Casa, Bologna occupa e dice «Oxi»

Occupazione in via dei mille di un palazzo Inps-Inpdap. Continua la campagna #iooccupo contro l’articolo 5 del piano casa Lupi e per il riuso sociale degli immobili pubblici sfitti

Ottanta per­sone, 10 fami­glie con 15 bam­bini, hanno occu­pato ieri uno sta­bile vuoto di pro­prietà dell’Inps-Inpdap in via dei Mille a Bolo­gna. L’occupazione è stata ribat­tez­zata «Oxi» dal «No» espresso dai cit­ta­dini greci con­tro l’austerity nel refe­ren­dum dello scorso 5 luglio. Il «No» è anche con­tro l’articolo 5 del piano casa Lupi e riven­dica l’uso sociale degli immo­bili pub­blici lasciati sfitti. Al movi­mento par­te­ci­pano Adl Cobas, Labàs occu­pato, Tpo. L’occupazione rien­tra nel per­corso “#ioc­cupo” che ha l’obiettivo di “riap­pro­pria­zione e pra­tica del diritto alla casa” e ha l’ambizione “di essere anche espe­ri­mento di vero e pro­prio mutua­li­smo e wel­fare dal basso”.“Abbiamo occu­pato l’ex sede Inp­dap di pro­prietà dell’INPS, sta­bile che la pro­prietà poteva met­tere a dispo­si­zione del famoso Pro­to­collo d’intesa siglato in Pre­fet­tura ma che di fatto è ancora inat­tuato, pro­prio per la man­canza di dispo­ni­bi­lità per man­canza di immo­bili — sosten­gono gli atti­vi­sti — Se la poli­tica non è in grado di costrin­gere le pro­prietà a met­tere a dispo­si­zioni sta­bili come que­sto (e sfitti ce ne sono molti altri dello stesso Inps, di Poste e Fer­ro­vie, senza con­tare tutti quelli dei signori del cemento) allora siamo noi a ria­prirli e darli all’uso sociale”.

Il “No” è anche un “Sì” sot­to­li­nea il movi­mento di occu­pa­zione: “Alla pra­tica dell’occupazione come stru­mento di riap­pro­pria­zione del diritto ina­lie­na­bile di avere una casa nella quale costruirsi una vita degna — aggiun­gono gli atti­vi­sti — Ed è un “Sì” all’occupazione come pra­tica che ride­fi­ni­sce la prio­rità dell’uso sociale di un bene su quello pri­va­ti­stico. Non è accet­ta­bile che grandi pro­prietà, pub­bli­che e pri­vate, ten­gano sfitti ed inu­ti­liz­zati immo­bili quando migliaia di per­sone solo a Bolo­gna non hanno casa o rischiano di per­derla per­ché su di loro incombe uno sfratto ese­cu­tivo. E quindi SI alla requi­si­zione degli sta­bili sfitti ed abbandonati”.

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