battaglione Azov – Micciacorta https://www.micciacorta.it Sito dedicato a chi aveva vent'anni nel '77. E che ora ne ha diciotto Tue, 23 Jul 2019 08:41:09 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.4.15 Azov e gli altri. Dall’Ucraina export di neonazisti https://www.micciacorta.it/2019/07/azov-e-gli-altri-dallucraina-export-di-neonazisti/ https://www.micciacorta.it/2019/07/azov-e-gli-altri-dallucraina-export-di-neonazisti/#respond Tue, 23 Jul 2019 08:41:09 +0000 https://www.micciacorta.it/?p=25566 Azov, Pravy Sektor e altre organizzazioni ucraine reclutano neonazisti da tutta Europa (Italia compresa) e dagli Usa

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Proseguono le indagini sui moderni arsenali scoperti in Piemonte, Lombardia e Toscana, di chiara matrice neonazista come dimostrano le croci uncinate e le citazioni di Hitler trovate insieme alle armi. Resta però senza risposta la domanda: si tratta di qualche nostalgico del nazismo, collezionista di armi, oppure siamo di fronte a qualcosa di ben più pericoloso? Gli inquirenti – riferisce il Corriere della Sera – hanno indagato su «estremisti di destra vicini al battaglione Azov», ma non hanno scoperto «nulla di utile». Eppure vi sono da anni ampie e documentate prove sul ruolo di questa e altre formazioni armate ucraine, composte da neonazisti addestrati e impiegati nel putsch di piazza Maidan nel 2014 sotto regia Usa/Nato e nell’attacco ai russi di Ucraina nel Donbass. Va chiarito anzitutto che l’Azov non è più un battaglione (come lo definisce il Corriere) di tipo paramilitare, ma è stato tasformato in reggimento, ossia in unità militare regolare di livello superiore. Il battaglione Azov venne fondato nel maggio 2014 da Andriy Biletsky, noto come il «Führer bianco» in quanto sostenitore della «purezza razziale della nazione ucraina, impedendo che i suoi geni si mischino con quelli di razze inferiori», svolgendo così «la sua missione storica di guida della Razza Bianca globale nella sua crociata finale per la sopravvivenza». Per il battaglione Azov Biletsky reclutò militanti neonazisti già sotto il suo comando quale capo delle operazioni speciali di Pravy Sektor. L’Azov si distinse subito per la sua ferocia negli attacchi alle popolazioni russe di Ucraina, in particolare a Mariupol. Nell’ottobre 2014 il battaglione fu inquadrato nella Guardia nazionale, dipendente dal Ministero degli interni, e Biletsky fu promosso a colonnello e insignito dell’«Ordine per il coraggio». Ritirato dal Donbass, l’Azov è stato trasformato in reggimento di forze speciali, dotato dei carrarmati e dell’artiglieria della 30a Brigata meccanizzata. Ciò che ha conservato in tale trasformazione è l’emblema, ricalcato da quello delle SS Das Reich, e la formazione ideologica delle reclute modellata su quella nazista. Quale unità della Guardia nazionale, il reggimento Azov è stato addestrato da istruttori Usa e da altri della Nato. «Nell’ottobre 2018 – si legge in un testo ufficiale – rappresentanti dei Carabinieri italiani hanno visitato la Guardia nazionale ucraina per discutere l’espansione della cooperazione in differenti direzioni e firmare un accordo sulla cooperazioe bilaterale tra le istituzioni». Nel febbraio 2019 il reggimento Azov è stato dislocato in prima linea nel Donbass. L’Azov è non solo una unità militare, ma un movimento ideologico e politico. Biletsky – che ha creato nell’ottobre 2016 un proprio partito, «Corpo nazionale» – resta il capo carismatico in particolare per l’organizzazione giovanile che viene educata, col suo libro «Le parole del Führer bianco», all’odio contro i russi e addestrata militarmente. Contemporaneamente, Azov, Pravy Sektor e altre organizzazioni ucraine reclutano neonazisti da tutta Europa (Italia compresa) e dagli Usa. Dopo essere stati addestrati e messi alla prova in azioni militari contro i russi del Donbass, vengono fatti rientrare nei loro paesi, mantenendo evidentemente legami con i centri di reclutamento e addestramento. Ciò avviene in Ucraina, paese partner della Nato, di fatto già suo membro, sotto stretto comando Usa. Si capisce quindi perché l‘inchiesta sugli arsenali neonazisti in Italia non potrà andare fino in fondo. Si capisce anche perché coloro che si riempono la bocca di antifascismo restano muti di fronte al rinascente nazismo nel cuore dell’Europa. * Fonte: Manlio Dinucci, IL MANIFESTO

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In Ucraina una «Guantanamo» gestita da neofascisti https://www.micciacorta.it/2019/03/in-ucraina-una-guantanamo-gestita-da-neofascisti/ https://www.micciacorta.it/2019/03/in-ucraina-una-guantanamo-gestita-da-neofascisti/#respond Tue, 26 Mar 2019 10:32:26 +0000 https://www.micciacorta.it/?p=25310 L'ex agente segreto Prozonov svela l'esistenza di prigioni speciali gestite dal battaglione Azov presso il fronte del Donbass

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Veleni sul voto. E sulle presidenziali di domenica prossima si sbilancia: «Vince Poroshenko, è troppo esperto di frodi» In Ucraina ci sarebbe una vera e propria Guantanamo gestita da neofascisti non lontano dal fronte del Donbass dove dal 2014 si combatte la guerra tra Ucraina e le milizie delle autoproclamate repubbliche. A svelarlo ieri in una conferenza stampa a Mosca l’ex funzionario dei servizi segreti ucraini dal 1999 al 2018, Vasily Prozorov, ora disertore. Secondo Prozonov all’interno dell’aeroporto dalla città di Maryupol, nel Donbass controllato dal governo Poroshenko, sarebbe attiva una prigione segreta dove sarebbero stati torturati e uccisi molti combattenti nemici. Nel gergo dell’intelligence ucraina queste prigioni sono denominate «biblioteche» e i prigionieri «libri». Secondo Prozorov «sono delle vere camere dell’orrore, quella che conosco io ha iniziato a funzionare dall’inizio del 2017 e vi sono passate almeno 300 persone e almeno due delle quali sono morte dopo sevizie. Ma ne esistono sicuramente altre». L’ex agente ucraino sostiene anche che il famigerato battaglione Azov composto da volontari neonazisti e operante sul fronte orientale avrebbe anche proprie prigioni speciali, di cui si sa pochissimo. Il battaglione Azov a quanto afferma Prozorov si sarebbe macchiato di massacri di civili inermi e «agisce praticamente in completa autonomia non rispondendo ai vertici della guardia nazionale ma solo ed esclusivamente all’onnipotente ministro degli interni Arsen Avakov». Quest’ultimo, ormai da tempo, gioca una sua autonoma partita politica: solo la scorsa settimana ha accusato il presidente Poroshenko di compravendita di voti nell’attuale campagna elettorale, senza che questi abbia avuto il coraggio di dimissionarlo. Inoltre a Kiev per Prozorov sono presenti stabilmente dal 2005, un vasto contingente di agenti della Cia che dimorerebbero appena fuori dalla capitale. L’Azov e le formazioni di estrema destra sembrano finalmente destare qualche perplessità anche nel distratto mondo delle cancellerie occidentali. Dopo che il Dipartimento di Stato Usa aveva denunciato il ruolo di gruppi come Nazkorp (braccio politico dell’Azov) e S14, sabato è stata la volta dei ministri degli esteri del G7 a lanciare «l’allarme fascismo», sollecitando però paradossalmente proprio chi tira i fili delle violenze in Ucraina a intervenire per porre un freno a una situazione da tempo sfuggita di mano: «Invitiamo Arsen Avakov ad agire contro i gruppi violenti di estremisti politici che potrebbero minacciare di impedire il prossimo voto e usurpare il ruolo della polizia nazionale ucraina, e prendere in considerazione la possibilità di metterli fuori legge» si legge nel documento dei ministri. A proposito di elezioni i giornalisti hanno voluto chiedere all’ex agente segreto ucraino chi secondo lui vincerà le prossime presidenziali. La sua risposta è stata lapidaria: «Credo le vincerà Poroshenko: ha una vasta esperienza in frodi e ha sotto il suo controllo tutte le risorse finanziarie del paese», ha dichiarato Prozorov. * Fonte: IL MANIFESTO   image: MrPenguin20 [Public domain]

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I patrioti della razza, l’internazionale nera» si riunisce a Kiev https://www.micciacorta.it/2018/10/i-patrioti-della-razza-linternazionale-nera-si-riuscisce-a-kiev/ https://www.micciacorta.it/2018/10/i-patrioti-della-razza-linternazionale-nera-si-riuscisce-a-kiev/#respond Fri, 19 Oct 2018 07:51:51 +0000 https://www.micciacorta.it/?p=24889 Ucraina. Al congresso di Kiev dei neofascisti europei - presente per l’Italia Casa Pound - Greg Johnson, l’ideologo nazista statunitense, saluta l’avvento al potere «di Trump, Salvini e Kurz»

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Domenica scorsa si è concluso il week-end dell’«internazionale nera» a Kiev. Una vera e propria adunata di gruppi neofascisti europei che ormai da qualche anno hanno individuato «nell’avamposto ucraino» la base per progettare un continente «etnicamente bianco», «antimondialista» e «free-gay». Alla iniziativa lanciata dal braccio politico del famigerato battaglione Azov «NazKorp» e sostenuta dagli altri due partiti neonazisti ucraini Pravy Sektor e Svoboda, hanno aderito anche formazioni di Francia, Svezia, Danimarca, Svizzera, Germania, Polonia e Bielorussia. A rappresentare l’Italia in questa pericolosa accolita di rottami politici, Casa Pound Italia. L’INIZIATIVA aveva preso il via già due giorni prima quando si era tenuto un primo seminario del «Intermarium Support Group» una sorta di ong neofascista, o come l’hanno definita gli organizzatori una «rete per la promozione di progetti per la cooperazione regionale nei settori della difesa, dell’economia e della cooperazione» . Tante giacche e cravatte e tante hostess in tailleur per mostrare l’immagine «in doppiopetto» del fascismo del XXI secolo. Tra gli invitati anche gli ustascia croati e i neofascisti lituani. Il giorno seguente il 14 ottobre in occasione del 76esimo anniversario della fondazione dell’Esercito Insurrezionale Ucraino di Stepan Bandera – il leader dei collaborazionisti filo nazisti – diventato da qualche anno festa nazionale, i convenuti hanno partecipato alla lugubre marcia del nazionalismo neofascista ucraino a cui, secondo i dati della polizia, hanno partecipato 20mila persone e che si è conclusa con un concerto in piazza di gruppi suprematisti metal. DOMENICA, infine, si è tenuta – a porte chiuse – la vera e propria conferenza. Un blogger ucraino è riuscito comunque a partecipare all’«evento» e a fornire qualche dettaglio. «Special guests» come li hanno definiti gli organizzatori, «The Gold One» pseudonimo di Marcus Follin un body builder svedese fascista che invita nei suoi video all’odio per i neri e a rinunciare ai dolci e al porno, ma soprattutto Greg Johnson, l’ideologo nazista americano autore del «Manifesto del Nazionalismo Bianco» in cui si teorizza una società bianca ripulita e separata dalle altre. L’UCRAINA, detto di passata, è ormai l’unico paese europeo che concede l’ingresso a Greg Johnson: lo scorso anno persino il governo ungherese lo invitato a sloggiare da Budapest giudicandolo «persona non grata». Nella sua relazione Johnson ha enfatizzato come «con l’ascesa di Trump, Salvini e Kurz, il vento sia cambiato e questo è qualcosa che dovremo saper utilizzare», operando per giungere alla «fondazione di un pan-euperismo e universalismo di destra». Un punto di vista simile è stato espresso da Alberto Palladino di Casa Pound nella sua relazione «Il movimento rivoluzionario e le elezioni», per il quale al governo M5s-Lega non andrebbe fatta una opposizione di principio ma si deve accompagnare il corso per quanto riguarda il tema dell’immigrazione . LE CONCLUSIONI sono state affidate alla «primula nera» del fascismo ucraino Olena Semenyaka. Secondo la relatrice, Kiev può diventare «il punto di forza e il quartier generale dei patrioti dell’Europa dell’Est e dell’Ovest». Tale progetto sarebbe sorto a Kiev nel 2014 «con la rivoluzione a Kiev (il movimento di Piazza Maidan, ndr.), l’annessione della Crimea e la guerra in Donbass… che hanno fatto rivivere la tradizione della resistenza anticomunista prima e durante la seconda guerra mondiale per fermare il bolscevismo». Una resistenza e un’organizzazione che deve unire oggi «tutti i veri nazionalisti nella parola d’ordine “Oggi in Ucraina, domani in Russia e in tutta Europa!”». * Fonte: Yurii Colombo, IL MANIFESTO

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