unione inquilini – Micciacorta https://www.micciacorta.it Sito dedicato a chi aveva vent'anni nel '77. E che ora ne ha diciotto Sun, 17 Apr 2016 14:19:23 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.4.15 Campidoglio, in migliaia contro gli sgomberi trovano un camion-idrante https://www.micciacorta.it/2016/04/21692/ https://www.micciacorta.it/2016/04/21692/#respond Sun, 17 Apr 2016 14:19:23 +0000 https://www.micciacorta.it/?p=21692 Diritto alla casa. L'altra faccia di Mafia Capitale. In piazza del Campidoglio a Roma arriva un camion-idrante e centinaia di carabinieri, polizia e finanza in antisommossa

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diritto all'abitare

Un tempo l’avrebbero chiamata agorà. Oggi è il teatro dell’esibizione della forza militare. I movimenti contestano la delibera di Tronca sull’emergenza abitativa. Pronta una lista di edifici da sgomberare ROMA Sono partiti dalle occupazioni della Capitale e in almeno duemila ieri hanno raggiunto il presidio a piazzale Ostiense. Sotto la bianca piramide Cestia da giovedì scorso i blocchi precari metropolitani, il coordinamento della lotta per la casa e le reti per il diritto all’abitare di Roma hanno mantenuto un presidio e montato le tende verdi e blu monoposto o più grandi, ormai ricorrenti da quando nelle strade della Capitale si è riaccesa la lotta per la casa. Era il 6 aprile 2013, lo chiamarono «tsunami tour», a cui seguì una seconda ondata di occupazioni abitative. L’assonanza con l’omonimo tour del Movimento 5 Stelle forse non è casuale, quello che è certo è che da tre anni è cominciata una battaglia che si è riverberata in tutto il paese. E ha prodotto, tra l’altro, un’ondata di repressione e misure cautelari, ma anche una delibera regionale che ha stanziato 197 milioni di euro. Camion-idranti in Campidoglio
«La delibera regionale è un sasso nello stagno, non sarà un macigno ma è in grado di generare onde importanti. Il suo impianto di indirizzo è quanto di più avanzato c’è oggi, stiamo cercando di strappare il passaggio attuativo conforme all’indirizzo originario – sostengono i movimenti – ma il poco coraggio della giunta timorosa, le pressioni della prefettura e del commissario straordinario di Roma aumentano le tensioni, invece di risolverle». «Abbiamo generato un conflitto che come un boomerang può colpirci malamente – aggiungono – Ed è per questo che non si può arretrare o pensare di conservare ciò che abbiamo». Ieri su via Petroselli, una lunga strada asfaltata con i sanpietrini che porta a piazza Venezia, intitolata al popolare sindaco comunista, i manifestanti hanno mostrato un gioco di parole sullo striscione di apertura: «sTRONChiAmo il mondo di sopra. Liberiamo la città», occupanti in emergenza abitativa, abitanti dei centri di assistenza alloggiativa temporanea, famiglie in graduatoria da anni riempiendo alla fine la piazza del Campidoglio dove non sono stati ricevuti dal commissario Paolo Francesco Tronca, ma dalla sua vice Clara Vaccaro e dal sub commissario Ugo Taucer. «Sono loro gli abusivi in Campidoglio» hanno precisato i movimenti. Agorà militarizzata
Nella città più commissariata al mondo (il prefetto Gabrielli è commissario al Giubileo, Tronca sostituisce il defenestrato Marino) l’emergenza sgomberi sarà «valutata caso per caso». Nel frattempo è emerso anche il problema dell’applicazione della delibera regionale. I movimenti contestano la delibera attuativo di Tronca che riserva una quota del 15% degli alloggi Epr agli occupanti in emergenza abitativa. «Nella delibera regionale non sono previste queste quote – sostengono Paolo Di Vetta e Irene Di Noto (Bpm) – le case vanno a chi sta nelle graduatorie, nei residence e in occupazione». Contestato anche il criterio della residenza che limita al 31 dicembre 2013 la possibilità di fare domanda per una casa. I movimenti hanno chiesto il congelamento della delibera del commissario. Con un’ordinanza, quest’ultimo ha compilato una lista di 74 stabili da sgomberare, tra cui alcune occupazioni abitative. Sedici sarebbero quelle imminenti. La prossima settimana ci sarà un nuovo incontro tra i commissari e i movimenti della casa. In pochi minuti, mentre era in corso un’assemblea sotto il Marco Aurelio, un camion-idrante è apparso nella piazza, pronto allo sgombero. Fermo sotto la lupa, davanti all’ingresso dell’aula consiliare Giulio Cesare, protetto dalla finanza in tenuta antisommossa. Da un lato, c’erano i carabinieri, dall’altro due blindati e poliziotti. Unica via di fuga: verso il teatro Marcello. Un’immagine irrituale, mai vista fino ad oggi, che rappresenta lo scontro in atto, e l’enorme dispiegamento di forze per controllare l’emergenza sociale. L’assedio nella piazza più importante della città. Un tempo l’avrebbero chiamata agorà. Oggi è il teatro dell’esibizione della forza militare. *** L’inchiesta: L’altra faccia di Mafia Capitale***

A Roma decide la città: la campagna sui beni comuni contro Tronca sfratta-tutti. Anche il Pd (10.04.2016)

Prenestina 1391: l’altro Giubileo a Roma è quello dei senza tetto (9.12.2015)

*** Tagli, ribassi e iperlegalitarismo: la vita a Roma***

A Roma l’accoglienza può trasformarsi in una bomba sociale (24.3.2016)

Gli operatori sociali senza stipendio (2 luglio 2015) Il lato oscuro dell’accoglienza (25 settembre 2015) La chiusura dei centri interculturali per i minori (6 ottobre 2015) Tagli, ribassi, iperlegalitarismo: così Roma distrugge il sociale (30 ottobre 2015)

Operatori sociali a Roma: «Noi non lavoriamo gratis» (5 novembre 2015)

L’altra faccia di Mafia Capitale manifesta a Roma (4 dicembre 2015)

***Moratoria giubilare***

Moratoria giubilare di sfratti e sgomberi a Roma (16.02.2016)

Moratoria giubilare per gli spazi sociali a Roma (27.1.2016)

La risposta dell’ex vice-sindaco di Roma Luigi Nieri: Quegli sgomberi a Roma L’intervento della Rete del diritto alla città: Nieri per caso

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Ok al piano per l’emergenza abitativa https://www.micciacorta.it/2016/03/ok-al-piano-lemergenza-abitativa/ https://www.micciacorta.it/2016/03/ok-al-piano-lemergenza-abitativa/#respond Thu, 17 Mar 2016 09:09:49 +0000 https://www.micciacorta.it/?p=21510 Regione Lazio. Approvata la delibera attuativa. I movimenti manifestano sotto la prefettura: «Ora le case»

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casa

ROMA «Ora le case». È il messaggio che ieri pomeriggio ha spinto oltre 1000 persone dei Movimenti per il diritto all’abitare a radunarsi sotto gli uffici della Prefettura di Roma, in Piazza Santi Apostoli. I movimenti nei giorni scorsi avevano del resto annunciato che – non appena fosse stata approvata la delibera attuativa del piano per l’emergenza abitativa – avrebbero fatto visita al Prefetto Gabrielli, a cui chiedono ora di fermare «la guerra ai poveri» della città. La deliberà è stata approvata dalla regione Lazio martedì sera. «Ad oltre due anni di distanza dalla pubblicazione della delibera quadro, la Regione ha approvato un atto di grandissima importanza per il presente e il futuro della Capitale», dichiarano i Movimenti, che rivendicano la paternità del risultato («1200 alloggi da realizzare attraverso completamenti, nuove costruzioni, recuperi e autorecuperi, ai quali si aggiungono altri alloggi da acquistare fra l’invenduto») ottenuto grazie alla loro «incessante lotta». Ma a sentire gli umori della piazza, l’approvazione della delibera è solo un punto di partenza. «Non si tratta di essere contenti o scontenti», spiega Cristiano Armati del Coordinamento cittadino di lotta per la casa, mentre regge lo striscione «Stronchiamo il mondo di sopra, liberiamo la città». «Sicuramente la proposta politica dal basso ha vinto, ma non possiamo accontentarci: il regolamento attuativo ha margini di incertezza che sembrano riflettere una mancanza di coraggio politico invece necessario in un percorso come questo. Insomma, ’portare a casa le case’ non sarà facile». Il riferimento è a uno dei punti più dibattuti, ovvero quello relativo ai censimenti della popolazione in emergenza abitativa. Secondo i movimenti il testo della delibera lascia alla discrezionalità del Comune di Roma il compito di verificare le situazioni negli stabili occupati attraverso procedure amministrative che potrebbero escludere le famiglie residenti in occupazione dall’assegnazione degli alloggi. Di tutt’altro avviso Massimiliano Smeriglio, vice-presidente della regione Lazio: «Si tratta di un passo avanti, si torna ad investire risorse economiche importanti sull’abitare, sul diritto alle case popolari, riconoscendo il dramma dell’emergenza e le esperienze virtuose come quelle dell’autorecupero. Bisogna continuare il dialogo con i sindacati e i movimenti, accompagnando velocemente il comune alla fase attuativa». «Difficile dire se gli auspici della Regione saranno confermati – commenta Luca Fagiano – Spiace constatare che la Regione su una questione centrale come quella dei censimenti si sia piegata a una logica che preferisce gestire un problema sociale in termini di ordine pubblico». Intanto, a ciel sereno irrompe la notizia che nei giorni scorsi proprio a Fagiano e a Paolo Di Vetta – due volti noti dei movimenti romani – è stata notificata la richiesta, da parte della Questura di Roma, della sorveglianza speciale.

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«Stronca la vendita della città»: occupato stabile vuoto da 7 anni https://www.micciacorta.it/2016/02/stronca-la-vendita-della-citta-occupato-stabile-vuoto-da-7-anni/ https://www.micciacorta.it/2016/02/stronca-la-vendita-della-citta-occupato-stabile-vuoto-da-7-anni/#respond Sat, 27 Feb 2016 08:23:53 +0000 https://www.micciacorta.it/?p=21411 Diritto all'abitare. Roma, i movimenti della casa e la campagna contro la privatizzazione del patrimonio pubblico: occupazione-lampo di una palazzina nel centro gentrificato della Capitale

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occupazione

"Fermiamo la guerra ai poveri. Gli immobili devono andare all'emergenza abitativa". Dopo La Torre, Corto Circuito, Auro e Marco, Casale Falchetti, Esc, Lab Puzzle anche l'atelier Angelo Mai è a rischio Via Montecatini, angolo via Del Corso. Zona pregiata della Capitale-vetrina. Sette anni fa, prima della mutazione antropologica definitiva di questo spicchio di strada affollato da ristoranti turistici con le tovaglie a poco prezzo e boutique di chincaglierie e souvenir papali, c’era ancora un presidio funzionale: la sede della polizia municipale del primo gruppo. Tre anni dopo i movimenti per il diritto all’abitare sollevarono il caso: la palazzina poteva ospitare le famiglie senza casa, nomadi urbani che occupano e vengono sgomberati, alla ricerca dell’unico bene che può ricostruire una vita. Da allora, nulla. Fino a ieri quando, con un blitz spettacolare, la palazzina è stata occupata dai movimenti della casa che chiedono una «moratoria giubilare» di sfratti e sgomberi. Sotto il governo del commissario Francesco Tronca, sostengono i movimenti, si tende a confondere il caso «Affittopoli» con l’emergenza abitativa, mentre una vastissima quantità di case resta vuota: «Un conto è colpire chi ha preso anche legalmente possesso di un prezioso patrimonio quando potrebbe, con redditi alti, camminare con le loro gambe, un altro è accanirsi contro chi è illegale per necessità ed è escluso da un mercato della casa dai prezzi irraggiungibili». L’azione di ieri si è conclusa dopo mezzogiorno. E altre ne seguiranno, annunciano i movimenti impegnati nella campagna contro la privatizzazione del patrimonio pubblico e degli asili nido comunali previsti dal Documento unico di programmazione 2016–2018 varato da Tronca.

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Angelo Mai a rischio Dopo La Torre, Corto Circuito, Auro e Marco, Casale Falchetti, Esc, Lab Puzzle (con associazioni e sedi di partiti i casi sarebbero 800) ieri l’Angelo Mai ha ricevuto una lettera in cui il Campidoglio commissariato chiede il saldo di un presunto «danno erariale» ravvisato dalla Corte dei Conti. È un preavviso di sgombero. L’immobile, ricostruito dagli attivisti e regolarmente pre-assegnato dall’ex sindaco Veltroni, non è occupato abusivamente, come stabilito in una sentenza della magistratura del 5 aprile 2014. Come negli altri casi si richiede un canone arretrato, anche se non è stata stabilita la sua entità. La delibera 140, varata dalla giunta Marino, rimetterebbe a bando questi spazi a prezzi di mercato. «L’esecuzione di queste ordinanze potrebbe cambiare radicalmente la città, venderla ai privati o renderla un deserto» commentano gli attivisti. *** Chi comanda a Roma: ritratto di una città sotto sgombero e commissariata tre volte

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Movimenti per la casa, è guerriglia a Roma https://www.micciacorta.it/2016/02/movimenti-per-la-casa-e-guerriglia-a-roma/ https://www.micciacorta.it/2016/02/movimenti-per-la-casa-e-guerriglia-a-roma/#respond Fri, 05 Feb 2016 08:04:32 +0000 https://www.micciacorta.it/?p=21282 Diritto all'abitare. Tornano gli idranti e i manganelli in città. Scontri sulla via Ostiense tra la polizia e un centinaio di militanti di Action

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casa

A Roma tornano gli idranti contro i movimenti per il diritto all’abitare. Il cannone ad acqua, montato su una camionetta azzurra che assomigliava a un carro corazzato, ha disperso in poco meno di un minuto un centinaio di manifestanti di Action che ieri difendevano una nuova occupazione abitativa in una via Ostiense militarizzata. La sirena è suonata e la carica è stata lanciata. Stretto e schiacciato su un muro, qualcuno ha cercato di respingere l’urto dei celerini con bottiglie, un estintore. La resistenza ha ceduto davanti a due possenti getti d’acqua, uno dall’alto di un cannoncino e l’altro ad altezza d’uomo, eruttato da bocchettoni collocati nei parafanghi d’ariete della camionetta. Diversi sono stati i contusi a causa delle manganellate. Tra gli attivisti ci sarebbero anche dei fermati. Si conferma la vecchia legge nominata da un antico, ma non per questo dimenticato sindaco, lo storico dell’arte Giulio Carlo Argan: Roma è una città di gente senza case e di case senza gente.

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 Restart 3.0. Così era stata ribattezzata la nuova occupazione di Action in via Ostiense 333, avvenuta a una settimana dallo sgombero dell’occupazione di villa Lauricella, all’angolo tra via Gattamelata e via Prenestina, che ha ospitato dal 2013 dieci nuclei familiari. Il ritorno alla strategia dello sgombero nella Roma doppiamente commissariata da Francesco Paolo Tronca (al posto del defenestrato ex sindaco Marino) e di Franco Gabrielli in funzione del Giubileo, ha interessato un gruppo di 200 famiglie.In un comunicato la questura di Roma sostiene di avere condotto «ripetuti tentativi di mediazione» e parla di «dialogo con le istituzioni competenti che avevano dato la propria disponibilità». Una disponibilità che non ha impedito lo sgombero, evidentemente. Come spesso accade in queste situazioni si rischia di confondere la dinamica dell’ordine pubblico con le motivazioni politiche dell’occupazione abitativa. Action, una dei componenti del movimento romano per il diritto all’abitare, descrive in maniera precisa la complessa problematica. Nella capitale l’emergenza riguarda oltre 50 mila famiglie. Per affrontare questa situazione, i movimenti e i sindacati sono riusciti a ottenere dalla Regione Lazio i primi 200 milioni di euro per l’attuazione di un piano di contenimento dell’emergenza. I fondi, denuncia Action, sono fermi da oltre due anni caratterizzati dalla latitanza del Campidoglio che ha disatteso «scientemente ogni utile azione per attuare il piano, che prevederebbe l’assegnazione di case alle famiglie in emergenza». A completare il quadro, non certo positivo per l’ex sindaco Marino, «l’incapacità dei nostri amministratori di erogare fondi stanziati dal governo per la morosità incolpevole e per il contributo all’affitto, per oltre 200 famiglie sotto sfratto». Nel frattempo, continua Action, si chiudono le uniche strutture dove dimorano oltre 1.500 famiglie in attesa di casa popolare. Al momento non risulta un interesse in tal senso da parte della gestione commissariale della città. «Il vero scandalo a Roma non sono i 600 inquilini che ricevendo dal Comune un bollettino di 20 euro di canone versano regolarmente quanto richiesto – sostiene Guido Lanciano dell’Unione Inquilini di Roma e Lazio – ma le decine di appartamenti liberi di proprietà del comune, della provincia, delle ipab, della regione e le migliaia di euro che ancora vengono versati ai proprietari dei residence». In una situazione di completo stallo, o di rinvio infinito delle soluzioni concrete da adottare per contenere perlomeno un’emergenza visibile, la pratica dell’occupazione viene adottata come atto estremo di denuncia, oltre che per affrontare l’urgenza immediata. Un’altra opzione possibile è quella delle requisizione e dell’uso a fine abitativo degli immobili vuoti e abbandonati, eventualmente da rigenerare. Opzione anch’essa mai citata nelle politiche urbane “ufficiali. In compenso, il documento triennale di programmazione, stilato da Tronca il 24 dicembre scorso, parla di vendita del patrimonio del Comune per un importo di 15 milioni di euro all’anno per i prossimi tre, e di messa al bando delle altre strutture, tra i quali gli spazi sociali e anche alcune sedi storiche di partito come la sede del Pd in via dei Giubbonari.

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Roma, violenze contro i movimenti della casa solidali con l’Ex Tele­com https://www.micciacorta.it/2015/10/roma-violenze-contro-i-movimenti-della-casa-solidali-con-lex-tele%c2%adcom/ https://www.micciacorta.it/2015/10/roma-violenze-contro-i-movimenti-della-casa-solidali-con-lex-tele%c2%adcom/#respond Wed, 21 Oct 2015 06:27:13 +0000 https://www.micciacorta.it/?p=20721 Casa. Peciola (Sel-Roma): «È gravissima la violenza usata dalle forze dell'ordine nei confronti dei movimenti per il diritto all'abitare»

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In due­cento hanno bloc­cato il traf­fico a porta Pia in soli­da­rietà con gli occu­pati dell'Ex Tele­com, l’edificio sgom­be­rato ieri a Bolo­gna. I mani­fe­stanti hanno oppo­sto resi­stenza pas­siva agli agenti. Poi sono arri­vati gli idranti, ormai l’arma usata per gestire l’ordine pub­blico a Roma, ed è scop­piato il panico. Il potente getto, come si vede nella foto, ha divelto il sema­foro, nelle cari­che due mani­fe­stanti sono rima­sti feriti. A una donna è stata rotta una gamba, inges­sata dal 118. Un atti­vi­sta è rima­sto ferito, e si parla di altri feriti e con­tusi a causa delle cari­che. Alla repres­sione si aggiun­gono le multe: 2500 euro, secondo la que­stura di Roma, per «blocco stra­dale». «È gra­vis­sima la vio­lenza usata dalle forze dell’ordine nei con­fronti dei movi­menti per il diritto all’abitare — ha detto Gian­luca Peciola, capo­gruppo Sel in Cam­pi­do­glio — Una mobi­li­ta­zione per espri­mere soli­da­rietà agli occu­panti dello sta­bile dell’ex palaz­zina Tele­com di Bolo­gna. Le que­stioni sociali e abi­ta­tive devono tro­vare piena cit­ta­di­nanza a Roma e non repres­sione. Piena vici­nanza ai mani­fe­stanti rima­sti feriti».

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Bologna, la Que­stura sgombera 300 persone dallo stabile ex Telecom https://www.micciacorta.it/2015/10/bologna-la-que%c2%adstura-sgombera-300-persone-dallo-stabile-ex-telecom/ https://www.micciacorta.it/2015/10/bologna-la-que%c2%adstura-sgombera-300-persone-dallo-stabile-ex-telecom/#respond Wed, 21 Oct 2015 06:22:53 +0000 https://www.micciacorta.it/?p=20718 Emergenza casa. Tante famiglie cacciate a colpi di manganello in un'operazione durata diverse ore. Almeno 105 i minori senza casa. Botte e pestaggi (anche a Roma). La Giunta Merola resta a guardare

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Alla fine la lega­lità tanto invo­cata negli ultimi tempi sotto le Due Torri è arri­vata anche per la palaz­zina occu­pata Ex Tele­com di Bolo­gna. Dopo lo sgom­bero set­ti­mana scorsa di una pic­cola occu­pa­zione abi­ta­tiva, ieri è toc­cato alle tre­cento per­sone che dal dicem­bre 2014 ave­vano tro­vato casa nell’ex call cen­ter di via Fio­ra­vanti, pro­prio davanti il nuovo palazzo del Comune di Bologna. Uomini, donne e bam­bini — in totale 105 i minori — che assieme al col­let­tivo Social Log ave­vano ridato vita a una palaz­zina di pro­prietà pri­vata e ormai vuota da anni. Per loro uno sgom­bero ini­ziato alle sette del mat­tino e finito, dopo una lunga resi­stenza sul tetto, quando il sole non c’era già più. Due­cento cara­bi­nieri e poli­ziotti sono stati impie­gati in un’operazione che ha avuto i suoi momenti di ten­sione e di vio­lenza. Prima una carica con­tro un pre­si­dio di pro­te­sta, poi l’avanzata degli agenti nei piani alti della strut­tura dove si erano asser­ra­gliate donne e bambini. Nei video in rete si sen­tono le urla degli occu­panti e si vedono gli agenti ten­tare di tra­sci­nare via chi oppone resi­stenza pas­siva. Le testi­mo­nianze par­lano anche di calci e spin­toni. «Ver­go­gna­tevi. Prego solo Dio che pos­siate pro­vare anche voi di tro­varvi senza i soldi per man­dare un figlio all’ospedale», ha detto pian­gendo una signora abban­do­nando il palazzo alle sette di sera. Un’occupante è stata invece por­tata in ospe­dale con la man­di­bola rotta. Secondo Social Log sarebbe stata col­pita dai calci degli agenti.
La lunga resi­stenza degli occu­panti ha por­tato a un risul­tato con­creto: il Comune si è impe­gnato nel garan­tire una siste­ma­zione abi­ta­tiva a tutti, fami­glie o sin­gle senza ecce­zioni. Un risul­tato di non poco conto, visto che la pro­po­sta ini­ziale era quella di tute­lare solo i minori e i loro familiari. In tarda serata, dopo una gior­nata di silen­zio, è arri­vato il comu­ni­cato del sin­daco Vir­gi­nio Merola. Il primo cit­ta­dino ha spe­ci­fi­cato che lo sgom­bero è stato «richie­sto dalla Pro­cura ed ese­guito dalla Que­stura» e ha anche riba­dito l’impegno nell’assicurare una siste­ma­zione per tutte le fami­glie con minori, «cosa che siamo in grado di garantire». «Ho sem­pre lavo­rato e fino a un minuto prima dell’intervento delle Forze dell’Ordine — ha invece detto con ama­rezza l’assessore al wel­fare Ame­lia Fra­sca­roli — Ognuno ha le sue respon­sa­bi­lità, io ho delle respon­sa­bi­lità poli­ti­che ma que­ste sono ter­mi­nate neces­sa­ria­mente e mio mal­grado con l’arrivo della Poli­zia. Non si dica mai, quindi, che io voluto que­sto sgom­bero per­ché è falso». Con­tro il que­store e pre­fetto si sono sca­gliati i ver­tici nazio­nali di Sel. «Vista l’evidenza di inter­venti attuati ripe­tu­ta­mente senza il coin­vol­gi­mento delle isti­tu­zioni locali e met­tendo a rischio diritti costi­tu­zio­nal­mente garan­titi», ne hanno chie­sto la rimo­zione Arturo Scotto, Nicola Fra­to­ianni e il depu­tato emiliano-romagnolo Gio­vanni Paglia. «Bolo­gna non può tra­sfor­marsi da città dei diritti in città degli sgom­beri», ha sin­te­tiz­zato su face­book Nichi Ven­dola. Il Pd invece ha rotto il silen­zio per dire, per bocca del segre­ta­rio regio­nale Paolo Cal­vano, che le isti­tu­zioni devono coor­di­narsi, «e il coor­di­na­mento c’è stato e deve pro­se­guire». Un modo, ha detto Cal­vano, per garan­tire «un ade­guato equi­li­brio tra lega­lità e umanità». Comun­que una scon­fitta per la poli­tica locale, da oltre un anno impe­gnata nel tro­vare solu­zioni per l’emergenza casa e spesso rima­sta impi­gliata tra lun­gag­gini buro­cra­ti­che, dif­fi­coltà nor­ma­tive, pole­mi­che pro-legalità, espo­sti a ripe­ti­zione con­tro le occu­pa­zioni e un pro­ta­go­ni­smo di que­stura e pro­cura che su que­sti temi si fa sem­pre più pesante. C’è invece chi affronta la que­stione da un punto di vista dif­fe­rente. E’ il caso di Don Nico­lini, reli­gioso molto cono­sciuto in città per il suo impe­gno a favore degli ultimi. Per il sacer­dote che fu allievo di Dos­setti le occu­pa­zioni come quella dell’ex Tele­com «forse danno vita a una lega­lità supe­riore. Lì viene offerto aiuto, e que­sto è un fatto cul­tu­rale, poli­tico e spirituale». Lo sgom­bero di Bolo­gna ha avuto riper­cus­sioni anche a Roma. I movi­menti per il diritto all’abitare hanno dato vita a un pre­si­dio di soli­da­rietà a Porta Pia, ma i mani­fe­stanti sono stati affron­tati con gli idranti e poi cari­cati. Visto che il traf­fico era bloc­cato, recita un comu­ni­cato della Que­stura di Roma, «le Forze di Poli­zia sono dovute inter­ve­nire con l’utilizzo del mezzo idrante per disper­dere i facinorosi».

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Casa, i movimenti in piazza a Roma con il «#KidzBlock» https://www.micciacorta.it/2015/10/casa-i-movimenti-in-piazza-a-roma-con-il-kidzblock/ https://www.micciacorta.it/2015/10/casa-i-movimenti-in-piazza-a-roma-con-il-kidzblock/#respond Fri, 16 Oct 2015 07:12:23 +0000 https://www.micciacorta.it/?p=20681 Alle 16 di oggi pome­rig­gio i movi­menti della rete «Abi­tare nella crisi» pre­si­die­ranno palazzo Chigi con una forma ine­dita di pro­te­sta con­tro l’articolo 5 del «piano Lupi» sulla casa

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Abitare nella crisi. Il prefetto Gabrielli invierà un invito al governo su una moratoria sugli sfratti. Nella Capitale si torna a ragionare su una delibera regionale sull'emergenza abitativa. Allo studio un piano quadriennale per 1500 alloggi. E papa Francesco scrive agli attivisti sulla destinazione sociale degli alloggi per i pellegrini dopo il Giubileo Alle 16 di oggi pome­rig­gio i movi­menti della rete «Abi­tare nella crisi» pre­si­die­ranno palazzo Chigi con una forma ine­dita di pro­te­sta con­tro l’articolo 5 del «piano Lupi» sulla casa. In piazza ci saranno anche i bam­bini che in que­ste set­ti­mane hanno inviato al pre­si­dente del Con­si­glio Mat­teo Renzi cen­ti­naia di let­tere. I testi, rac­colti sul sito abi?ta?re?nel?la?crisi?.org rac­con­tano la vita dei minori con­dan­nati dalle dise­gua­glianze e dalla povertà a una vita difficile. «Caro Renzi — scrive Gina — mi pre­sento sono una bam­bina che vivo in una occu­pa­zione e io non mi ver­go­gno di essere una bam­bina che ha il diritto di avere una casa e di avere l’elettricità e l’acqua». L’articolo 5 è una norma liber­ti­cida che impone il taglio delle utenze a chi vive in occu­pa­zione. In tempi in cui il governo risco­pre l’emergenza povertà, pro­spet­tando un inter­vento pro­ble­ma­tico sulle povertà, il punto di vista di chi è spinto dalla neces­sità a vivere in un’occupazione abi­ta­tiva è impor­tante e parla della vita reale. «Noi prima vive­vamo in una casa ed era molto bello, ma un giorno mia madre finì il lavoro e rimase solo mio padre a pagare le tasse e quindi ce ne siamo andati» scri­vono Angie e Seba­stian. «E poi ho sen­tito che l’articolo 5 vuole che noi non pos­siamo avere la resi­denza — scrive Marius che vive nell’occupazione di Metro­po­liz a Roma — se noi non pos­siamo avere que­ste cose tutti quelli che occu­pano sono per­duti. Ci sono tanti bam­bini pic­coli e quindi non ci potete cac­ciare via per­ché que­sta adesso è la nostra casa». Lunedì scorso i movi­menti della casa sono stati rice­vuti dal Pre­fetto di Roma Franco Gabrielli, com­mis­sa­rio per il Giu­bi­leo. In vista della ricor­renza Gabrielli si è impe­gnato a rivol­gere al governo una mora­to­ria sugli sfratti, non dovreb­bero esserci sgom­beri for­zati delle occu­pa­zioni e si è par­lato dell’inserimento nelle liste per nuovi alloggi a chi occupa per neces­sità. In vista del Giu­bi­leo, l’area plum­bea su Roma e i suoi movi­menti della casa sem­bra alleg­ge­rirsi, dopo una serie di sgom­beri come quello dello stu­den­tato Degage e in con­tro­ten­denza rispetto ad altre città come Bolo­gna dove ieri è avve­nuto un nuovo sgom­bero, quello di un immo­bile occu­pato in via Sol­fe­rino. La Pre­fet­tura della Capi­tale ha ria­perto il tavolo sulla deli­bera regio­nale sull’emergenza abi­ta­tiva appro­vata dalla giunta regio­nale del Lazio nel gen­naio 2014. Entro la fine dell’anno sarà messo a dispo­si­zione un pac­chetto di 275 abi­ta­zioni e sarà pre­pa­rato un piano qua­drien­nale per 1500 alloggi. 500 saranno resi dispo­ni­bili dal comune di Roma. è stato anche sta­bi­lito che un tavolo tec­nico seguirà l’applicazione di que­ste deci­sioni nei pros­simi giorni. All’incontro in piazza Santi Apo­stoli di lunedì erano pre­senti gli asses­sori regio­nali e romani al sociale, oltre al vice capo di gabi­netto di Roma Capi­tale. L’ufficialità dell’incontro ha per­messo anche di tor­nare a par­lare dei con­te­nuti della deli­bera che stan­zia 200 milioni di euro e pro­spetta anche il riuso e la rige­ne­ra­zione degli edi­fici, uno dei punti che stanno più a cuore ai movi­menti romani. Segnali di disten­sione sono arri­vati anche dalla rispo­sta di papa Fran­ce­sco a una let­tera invia­ta­gli dagli atti­vi­sti di Action. Il movi­mento chie­deva di usare le strut­ture usate dai pel­le­grini durante il Giu­bi­leo per l’emergenza abi­ta­tiva. In maniera sor­pren­dente il pon­te­fice ha rispo­sto attra­verso la segre­te­ria dello stato vati­cano. Fran­ce­sco con­si­dera la casa «un rile­vante pro­blema sociale».

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