All’indice lo scrittore Massimo Carlotto per lesa memoria

L’attacco allo scrittore italiano per la sua apparizione in video a partire dal 18 Maggio su Rai 4. L’accusa è di offendere la memoria dei famigliari di una giovane donna morta oltre quaranta anni fa

Lo scrittore fu condannato per l’uccisione della giovane donna. Accusa che ha sempre respinto

Ad aprire il fuoco è stato Il Giornale con un articolo in cui viene considerata scandalosa e irrispettosa, per la memoria dei parenti della vittima, la presenza in video di Massimo Carlotto: lo scrittore introdurrà un ciclo della serie Criminal Minds tratto da fatti di cronaca realmente accaduti che hanno visto come protagonisti serial killer.

Lo scandalo è dovuto al fatto che Carlotto è stato condannato per la morte di Margherita Magello, avvenuta ormai oltre quaranta anni fa. Lo scrittore veneto fu condannato in contumacia. Era fuggito dall’Italia urlando la sua innocenza. Ha vissuto prima in Francia, poi Messico, prima di tornare in Italia per finire in prigione, da dove è uscito per la grazia concessa dall’allora presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro.

Di questa vicenda ha dato conto ne Il fuggiasco, il libro che lo ha fatto conoscere come scrittore pubblicato dalle edizioni e/o (ne è stato tratto anche un film). Dal suo ritorno in Italia, Massimo Carlotto ha continuato a scrivere, pubblicando romanzi di successo, diventando uno dei migliori autori del noir mediterraneo, utilizzando politicamente questo genere per raccontare il marcio del Belpaese.

Nei suoi romanzi ha, infatti, analizzato la globalizzazione compresa quella della grande criminalità, denunciando il suo intreccio con il potere politico locale e come gestisca ormai una parte rilevante dell’attività economica. Diversi suoi libri sono finiti sul grande schermo, film mandati poi in onda anche sulla tv pubblica e commerciale. Per l’articolista del Giornale, tuttavia, i cinque minuti introduttivi a ogni puntata della serie Criminal Minds rappresentano uno scandalo perché offendono la memoria della giovane morta nel 1976 custodita dai suoi famigliari.

La memoria, per il giornalista, è sacra e a destare scalpore è che uno scrittore condannato in passato appaia in video, cioè che esponga il suo punto di vista a un pubblico diverso, e più ampio, di quello, già numeroso, che acquista i suoi romanzi. Scandalosa è quindi la sua meticolosa e rigorosa analisi di come è cambiata la criminalità, di come interi settori produttivi si basino sul lavoro schiavistico dei migranti e delle modalità con le quali la criminalità ormai esercita la sovranità su regioni della penisola. E scandalosa è la sua analisi della «mente criminale», come già ha fatto nel romanzo Il turista, dove un serial killer è espressione di una patologia non individuale, bensì sociale.

È meglio, dunque, indurre il sospetto che il suo punto di vista sia offensivo e forse criminale anch’esso. Da qui il fuoco preventivo sulla trasmissione, che inizierà su Rai 4, a partire dal 18 maggio, in prima serata. Buona visione.

FONTE: Benedetto Vecchi, IL MANIFESTO

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