I candidati. Movimenti No Tav-Muos-Triv, scuola e acqua pubblica, operai, intellettuali. Nella lista 'di cittadinanza' ci sono le lotte contro la precarietà e anti-mafia, la ricerca di una nuova economia, il femminismo. Un esperimento più largo della «sinistra radicale» che si rivolge anche agli elettori disillusi del Pd e 5 Stelle
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L’altra Europa con Tsipras: 73 candidati contro l’austerità

I candidati. Movimenti No Tav-Muos-Triv, scuola e acqua pubblica, operai, intellettuali. Nella lista ‘di cittadinanza’ ci sono le lotte contro la precarietà e anti-mafia, la ricerca di una nuova economia, il femminismo. Un esperimento più largo della «sinistra radicale» che si rivolge anche agli elettori disillusi del Pd e 5 Stelle

I candidati. Movimenti No Tav-Muos-Triv, scuola e acqua pubblica, operai, intellettuali. Nella lista ‘di cittadinanza’ ci sono le lotte contro la precarietà e anti-mafia, la ricerca di una nuova economia, il femminismo. Un esperimento più largo della «sinistra radicale» che si rivolge anche agli elettori disillusi del Pd e 5 Stelle

«L’Altra Europa con Tsi­pras». Scritta bianca in stam­pa­tello in un cer­chio rosso, colore sim­bolo di una col­lo­ca­zione cul­tu­rale e poli­tica di «sini­stra», una parola che i «garanti» della lista che porta il nome del lea­der greco di Siryza Ale­xis Tsi­pras non hanno voluto inserire.

Al netto delle pole­mi­che che que­sta deci­sione ha com­por­tato, soprat­tutto con Rifon­da­zione Comu­ni­sta, la scelta non è mera­mente nomi­na­li­stica. Per i «garanti» della lista Andrea Camil­leri, Paolo Flo­res d’Arcais, Luciano Gal­lino, Marco Revelli, Guido Viale, Bar­bara Spi­nelli e Tsi­pras dovrebbe per­met­tere di allar­gare il campo poten­ziale dei con­sensi per una lista civica che, can­di­da­ture con tanto di bio­gra­fie in rete (su lista?tsi?pras?.eu) dovrebbe rica­varsi uno spa­zio poli­tico diverso, e più ampio, rispetto alle recenti e disa­strose prove della «sini­stra radi­cale»: dall’«Arcobaleno» del 2008 alla «Rivo­lu­zione Civile» del «magi­strato dei due mondi» Anto­nio Ingroia nel 2013.

Ad un primo sguardo il con­cept di una lista che vuole inter­lo­quire anche con gli elet­tori del Pd e quelli del movi­mento 5 Stelle sem­bra essere stato rispet­tato. Dopo i tor­men­tati giorni dell’esame delle can­di­da­ture (oltre 200) da parte dei «garanti» all’appello man­cano nomi come quello di Franco Berardi Bifo, intel­let­tuale e scrit­tore che in Ita­lia passa per essere depo­si­ta­rio delle memo­rie del 77 bolo­gnese, ma che in realtà ha con­qui­stato in Europa un solido rico­no­sci­mento cul­tu­rale.
Pro­ce­diamo per gruppi di cam­pa­gne politiche.

Tra i 73 can­di­dati della lista Tsi­pras c’è il dichia­rato appog­gio al movi­mento No Tav (Nico­letta Dosio, col­le­gio Nord-Ovest), alla cam­pa­gna di sen­si­bi­liz­za­zione «Ener­gia, Ambiente, Costi­tu­zione», lan­ciata dal Coor­di­na­mento nazio­nale No Triv (Enzo Di Sal­va­tore, Cen­tro), al movi­mento No Muos (Anto­nio Maz­zeo, Isole). Con­tro le grandi opere, per lo svi­luppo di un’economia eco-sostenibile, redi­stri­bu­zione delle risorse pub­bli­che. C’è il tema del debito pub­blico con Fran­cuc­cio Gesualdi e lo spi­rito del refe­ren­dum vit­to­rioso sull’acqua del 2011 con Ric­cardo Petrella e Tom­maso Fat­tori (Cor­rado Oddi coor­dina la dif­fi­cile impresa di rac­colta delle 150 mila firme).

C’è la bat­ta­glia del comi­tato 33 che ha vinto a Bolo­gna il refe­ren­dum con­tro il finan­zia­mento pub­blico alle scuole pari­ta­rie. Isa­bella Cirelli (Col­le­gio Nord-Est) era a capo dei «300 spar­tani» (defi­ni­zione di Wu Ming) che hanno scon­fitto l’armata della Vaticano-Pd-Legacoop. La scuola dev’essere pub­blica, laica. Biso­gna abo­lire la legge sulla parità sco­la­stica del 2000. C’è la can­di­da­tura del giu­sla­vo­ri­staPier­gio­vanni Alleva (Nord-Est), un sicuro impe­gno con­tro la dere­go­la­men­ta­zione dei con­tratti nazio­nali di lavoro, e con­tro l’accordo sul lavoro gra­tuito di 18.500 gio­vani all’Expo 2015 a Milano (Alleva è stato tra i fir­ma­tari di un appello su Il Mani­fe­sto dav­vero con­tro­cor­rente). Una bat­ta­glia ripresa dal movi­mento No Expo mila­nese. Inte­res­sante è la can­di­da­tura dell’economista Mauro Gal­le­gati, che un anno fa veniva dato in quota Movi­mento 5 Stelle, ma che in realtà come dimo­stra il suo ultimo libro «Oltre la siepe» dimo­stra una indi­pen­denza politica.

Forte è la pre­senza della lotta anti-mafia. In Sici­lia c’è la can­di­da­tura di Vale­ria Grasso, impren­di­trice e testi­mone di giu­sti­zia anti­ma­fia, da anni sotto scorta per avere denun­ciato il rac­ket del pizzo della bor­gata San Lorenzo di Palermo. C’è il lavoro ope­raio con Anto­nio De Luca (Fiom) in Cig dal 2008 all’Alfa di Pomi­gliano e Paola Moran­din dell’Electrolux. Manca un’interlocuzione con le asso­cia­zioni del lavoro auto­nomo, negli ultimi anni atti­vis­simi, ma assenti dalla lista, come del resto i movi­menti del lavoro cul­tu­rale. Oltre all’Arci (Raf­faella Bolini) c’è il mondo dei par­titi (14 can­di­da­ture): tra gli altri, Marco Fur­faro (Sel, cen­tro), Fabio Amato o Eleo­nora Forenza (Rifon­da­zione). C’è la can­di­da­tura di Clau­dio Ric­cio (col­le­gio Sud), già por­ta­voce del coor­di­na­mento uni­ver­si­ta­rio Link, soste­nuta dalla cam­pa­gna nazio­nale «Act» che dome­nica scorsa ha orga­niz­zato un’assemblea a Roma. Forte è la pre­senza degli intel­let­tuali, scrit­tori e gior­na­li­sti:Felice Piz­zuti, Lorella Zanardo, Adriano Pro­speri, Moni Ova­dia, Lore­dana Lip­pe­rini, Ermanno Rea, Vale­ria Par­rella. Oltre Bar­bara Spi­nelli, il quo­ti­diano La Repub­blica è rap­pre­sen­tato dall’editorialista Cur­zio Mal­tese. Pre­senti le firme de Il Mani­fe­sto: Giu­liana Sgrena, Franco Armi­nio, Tonino Perna, San­dro Medici, Argy­rios Pana­go­pou­los, tutte per­sone che rispon­dono ai cri­teri scelti dai «garanti».

Adesso si tratta di tro­vare i voti.

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