Campidoglio, in migliaia contro gli sgomberi trovano un camion-idrante

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Diritto alla casa. L’altra faccia di Mafia Capitale. In piazza del Campidoglio a Roma arriva un camion-idrante e centinaia di carabinieri, polizia e finanza in antisommossa

Un tempo l’avrebbero chiamata agorà. Oggi è il teatro dell’esibizione della forza militare. I movimenti contestano la delibera di Tronca sull’emergenza abitativa. Pronta una lista di edifici da sgomberare

ROMA Sono partiti dalle occupazioni della Capitale e in almeno duemila ieri hanno raggiunto il presidio a piazzale Ostiense. Sotto la bianca piramide Cestia da giovedì scorso i blocchi precari metropolitani, il coordinamento della lotta per la casa e le reti per il diritto all’abitare di Roma hanno mantenuto un presidio e montato le tende verdi e blu monoposto o più grandi, ormai ricorrenti da quando nelle strade della Capitale si è riaccesa la lotta per la casa.

Era il 6 aprile 2013, lo chiamarono «tsunami tour», a cui seguì una seconda ondata di occupazioni abitative. L’assonanza con l’omonimo tour del Movimento 5 Stelle forse non è casuale, quello che è certo è che da tre anni è cominciata una battaglia che si è riverberata in tutto il paese. E ha prodotto, tra l’altro, un’ondata di repressione e misure cautelari, ma anche una delibera regionale che ha stanziato 197 milioni di euro.

Camion-idranti in Campidoglio

«La delibera regionale è un sasso nello stagno, non sarà un macigno ma è in grado di generare onde importanti. Il suo impianto di indirizzo è quanto di più avanzato c’è oggi, stiamo cercando di strappare il passaggio attuativo conforme all’indirizzo originario – sostengono i movimenti – ma il poco coraggio della giunta timorosa, le pressioni della prefettura e del commissario straordinario di Roma aumentano le tensioni, invece di risolverle». «Abbiamo generato un conflitto che come un boomerang può colpirci malamente – aggiungono – Ed è per questo che non si può arretrare o pensare di conservare ciò che abbiamo».

Ieri su via Petroselli, una lunga strada asfaltata con i sanpietrini che porta a piazza Venezia, intitolata al popolare sindaco comunista, i manifestanti hanno mostrato un gioco di parole sullo striscione di apertura: «sTRONChiAmo il mondo di sopra. Liberiamo la città», occupanti in emergenza abitativa, abitanti dei centri di assistenza alloggiativa temporanea, famiglie in graduatoria da anni riempiendo alla fine la piazza del Campidoglio dove non sono stati ricevuti dal commissario Paolo Francesco Tronca, ma dalla sua vice Clara Vaccaro e dal sub commissario Ugo Taucer. «Sono loro gli abusivi in Campidoglio» hanno precisato i movimenti.

Agorà militarizzata

Nella città più commissariata al mondo (il prefetto Gabrielli è commissario al Giubileo, Tronca sostituisce il defenestrato Marino) l’emergenza sgomberi sarà «valutata caso per caso».

Nel frattempo è emerso anche il problema dell’applicazione della delibera regionale. I movimenti contestano la delibera attuativo di Tronca che riserva una quota del 15% degli alloggi Epr agli occupanti in emergenza abitativa. «Nella delibera regionale non sono previste queste quote – sostengono Paolo Di Vetta e Irene Di Noto (Bpm) – le case vanno a chi sta nelle graduatorie, nei residence e in occupazione». Contestato anche il criterio della residenza che limita al 31 dicembre 2013 la possibilità di fare domanda per una casa. I movimenti hanno chiesto il congelamento della delibera del commissario. Con un’ordinanza, quest’ultimo ha compilato una lista di 74 stabili da sgomberare, tra cui alcune occupazioni abitative. Sedici sarebbero quelle imminenti. La prossima settimana ci sarà un nuovo incontro tra i commissari e i movimenti della casa.

In pochi minuti, mentre era in corso un’assemblea sotto il Marco Aurelio, un camion-idrante è apparso nella piazza, pronto allo sgombero. Fermo sotto la lupa, davanti all’ingresso dell’aula consiliare Giulio Cesare, protetto dalla finanza in tenuta antisommossa. Da un lato, c’erano i carabinieri, dall’altro due blindati e poliziotti. Unica via di fuga: verso il teatro Marcello.
Un’immagine irrituale, mai vista fino ad oggi, che rappresenta lo scontro in atto, e l’enorme dispiegamento di forze per controllare l’emergenza sociale. L’assedio nella piazza più importante della città. Un tempo l’avrebbero chiamata agorà. Oggi è il teatro dell’esibizione della forza militare.

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