Un uomo «del fare» buono per tutti i riflettori

Il G8 della Maddalena, i rifiuti in Campania, i tesori archeologici di Roma e Ostia antica, persino i vulcani nelle Eolie e, naturalmente, il terremoto dell’Aquila. Ma anche i grandi eventi di tutti i tipi, con i conseguenti finanziamenti milionari. Un uomo sempre sotto i riflettori, il capo della Protezione civile Guido Bertolaso. Anche quelli della magistratura che più volte, dalle inchieste sul G8 a quelle sui rifiuti, passando da quella sulla “cricca”, si è più volte interessata di lui. Dopo quasi dieci anni trascorsi ai vertici della Protezione civile – che sotto la sua guida ha aumentato esponenzialmente compiti e poteri – Bertolaso lascia e va in pensione.

Il G8 della Maddalena, i rifiuti in Campania, i tesori archeologici di Roma e Ostia antica, persino i vulcani nelle Eolie e, naturalmente, il terremoto dell’Aquila. Ma anche i grandi eventi di tutti i tipi, con i conseguenti finanziamenti milionari. Un uomo sempre sotto i riflettori, il capo della Protezione civile Guido Bertolaso. Anche quelli della magistratura che più volte, dalle inchieste sul G8 a quelle sui rifiuti, passando da quella sulla “cricca”, si è più volte interessata di lui. Dopo quasi dieci anni trascorsi ai vertici della Protezione civile – che sotto la sua guida ha aumentato esponenzialmente compiti e poteri – Bertolaso lascia e va in pensione. In questi anni si è trovato a gestire numerose emergenze, dalla morte di Papa Wojtyla, quando arrivarono a Roma tre milioni di persone e quasi 200 capi di Stato (costo: oltre 22 milioni di euro), agli aiuti dopo lo tsunami in Sri Lanka. Ma la prima volta da commissario risale al 1997, quando il governo Prodi gli affida il compito di aprire l’ospedale Spallanzani di Roma. Da allora governi di diverso colore si sono affidati a questo medico romano di 61 anni, che si fa mostra sempre con la polo blu e il logo della Protezione civile: la divisa degli «uomini del fare». Quelli che: «Pronti a a sporcarci le mani, noi non facciamo chiacchiere». Uomo di grandi capacità mediatiche ma il suo «governo del fare», una volta spenti i riflettori dell’emergenza di turno, mostra tutta la sua debolezza. Come è successo recentemente a Napoli con l’ultima emergenza rifiuti: arrivo a suon di grancassa, solita promessa di risolvere tutto in tre giorni, e si riparte. Con i sacchetti che però, a Napoli, sono ancora lì in mezzo alle strade.

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