Milano in piazza contro il raduno nazi­fa­sci­sta

In occasione del 40esimo anniversario dell’uccisione di Sergio Ramelli nella città medaglia d’oro per la Resistenza sono attesi centinaia di nazifascisti. Per l’Anpi la loro presenza è inaccettabile

La questura vieta il corteo dell’estrema destra ma autorizza un presidio. La sinistra antifascista milanese si ritrova in piazza Tricolore questa sera alle 19,30
L’Anpi, che di solito pesa le parole, anche troppo, que­sta volta si appella “alle pub­bli­che auto­rità” alzando la voce: “Non è più tol­le­ra­bile che Milano debba assi­stere ogni 29 aprile alla parata nazi­fa­sci­sta che da anni deturpa la nostra città stru­men­ta­liz­zando il dove­roso ricordo dei tra­gici epi­sodi da noi dura­mente con­dan­nati, avve­nuti qua­ranta anni fa nella nostra città, con l’uccisione del gio­vane Ser­gio Ramelli”. Le uni­che auto­rità che si pren­dono almeno la briga di met­terci una pezza sono Que­stura e Pre­fet­tura. Hanno vie­tato la parata nazi­fa­sci­sta ma non il pre­si­dio. Le altre “auto­rità”, tac­ciono, forse sono troppo indaf­fa­rate ad incro­ciare le dita in vista dell’inaugurazione dell’Expo.

Tec­ni­ca­mente qual­cuno potrà anche rite­nersi sod­di­sfatto, ma il fatto resta: que­sta sera, senza mar­ciare a passo d’oca come è acca­duto l’anno scorso, più di un migliaio di nazi­fa­sci­sti sbar­che­ranno a Milano con tutta la loro lugu­bre pac­cot­ti­glia para mili­tare col pre­te­sto di ricor­dare un ragazzo ucciso nel 1975. Anche agli anti­fa­sci­sti è stato riser­vato lo stesso trat­ta­mento: la que­stura ha vie­tato la con­tro­ma­ni­fe­sta­zione auto­riz­zando solo un pre­si­dio a distanza. Un’equiparazione defi­nita “inac­cet­ta­bile” dagli anti­fa­sci­sti. Cor­teo o pre­si­dio, que­sta sera la mobi­li­ta­zione anti­fa­sci­sta ci sarà.

L’appuntamento è per le 19,30 in piazza Tri­co­lore. Da lì, poli­zia per­met­tendo, un (non) cor­teo dovrebbe muo­versi per rag­giun­gere piaz­zale Dateo; ultima tappa pre­vi­sta davanti alla lapide di Gae­tano Amo­roso, ucciso a col­tel­late dai fasci­sti il 27 aprile 1976 (via Gol­doni angolo Uberti). L’Anpi, invece, orga­nizza un pre­si­dio alle 17 in piazza dei Mer­canti. Sono mesi che que­sta data mette in agi­ta­zione chi sta pre­pa­rando le mobi­li­ta­zioni conto l’Expo, ma la sen­sa­zione è che nes­suno abbia inte­resse a far pre­ci­pi­tare la situa­zione, tanto meno la polizia.

Ma le inco­gnite restano, per­ché a Milano, in que­ste ore piut­to­sto agi­tate, ci sono in giro molti nazi­fa­sci­sti che di solito non godono di grande agi­bi­lità. Già il 25 aprile, con un blitz non pro­prio a sor­presa, a decine si sono pre­sen­tati al Cimi­tero Mag­giore per com­me­mo­rare i morti della repub­blica di Salò. Ieri, invece, al quar­tiere Sta­dera, un gruppo di neo­fa­sci­sti ha minac­ciato un par­ti­giano durante una ini­zia­tiva di com­me­mo­ra­zione con alcuni stu­denti. “Le vie e le strade di que­sta città non pos­sono essere minate dall’odio, dall’ignoranza e dalla discri­mi­na­zione por­tata avanti da que­ste orga­niz­za­zioni neo­fa­sci­ste”, scrive la Rete Stu­denti Milano.

Non aiu­tano a ras­se­re­nare il clima anche i fatti dell’altra notte che hanno coin­volto due sedi dell’estrema destra. Nella sede di Forza Nuova di via Pal­mieri qual­cuno avrebbe rotto una fine­stra e (forse) lan­ciato una bomba carta. Men­tre nella sede delle edi­zioni Rit­ter (libre­ria spe­cia­liz­zata in fasci­smo, nazi­smo e armi) sarebbe stato appic­cato un incen­dio. Nes­suno è rima­sto ferito, ma il palazzo è stato eva­cuato. Non siamo nel 1975, ma, viste le pre­messe, si mol­ti­pli­cano gli inviti a tenere gli occhi aperti.

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