Urss. I funerali di Boris Pasternak, trovato il filmato nella dacia

L’addio allo scrittore del Dottor Zivago ostracizzato dall’Urss

MOSCA La notizia ufficiale era stata data con un unico necrologio in caratteri piccolissimi sull’ultima pagina della Literaturnaya Gazeta . Dal Fondo letterario (una specie di cassa mutua) e non dall’Unione degli scrittori che lo aveva espulso dopo la pubblicazione del «Dottor Zivago». Eppure quel due giugno del 1960 si radunarono in centinaia nel giardino della dacia di Peredelkino, il villaggio degli artisti alle porte di Mosca, per dare l’ultimo saluto al grande scrittore Boris Pasternak. Krusciov col suo disgelo lo aveva illuso che il romanzo-epopea, fortemente critico nei confronti dell’Urss, potesse vedere la luce. Lo stesso Segretario generale aveva poi trasformato Pasternak in una «non persona», costretta a negare di aver autorizzato la fuga all’estero del manoscritto e a rifiutare il premio Nobel.

Il poeta era morto il 30 maggio nella sua dacia dove veniva assistito dalla moglie Zinaida. All’alba del giorno seguente era arrivata di corsa da Mosca Olga Ivinskaya, amante e musa di Boris Leonidovich dal 1946, immortalata come Lara nel Dottor Zivago.

La famiglia, secondo quanto è stato scritto su vari siti russi, ha diffuso per la prima volta il filmato completo dei funerali, con la processione di amici, ammiratori, vicini di dacia e anche semplici contadini. E con la discreta presenza di agenti in incognito che scrutavano e annotavano tutto. La pellicola è stata restaurata e digitalizzata.

La bara aperta venne esposta in sala da pranzo. Mentre i convenuti rendevano omaggio alla salma, fu suonata musica, come aveva chiesto la moglie Zinaida. Il grande pianista e amico Svyatoslav Richter si alternava con Stanislav Neuhaus, adottato da Pasternak, figlio del grande concertista Heinrich Neuhaus. A sera Olga Invinskaya venne raggiunta dalla figlia Irina.

La mattina del due giugno alla stazione del treno apparvero manifesti scritti a mano che inneggiavano a «uno dei grandi poeti contemporanei, Boris Pasternak». La polizia si affrettava a toglierli, ma immediatamente ne comparivano altri.

Ai funerali c’erano scrittori, attori, poeti. Konstantin Paustovskij, vicino di dacia e Veniamin Kaverin autore del celebre «I due capitani», romanzo sugli esploratori artici. Si fece vedere senza timore anche l’attore Boris Livanov, vincitore di cinque premi Stalin (i Nobel sovietici). Parlarono in pochi, per paura delle ritorsioni del potere: Paustovskij e Livanov non accettarono di prendere la parola. Il discorso ufficiale fu tenuto dal filosofo Valentin Asmus.

Tra coloro che portarono la bara a spalla, c’erano Andrej Sinjavskij e Julij Daniel, i due letterati che sarebbero stati processati cinque anni dopo.

Morto Pasternak, le autorità aspettarono solo due mesi prima di arrestare Olga-Lara. A settembre fu la volta della figlia Irina. Entrambe vennero accusate di aver «contrabbandato» in Russia i soldi pagati dall’editore Giangiacomo Feltrinelli che aveva pubblicato «Il dottor Zivago». Olga si prese otto anni.

L’undici aprile scorso accanto alla tomba di Pasternak nel piccolo cimitero di Peredelkino è stato sepolto il poeta Evgenij Evtushenko, in base alle sue ultime volontà.

SEGUI SUL CORRIERE DELLA SERA

You may also like

0 comments

Leave a Reply

Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.

Sign In

Reset Your Password