Il figlio dell'ex sindaco di Palermo centellina notizie e pizzini ai pm dei due uffici· ">

Perquisizioni ai Ciancimino guerra tra procure in Sicilia

Palermo e Caltanissetta in “concorrenza” per l’identificazione dell’agente rinominato Franco

Il figlio dell’ex sindaco di Palermo centellina notizie e pizzini ai pm dei due uffici·

Palermo e Caltanissetta in “concorrenza” per l’identificazione dell’agente rinominato Franco

Il figlio dell’ex sindaco di Palermo centellina notizie e pizzini ai pm dei due uffici· CALTANISSETTA – Ufficialmente vanno d´amore e d´accordo. In realtà, da mesi tra la procura di Palermo e quella di Caltanissetta c´è una guerra sotterranea. A scatenarla il figlio del defunto ex sindaco di Palermo, Massimo Ciancimino, che da tempo centellina notizie e “pizzini” ai magistrati delle due procure che indagano sulle stragi di Capaci e Via D´Amelio (Caltanissetta) e sulla “trattativa” tra Stato e Cosa nostra (Palermo). Ieri la Dia, su ordine della Procura di Caltanissetta, ha disposto l´ennesima perquisizione nelle abitazioni di Ciancimino, della sorella Luciana e dei fratelli Sergio e Giovanni a caccia di documenti per scoprire chi sia il misterioso “signor Franco”, uomo che per anni, secondo Ciancimino medesimo, avrebbe “protetto” lui e il padre e “garantito” i rapporti fra Don Vito, la mafia e la politica. Ma alla procura di Palermo il nome del “signor Franco” è già noto, sta scritto in un foglietto vergato da Vito Ciancimino assieme ai nomi di altri personaggi “eccellenti”, capi ed ex capi della polizia, dell´alto commissariato contro la mafia, ed anche al nome dell´ex numero due del Sisde Bruno Contrada (condannato per favoreggiamento a Cosa nostra) e del defunto questore Arnaldo La Barbera, accusato a Caltanissetta di avere “depistato” le indagini sulla strage Borsellino. Il nome del “signor Franco” è stato sottolineato dallo stesso Vito Ciancimino nella lettera che il figlio ha consegnato nelle settimane scorse ai magistrati di Palermo. Si tratterebbe di uno straniero, forse un americano, un diplomatico che per anni avrebbe gestito depistaggi e garantito la latitanza di Bernardo Provenzano. La Procura di Palermo ha affidato alla Dia (non quella di Caltanissetta) il tentativo di identificare il misterioso personaggio: al quale è interessata anche la Procura di Caltanissetta che a sua volta, stando a notizie apparse ieri in agenzia, sarebbe proprio a caccia di documenti utili allo scopo.· Non è la prima volta che le due procure “si inseguono”: era già accaduto nel maggio del 2009, quando Massimo Ciancimino, appena ottenuto il permesso di espatriare, era andato in Francia a recuperare il famoso “papello”, le richieste di Cosa nostra avanzate allo Stato durante la trattativa del ‘92. Al rientro, alla frontiera, gli uomini della Dia di Caltanissetta lo fermarono insieme alla moglie perquisendoli. Non fu trovato nulla, e la Procura di Palermo apprese di quel fermo e di quelle perquisizioni dallo stesso Massimo Ciancimino

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