taser – Micciacorta https://www.micciacorta.it Sito dedicato a chi aveva vent'anni nel '77. E che ora ne ha diciotto Thu, 06 Sep 2018 07:59:02 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.4.15 Al via la sperimentazione del Taser, un elettroshock su persone disarmate https://www.micciacorta.it/2018/09/al-via-la-sperimentazione-del-taser-un-elettroshock-su-persone-disarmate/ https://www.micciacorta.it/2018/09/al-via-la-sperimentazione-del-taser-un-elettroshock-su-persone-disarmate/#respond Thu, 06 Sep 2018 07:59:02 +0000 https://www.micciacorta.it/?p=24818 Repressione. In dodici città italiane viene introdotta l'arma che ha già suscitato proteste negli Stati Uniti, come racconta la maxi inchiesta di Reuters. Altissimo il rischio di abusi.

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Da ieri una settantina di agenti in dodici città per i prossimi tre mesi (Milano, Napoli, Bologna, Torino, Firenze, Palermo, Genova, Catania, Padova, Caserta, Reggio Emilia, Brindisi) avranno in dotazione una pistola che spara scariche elettriche. La pistola è comunemente chiamata Taser dal nome della prima ditta produttrice (che però oggi si chiama Axon Enterprise). L’ESPERIENZA statunitense, fortemente contestata da Amnesty International, dall’American Civil Liberties Union, dai gruppi di advocacy americani Truth Not Tasers e Fatal Encounters, ha evidenziato come quest’arma a partire dal 2000 negli Usa sia stata potenzialmente mortale. Essa non è stata usata come alternativa meno violenta rispetto alle tradizionali pistole che sparano pallottole ma come più facile e meno faticosa alternativa alla parola, alle manette, all’opposizione fisica. STRAORDINARIA per cura e ampiezza è la ricerca dei giornalisti della Reuters che la scorsa estate ha pubblicato sul web un’inchiesta approfondita sui danni collaterali da Taser. L’indagine giornalistica è stata costruita a seguito della visione di documenti giudiziari, rapporti di polizia, autopsie, certificati medico-legali e notizie di stampa locali. Dunque in un arco di tempo pari a circa sedici anni, oltre mille sarebbero state le persone morte negli Stati Uniti in scontri con la Polizia a causa dell’uso dell’elettroshock. In ben 153 casi la Reuters ha scoperto che i medici legali hanno esplicitamente citato la pistola Taser come causa della morte. In 442 casi di uso improprio della Taser sono state presentate denunce da parte dei parenti delle vittime che per ora sono costate, in termini di risarcimenti alle istituzioni o alle assicurazioni, ben 172 milioni di dollari. QUESTO ACCADE perché con la pistola che spara scariche elettriche si colpiscono non persone armate pericolose (in questo caso nessuno farebbe a meno delle più tradizionali pallottole), ma uomini o donne giudicati agitati, che si muovono scompostamente, che si oppongono al fermo. Dunque va chiarito che il Taser è un’arma usata contro persone non armate. EPPURE quando il fondatore della società Taser, Rick Smith, lanciò il prodotto nel mercato pazzo dell’America neo-liberale lo definì un prodotto sicuro, con rischi minimi. Ma le sue affermazioni sulla sicurezza non avevano alcun avallo scientifico. Il punto non è l’uso dell’arma su persone sane, ma su persone con pregressi problemi cardiaci o neurologici. E in tali casi che il rischio diventa letale. Douglas Zipes è un cardiologo che, come ricorda la Reuters, ha testimoniato in decine di cause contro l’azienda Taser. Ha ricordato come i test e le sperimentazioni scientifiche effettuate erano state del tutto inadeguate. Nel 2009 lo stesso Smith, dopo un decennio e una sperimentazione su cavie animali con problemi cardiologici, dovette ammettere che il Taser era potenzialmente letale. MA LA SBORNIA SECURITARIA è cieca, dunque nel mondo sono state messe in commercio circa un milione di pistole Taser. L’azienda continua a sostenere che la sua arma sia alla stregua di uno spray orticante e ha fatto di tutto, sempre secondo i giornalisti della Reuters, per condizionare la scienza medica. DUNQUE ORA anche in Italia c’è un’arma in più nelle nostre città. Obiettivamente non ce ne era bisogno, visti gli usi e abusi avvenuti in America. C’è inoltre chi nel Governo (Salvini, ovviamente) e tra i sindacati autonomi di Polizia Penitenziaria ne ha evocato l’uso anche negli istituti di pena. IL TASER NELLE CARCERI è inutile, pericoloso, nonché vietato dagli organismi internazionali. In carcere ci vogliono pazienza, dialogo, esperienza, comunicazione e non scariche elettriche. La gran parte degli operatori ha straordinarie capacità professionali e i conflitti li risolve senza aver bisogno del Taser che invece andrebbe ad aumentare i conflitti. In carcere bisognerebbe avere più operatori sociali, più psicologi, più mediatori, più medici, più direttori. Finanche più giovani poliziotti. Ma meno armi. Questa è l’idea costituzionale della pena. INFINE speriamo proprio che il Taser non sia l’ennesimo strumento di dissuasione contro chi legittimamente protesta nelle piazze. Lo spazio democratico va preservato dall’elettroshock. * Fonte: Patrizio Gonnella, IL MANIFESTO

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Taser, le pistole da scariche elettriche arrivano in Italia https://www.micciacorta.it/2018/03/taser-le-pistole-scariche-elettriche-arrivano-italia/ https://www.micciacorta.it/2018/03/taser-le-pistole-scariche-elettriche-arrivano-italia/#respond Wed, 28 Mar 2018 08:06:17 +0000 https://www.micciacorta.it/?p=24299 La pistola elettrica. Da Milano a Catania, in sei città italiane è iniziata la sperimentazione per polizia e carabinieri

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Usata negli Stati uniti soprattutto in strada e in carcere, non è un’alternativa alle armi da fuoco, ma può provocare la morte. Vedi i dati dell'inchiesta Reuters Il 20 marzo il ministero degli Interni, Direzione anticrimine, ha diramato una circolare diretta a sei questure italiane di grandi città Brindisi, Caserta, Catania, Milano, Padova e Reggio Emilia autorizzandole a una sperimentazione all’uso della pistola Taser. PARTIAMO DAL NOME. Perché le pistole si chiamano Taser? Taser International Incorporation è un’azienda americana che ha sede a Scottosdale in Arizona e produce per l’appunto le pistole Taser (per la precisione Taser X26 ECD) che non sparano proiettili ma usano l’elettroshock. Con la pistola Taser vengono sparate scariche elettriche. Negli Usa è almeno dal 2000 che la pistola Taser viene usata da polizie locali e statali. Come sempre gli Stati uniti fanno da apripista rispetto all’Europa e all’Italia sulle politiche di sicurezza, anche quelle più ardite. Prima di tutto va sgomberato il campo da un equivoco interpretativo. Come l’esperienza statunitense e canadese insegna, la pistola Taser non è utilizzata nella pratica di polizia come alternativa meno pericolosa rispetto all’arma da fuoco, bensì come alternativa più incisiva rispetto all’uso di altri mezzi coercitivi come manette o manganelli non elettrificati. Chiunque sia esperto in ordine pubblico o in operazioni di polizia investigativa potrebbe ben confermare come non si userà mica la pistola Taser di fronte a una persona armata che potrebbe sparare (o che ha una pistola in pugno) in occasione di una rapina, di un sequestro, di un’aggressione o per neutralizzare un terrorista che sta per far esplodere una bomba o che sta per uccidere persone a caso per strada. In questo caso la polizia userà armi da fuoco tradizionali. La pistola Taser sarà invece più probabilmente utilizzata per bloccare persone che fanno resistenza non armata, nelle manifestazioni di piazza, preventivamente contro chi si agita o chi protesta scompostamente. Dunque, come detto, è e sarà un’alternativa al manganello e non alla pistola. SOFFERMIAMOCI ORA sulle analisi medico-scientifiche: dati ma anche documenti istituzionali sull’uso, l’abuso, i danni e i decessi derivati dall’utilizzo della pistola Taser. C’è un lungo dibattito internazionale con prese di posizione da parte di organismi istituzionali sia in sede di Nazioni Unite che di Consiglio d’Europa. E ci sono inchieste di organizzazioni non governative e di grandi agenzie di informazione straniera.

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PARTIAMO DA DUE STORIE per capire in quale contesto vengono usate le pistole taser negli Usa. Natasha McKenna, come ci ha raccontato Vice, nel febbraio del 2015, era in carcere in Virginia. Era affetta da schizofrenia e molto magra. Si rifiutava di essere trasferita in altra prigione. I poliziotti incaricati del trasporto non si limitano ad ammanettarla, ma di fronte alla sua resistenza, le sparano quattro scosse elettriche. Muore in ospedale e l’autopsia certifica «un delirio associato alla restrizione fisica con l’utilizzo di dispositivi conduttori di elettricità e il contributo della schizofrenia e del disturbo bipolare». Negli Stati uniti la pistola Taser si usa molto nelle prigioni e nell’ordine pubblico per strada. Nel giugno del 2015 un uomo afro-americano nello Stato di New York muore dopo essere stato colpito con la pistola Taser perché si sarebbe rifiutato, dopo essere andato fuori strada, di uscire dalla sua auto.Secondo un’indagine condotta da Amnesty International sarebbero stati tra il 2001 e il 2012 più di 500 le persone morte negli Usa a causa dell’uso della pistola Taser. Altri dati li fornisce l’inchiesta dei giornalisti investigativi della Reuters, che hanno letto centinaia di certificati autoptici: dal 2000 (quando la pistola Tasers ha iniziato a essere usata dalla polizia negli Stati uniti) fino al 2017 più di 1.000 persone negli Usa sarebbero morte dopo che la polizia le avrebbe stordite con la pistola Taser. In 153 di queste morti la pistola Taser ha causato direttamente il decesso o comunque ha contribuito. Nove su dieci persone stordite con la pistola Taser erano non armate e una su quattro soffriva di disturbi mentali o neurologici. Segno che viene usata principalmente con chi a causa dei disturbi psichici reagisce al fermo di polizia. 712 autopsie su oltre 1.000 visionate hanno documentato che c’è stato l’utilizzo della pistola Taser. L’inchiesta dell’agenzia di stampa britannica è straordinaria. Andrebbe letta e tradotta in italiano. È dell’agosto del 2017. Consigliamo a tutti, compresi coloro che hanno deciso di avviarne la sperimentazione in Italia, di leggerla sul sito della Reuters. LA PISTOLA ELETTRIFICATA dunque può ammazzare se usata contro persone che hanno pregressi problemi cardiaci o disturbi neurologici. Può essere letale per un bambino che è nel grembo della mamma. E non tutte le gravidanze, soprattutto nei primi mesi, sono visibili. Nessuno o nessuna viaggia per strada con scritto in fronte che è malato di cuore o che è in stato gravidanza. La stessa azienda produttrice riconosce che esisterebbe un fattore di rischio pari allo 0,25%. E come se su un qualsiasi prodotto farmaceutico ci fosse scritto che ogni 400 persone che lo usano uno di loro rischia la morte. Quell’azienda farmaceutica, se lo scrivesse nel bugiardino, verrebbe messa fuori legge insieme al suo prodotto. Uno studio dell’American Heart Association, pubblicato sulla rivista medico-scientifica Circulation, ha certificato ben otto morti da uso della pistola Taser X26 ECD. Il dottor Douglas Zipes, dell’Università dell’Indiana (Krannert Institute of Cardiology) afferma che lo shock da Taser può produrre arresto cardiaco. A questo punto qualcuno potrebbe obiettare: ma cosa rappresentano così pochi morti determinati dalle pistole Taser rispetto al loro massiccio utilizzo quotidiano? Le morti certificate però non sono mica le morti reali, molte restano oscure, le cause non accertate e comunque anche una vita sola merita di essere salvata. VENIAMO IN BREVE alle obiezioni e alle condanne degli organismi internazionali che si occupano di diritti umani e prevenzione della tortura. Nel 2014 nel sostenere che vi sia stata una violazione dell’articolo 3 della Convenzione europea che proibisce la tortura determinata dall’uso di pistole con scariche elettriche, nel caso Anzhelo contro Bulgaria la Corte europea cita il Comitato di Strasburgo per la prevenzione della tortura che tra l’altro afferma che l’uso dell’elettroshock potrebbe aprire la porta a risposte sproporzionate. Anche il Comitato Onu contro la Tortura, a proposito del Portogallo che voleva introdurre l’uso delle pistole Taser nella propria legislazione, ha espresso la propria contrarietà per il rischio che l’utilizzo di questi strumenti degeneri in maltrattamenti. È vero che la circolare si muove nel rispetto della legge 146 del 2014 che introduce la seguente disposizione: «Con decreto del ministro dell’Interno, da adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, l’Amministrazione della pubblica sicurezza avvia, con le necessarie cautele per la salute e l’incolumità pubblica e secondo principi di precauzione e previa intesa con il ministro della Salute, la sperimentazione della pistola elettrica Taser per le esigenze dei propri compiti istituzionali, nei limiti di spesa previsti dal comma 1, lettera a).». Come spesso avviene, lo sport diventa palestra di pratiche repressive che poi travalicano gli obiettivi di partenza. IN CONCLUSIONE, essendoci concreti rischi mortali, sarebbe bene conoscere se c’è stato un decreto governativo, oltre che una circolare, e se il ministero della Salute ha prodotto una sua indagine. Bene sarebbe conoscere i confini della sperimentazione e come evitare che scariche elettriche colpiscano malati di cuore, bambini, donne incinta. Utile sarebbe anche conoscere i costi di tale operazione. Non sarebbe stato meglio e più utile investire quei soldi in formazione, autovetture e logistica non potenzialmente mortale? FONTE: Patrizio Gonnella, IL MANIFESTO

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