“Costituzione sotto attacco, difendiamola”

Migliaia di persone nelle strade di Milano per valorizzare il senso della Carta e per denunciare i tentativi di limitarne i diritti. Epifani dal palco: “Troppe volontà  di rimettere in discussione in maniera implicita la Costituzione”

Migliaia di persone nelle strade di Milano per valorizzare il senso della Carta e per denunciare i tentativi di limitarne i diritti. Epifani dal palco: “Troppe volontà  di rimettere in discussione in maniera implicita la Costituzione” Milano. Tutti in piazza per la Costituzione italiana, perché oggi è sotto attacco, come sotto attacco sono i diritti fondamentali dei cittadini italiani. E’ questo il senso che il segretario della Cgil Guglielmo Epifani ha voluto conferire alla manifestazione “Insieme per la Costituzione Repubblicana” che, secondo la Questura, ha portato per le strade di Milano oltre 50mila persone.

Quest’anno, dunque, la festa della Repubblica si è trasformata nell’occasione per valorizzare il senso della Carta e per denunciare tutti i tentativi di limitarne la libertà e i diritti in essa contenuti. L’evento è stato organizzato dalla Cgil insieme ad una vasta rete di organizzazioni, tra le quali Acli, Anpi, Arci, Associazione Adesso Basta, Associazione Culturale Punto Rosso, Casa della Carità, Casa della Cultura, Il Popolo Viola Milano, Libera e Libertà e Giustizia. Il corteo è partito alle 14 dai Bastioni di Porta Venezia, per arrivare in piazza Castello dove si è svolto il comizio conclusivo.

Il diritto al lavoro, l’indipendenza e l’autonomia alla magistratura, quindi, ma anche l’uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge e il diritto alla libertà di stampa. Le ragioni della manifestazione le ha spiegate proprio Epifani dal palco. “Ci sono troppi tentativi, troppe volontà di rimettere in discussione in maniera implicita la Costituzione” – ha detto il leader Cgil. Ma non si tratta, a suo avviso, non di attacchi diretto alla Carta ma di tentativi indiretti e subdoli, che mettono in discussione i diritti dei cittadini. E’ in quest’ottica che Epifani legge l’attacco ai diritti del lavoratori contenuti nel collegato sul lavoro, la messa in discussione dello Statuto dei lavoratori e il progetto di federalismo proposto dal governo. Un progetto raffazzonato, mentre la riforma federale è “una cosa seria e bisogna affrontarla con attenzione e rigore”.

Per Epifani, però, dell’attacco in atto alla Costituzione fanno parte anche le spallate del governo al delicato equilibrio tra i poteri istituzionali e la manovra economica recentemente varata. La finanziaria, infatti, “scarica i sacrifici su una parte, sempre la stessa: lavoratori pubblici, privati, precari e pensionati”. Mentre “tiene fuori i redditi medio alti”. Insomma, si tratta di una manovra che mette in discussione il principio costituzionale dell’uguaglianza di tutti i cittadini, “dividendo quando invece c’è bisogno di unità”. “Una manovra – ha concluso – che mette in discussione il futuro dei giovani, un futuro che la Cgil ha intenzione di difendere.”

Sul palco di Milano, tra gli applausi della folla, sono stati poi letti i primi 12 articoli della Costituzione, quelli che sanciscono i diritti fondamentali, oltre all’articolo 21, che tutela la libertà di espressione. Ed è proprio a difesa di tale principio che si è espresso Roberto Natale, presidente della Federazione nazionale della stampa. Natale ha attaccato con veemenza il ddl intercettazioni in discussione in Parlamento, dicendo che il governo “vuole un’informazione che non tratti temi scomodi, che li rimuova come è accaduto al lavoro, un argomento nascosto da una enorme messe di non notizie mascherate da servizi giornalistici”. “E’ per questo – ha detto – che anche i giornalisti sono in piazza, per combattere contro l’idea ignobile secondo cui i cittadini sono dei bambinoni da distrarre. Un’idea contraria a quella contenuta nella Costituzione, che invece ci vuole cittadini consapevoli che partecipino attivamente alla vita politica e sociale del paese”.

Per Giovanni Battista Armelloni, presidente dell’Acli Lombardia, invece, il 2 giugno è una data fondamentale, perché è l’occasione “per stringerci intorno la nostra Costituzione, un testo che ci unisce.La costituzione è lo scoglio al quale aggrapparsi nei momenti confusi come questo. Questa festa è un momento di sacralità civile in grado di restituire quei valori condivisi sui quali basarsi per costruire un Italia migliore”. Secondo il presidente dell’Associazione nazionale dei partigiani Raimondo Ricci , poi, la piazza di Milano è un monito affinché “i valori della Resistenza e della Costituzione siano attuati, perché non basta difendere la Carta, ma bisogna metterla in pratica giorno dopo giorno”. Sul palco, infine, ha trovato posto anche la Milano multietnica. A piazza Castello si è esibita l’Orchestra di via Padova, la band di musicisti extracomunitari che prende il nome da una delle strade più interraziali del capoluogo lombardo e al centro di polemiche per le politiche di sicurezza e di mancata integrazione.

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