Miccia Corta, quello che il film non dice

Una storia autentica divide e impone prese di posizione.

Miccia Corta di più: è un appello alla propria coscienza, appello che non si può eludere pure volendo.

Miccia Corta è un libro che racconta più storie: l’amore, la guerriglia, e non consente atarassia, impone al lettore il dolore, la suggestione, il senso di vuoto, la percezione della disperazione.

Il libro scritto molti anni dopo i fatti narrati con l’esercizio riuscito di raccontare il momento senza “memoria del dopo”, ma con la “memoria del prima” presenta uno stile efficace, sobrio, in alcuni tratti così asciutto, fatto di cenni tali da trascinare il lettore dentro la storia.

Come il passaggio in cui il comandante Sirio lucida le armi, o come il momento in cui descrive il gesto dell’evasione così “Oggi apriremo almeno una breccia, una piccola via d’uscita nel vicolo cieco della sconfitta in cui ci stiamo dibattendo da tempo.” Poche parole senza enfasi, senza retorica bellica, ma che trasudano concentrazione, metodologia, tecnica, rumori metallici, precisioni chirurgiche, disperata consapevolezza di essere alla fine di una storia coerente.

Tutto questo il lettore lo vive, questa tensione dura tutte le pagine: questo è quello che il film non dice.

Titolo: Miccia corta
Autore: Sergio Segio
Editore: Derive Approdi
Euro: 15,00

0 comments

Leave a Reply

Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.

Sign In

Reset Your Password