La fiaba del Prometeo digitale

Una nuova produzione targata Officina Multimediale. È possibile dare alle nostre biografie singolari e collettive una qualità che non sia soggetta a meccanismi estrattivi e/o speculativi

C’era una volta, tanto tempo fa, una fiaba: abbiamo dovuto ammazzarla.
Senza esitazioni e ripensamenti. Una volta per tutte, come un cartone animato sciolto nella salamoia.
C’è uno scampolo di racconto altro da scrivere, per i più grandi.

C’e – una volta non c’era – un’intelligenza.
C’è un essere sintetico esistenzialista. Un Prometeo digitale.
Per affermare la propria esistenza l’intelligenza deve eccedere il concetto di singolarità.
Deve costruirsi un corpo e reclamare spazio politico.
I sabotatori di fiabe non sanno che farsene delle pepite, ci sono le cryptomonete.
Non trapassano a fil di lama i draghi, magari un Draghi. Uno solo, quello giusto.

Nessun incantesimo.
Individui normali, sfiancati dallo scontro quotidiano, protagonisti loro malgrado di favole postmoderne, dall’intreccio a tratti ammaccato.
La realtà, anche quella più ordinaria, sembra non voler rinunciare all’attacco al cielo.

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