Giacomo Toccafondi – Micciacorta https://www.micciacorta.it Sito dedicato a chi aveva vent'anni nel '77. E che ora ne ha diciotto Sat, 07 Apr 2018 06:49:41 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.4.15 G8 Genova 2001, poliziotti e medici dovranno risarcire lo Stato https://www.micciacorta.it/2018/04/g8-genova-2001-poliziotti-medici-dovranno-risarcire-lo/ https://www.micciacorta.it/2018/04/g8-genova-2001-poliziotti-medici-dovranno-risarcire-lo/#respond Sat, 07 Apr 2018 06:49:41 +0000 https://www.micciacorta.it/?p=24326 G8. La Corte dei conti di Genova condanna 28 persone a risarcire l’Italia per le violenze del 2001

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Che fu «tortura», perpetrata su donne e uomini inermi e spesso feriti, lo ha definitivamente stabilito, poco più di cinque mesi fa, la Corte europea dei diritti dell’uomo che ha riconosciuto a 61 persone recluse nella caserma di Bolzaneto tra il 20 e il 22 luglio 2001, durante i giorni del G8 di Genova, il diritto ad essere indennizzate dallo Stato italiano. Ora la Corte dei conti del capoluogo ligure a sua volta ha condannato 28 esponenti delle forze dell’ordine e personale medico sanitario a risarcire lo Stato per i danni materiali (ma non quelli d’immagine davanti al mondo) causati all’Italia da quella barbarie. Tra i poliziotti, i carabinieri, gli agenti e i dirigenti della polizia penitenziaria, i medici e i sanitari che dovranno restituire ai cittadini italiani 6 milioni di euro in totale, ci sono anche personaggi come il dottor Giacomo Toccafondi, coordinatore delle attività sanitarie del sito penitenziario di Bolzaneto, il generale Oronzo Doria, ex capo area della Liguria dei poliziotti penitenziari chiamato al pagamento – in via sussidiaria – di 800 mila euro, e l’ex assessore alla Legalità del Comune di Roma, Alfonso Sabella, all’epoca dei fatti capo dell’Ispettorato del Dap, che, sempre in via sussidiaria, dovrà pagare un conto di circa un milione di euro. Sabella, raggiunto dal manifesto, non ha voluto commentare la sentenza. Una condanna che segue di poco quella inflitta a fine gennaio, dagli stessi giudici contabili della Liguria, all’ex comandante del VII Reparto Mobile di Bologna, Luca Cinti: 50 mila euro per i danni di immagine causati alla Polizia per alcuni arresti eseguiti in Piazza Manin, sempre durante le giornate del G8 di Genova. Nella sentenza di ieri la Corte ha accolto solo in parte la richiesta della procura, formulata durante l’udienza di un anno fa, che chiedeva un risarcimento di 7 milioni di euro per i danni patrimoniali recati alle 252 persone che transitarono in quei giorni nelle celle di Bolzaneto, e altri 5 milioni per il danno di immagine all’Italia. A conti fatti, il danno reale è stato poi quantificato in “soli” 6 milioni, che graveranno soprattutto sui vertici delle istituzioni coinvolte. Coloro che, secondo i giudici, «erano necessariamente consapevoli delle violenze commesse», quelle fisiche e quelle psichiche commesse su persone inermi, minacciate di morte e di stupro. Dal punto di vista penale il processo per le violenze di Bolzaneto si era concluso con 33 prescrizioni, 8 condanne e 4 assoluzioni, ma le amministrazioni di appartenenza degli imputati avevano dovuto ugualmente risarcire le parti civili. Ma da un altro punto di vista, come aveva sottolineato in udienza la procura contabile, quei giorni di Genova «hanno determinato un danno d’immagine che forse non ha pari nella storia della Repubblica». Ecco perché a pagare è stato condannato anche Alfonso Sabella, malgrado la sua posizione giudiziaria fosse stata archiviata. L’ex dirigente Dap infatti avrebbe dovuto controllare e vigilare per evitare abusi. Tanto più in una situazione così inusuale, con una caserma trasformata di fatto in carcere. Durante l’udienza di un anno fa, il procuratore contabile Claudio Mori aveva però spiegato come fosse più facile punire per danno d’immagine il dipendente pubblico che lascia il posto di lavoro per recarsi al bar di fronte l’ufficio piuttosto che gli agenti e i militari protagonisti delle violenze di Genova. «Con l’entrata in vigore del Codice della giustizia contabile – aveva spiegato Mori – forse si andrà oltre». E invece nel conteggiare il risarcimento dovuto allo Stato la Corte dei Conti non ha inserito il danno d’immagine. Quello, continueremo a pagarlo tutti, cittadini e istituzioni italiane. FONTE: Eleonora Martini, IL MANIFESTO

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G8, “graziato” il medico-torturatore https://www.micciacorta.it/2015/02/g8-graziato-il-medico-torturatore/ https://www.micciacorta.it/2015/02/g8-graziato-il-medico-torturatore/#respond Fri, 27 Feb 2015 17:30:15 +0000 https://www.micciacorta.it/?p=18777 L’Ordine dei medici di Genova ha salvato Giacomo Toccafondi, il medico che durante i giorni del G8 gestiva l’infermeria della caserma di Bolzaneto

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Genova – Graziato. Si aspettavano tutti la radiazione, se l’è cavata con sei mesi di sospensione e a fine estate il “dottor mimetica” potrà tornare a fare il medico, in Italia e all’estero. L’Ordine dei medici di Genova ha salvato Giacomo Toccafondi, il medico che durante i giorni del G8 gestiva l’infermeria della caserma di Bolzaneto. E picchiava, anzi era «il seviziatore» come hanno raccontato i tanti ragazzi che sono ancora segnati e che speravano in un provvedimento esemplare. Se non bastasse, le immagini di violenza e di insulti ai manifestanti arrestati hanno fatto il giro di mezzo mondo anche grazie al film “Diaz, non lavate questo sangue” e anche questa sentenza è destinata a scatenare polemiche e reazioni indignate.

Toccafondi, 61 anni da compiere, ha temuto di essere radiato dal suo Ordine e quindi di non poter più fare il medico, ma alla fine, i suoi colleghi lo hanno salvato con una condanna lieve, sei mesi di sospensione (la pena più pesante prima della radiazione), se messa ai confronti con i tre mesi a una dottoressa che lavorava con lui nella caserma delle torture di Bolzaneto.

Il processo al “dottor mimetica” è durato almeno otto mesi e si è concluso l’altra settimana con la sentenza che è stata firmata dal presidente dei medici genovesi Enrico Bartolini: non potrà essere impugnata e diventerà esecutiva da lunedì prossimo, più o meno nello stesso periodo in cui è prevista l’udienza sul suo licenziamento. Da marzo non è più un chirurgo dell’ospedale Gallino di Pontedecimo.

Toccafondi, assistito dall’avvocato Alessandro Vaccaro, era già stato salvato dalla prescrizione – assieme ad altri trentadue imputati (poliziotti e personale sanitario) – ed era uscito indenne dal processo d’Appello sulle violenze all’interno del mattatoio di Bolzaneto, ma era stato condannato a risarcire le vittime e anche la Corte dei conti è pronta a chiedergli i danni.

I reati che erano stati contestati- a lui e ad altri quatto medici arruolati per il G8 dalla polizia penitenziaria andavano dall’omissione di referto alla violenza privata, dalle lesioni all’abuso d’ufficio. Aveva evitato una condanna ma, secondo i giudici, agì «con particolare crudeltà» e la caserma di Bolzaneto era un carcere improvvisato e a tempo dove «furono portate vittime in balia dei capricci di aguzzini, trascinate, umiliate, percosse, spesso già ferite, atterrite, infreddolite, affamate, assetate, sfinite dalla mancanza di sonno, preda dell’arbitrio aggressivo e violento…. sostanzialmente già seviziate, venivano in loro presenza».

Violenze a catena perpetrate «pacificamente e gratuitamente sugli individui, come stare in piedi contro il muro, la sottoposizione a rumore, privazione del sonno, del cibo e delle bevande», nei confronti di ragazzi «picchiati, insultati, denudati e derisi, feriti abbandonati in pozze di piscio, vomito e sangue… Alcune ragazze furono costrette a stazionare nude in presenza di uomini, oltre il tempo necessario, sottoposte a umiliazione fisica e morale».

La caserma di Bolzaneto viene descritta come un inferno e le sentenze (di assoluzione o di prescrizione) hanno contribuito a lasciare aperta una ferita. «Lo shock di questa esperienza fu tale che a molte donne iniziò il ciclo mestruale prima del ritmo naturale».

Il “dottor mimetica” non ha mai voluto rilasciare dichiarazioni e, dopo il licenziamento, aveva commentato, attraverso il suo avvocato: «I fatti di quei giorni sono stati sovradimensionati in tutte le sedi e letti in maniera vessatoria». Tra 6 mesi potrà nuovamente fare il medico.

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