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Tav, in Val di Susa l’ultimo assedio

Oggi la manifestazione, allarme scontri al cantiere: “Sequestrate spranghe e cesoie”.   Ai cortei prevista la partecipazione di oltre 30mila persone in arrivo da tutta Italia 

Oggi la manifestazione, allarme scontri al cantiere: “Sequestrate spranghe e cesoie”.   Ai cortei prevista la partecipazione di oltre 30mila persone in arrivo da tutta Italia 

SUSA – I moderati lo definiscono un «assedio», altri parlano di una «semplice marcia di protesta». In molti però temono che la manifestazione antiTav di questa mattina si trasformi in un assalto al cantiere della Maddalena. Il movimento che da anni si oppone alla Torino-Lione infatti è da tempo facile preda di frange violente, le stesse che negli anni scorsi hanno originato gli scontri con le forze dell´ordine.
Il programma ufficiale prevede due cortei che partiranno da punti diversi ma alla stessa ora, le nove in punto. Dal forte di Exilles partirà quello che può contare sulla partecipazione dei sindaci di 23 comuni della Val di Susa. «Partecipiamo – hanno spiegato nel manifesto affisso in Valle e firmato dal presidente della Comunità Montana Sandro Piano – per protestare contro il progetto della nuova linea ferroviaria, contribuire al mantenimento della legalità e del carattere non violento della manifestazione e per tutelare la pubblica incolumità». Dovrebbe essere il corteo «istituzionale» anche se il preavviso della sua organizzazione alla questura di Torino è stato dato dai militanti del centro sociale Askatasuna. Ad Exilles dovrebbe esserci Alberto Perino, il pensionato che in questi anni ha fatto della lotta alla Tav una ragione di vita e che è stato definito il Bouvet della Val Susa. Perino nei giorni scorsi in un video aveva annunciato l´assalto al cantiere della Maddalena, «espugnato» dalle forze dell´ordine lunedì scorso poi aveva ripiegato su termini più moderati dicendo: «Andremo a mani nude e pulite». I sindaci comunque per evitare coinvolgimenti nei possibili scontri alla fine del corteo ripiegheranno sul campo sportivo di Chiomonte tenendosi prudentemente a distanza dal cantiere della Maddalena.
Più preoccupante potrebbe essere il corteo in partenza da Giaglione formato dai valligiani più arrabbiati e con una densa partecipazione dei centri sociali. Il pericolo vero però, secondo polizia e carabinieri è rappresentato dai gruppi che potrebbero tentare di raggiungere il cantiere dalla montagna, scendendo da Ramats. «Il livello di allarme – spiegano alla questura di Torino – resta molto alto. In questi giorni le nostre pattuglie hanno trovato di tutto: tagliole, spranghe di ferro, cesoie per tagliare le recinzioni, persino motoseghe».
Secondo i siti NoTav in Val Susa oggi sono attese dalle 30mila alle 40mila persone, molte delle quali in arrivo dall´estero dato che tra due giorni ci sarà il vertice italo-francese convocato per aggiornare l´accordo sulla Torino-Lione siglato dai due paesi nel 2001. Il timore è che tra questi ci siano i famigerati Black Bloc, la cui presenza è stata evocata dall´assessore regionale ai Trasporti Barbara Bonino che ha invitato gli amministratori della Val di Susa a non partecipare alla protesta.

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