Mafia, anche il Copasir indaga sugli 007 infedeli

Nel comitato si discute pure delle difficoltà  economiche dei servizi. Il direttore dell’Aise Santini lamenta la carenza di fondi
D’Alema convoca oggi Lari, il procuratore di Caltanissetta

Nel comitato si discute pure delle difficoltà  economiche dei servizi. Il direttore dell’Aise Santini lamenta la carenza di fondi
D’Alema convoca oggi Lari, il procuratore di Caltanissetta ROMA – Stragi di Capaci e via D´Amelio, fallito attentato dell´Addaura: su questi attentati sarà ascoltato oggi, alle 13, dal Copasir, il procuratore di Caltanissetta Sergio Lari. Il presidente del comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti, Massimo D´Alema, l´ha convocato nella massima segretezza per avere notizie sul ruolo di pezzi di servizi segreti negli attentati ai magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Aprendo di fatto una sorta di “inchiesta” su tutte le vicende.
A confermare che la procura nissena sta indagando su spie infedeli è lo stesso magistrato che il 24 maggio scorso, ai microfoni del Gr1, ha dichiarato: «Le indagini prefigurano un filo conduttore dall´Addaura a via D´Amelio». Lari, rispondendo alla domanda se l´inchiesta riguarda il ruolo dei servizi segreti, ha risposto: «Sarebbe ipocrita negarlo». Oggi dunque Lari, in un´audizione protetta prevista dalla nuova legge di riforma dell´intelligence, non negherà di indagare sugli 007 e rivelerà ai dieci membri del Copasir le notizie finora accertate dall´inchiesta. Il Comitato avrà così gli elementi per svolgere quanto affidatogli dalla legge, e cioè la verifica sulla fedeltà dei due vecchi servizi, il civile Sisde e il militare Sismi, a cavallo fra gli anni Ottanta e Novanta. Su questi fatti sono state avviate anche dal Dis, il dipartimento di coordinamento diretto dal prefetto Gianni De Gennaro, delle inchieste amministrative interne. Si seguono in particolare le tracce dello 007 che a Palermo – è stato visto anche sui posti delle stragi – non è passato inosservato, avendo il viso sfregiato e per questo chiamato “faccia da mostro”. Ma sono più d´uno gli agenti e i funzionari dell´ex Sisde o dell´ex Sismi sospettati di avere avuto un ruolo “deviato” nelle trattative con Cosa nostra o, addirittura, un ruolo nella partecipazione ai massacri.
Negli uffici di San Macuto non si discute solo del rapporto mafia-servizi, ma anche di conti e finanziamenti. I servizi segreti sono senza fondi, ne hanno, dicono con una battuta gli agenti, appena per pagare gli stipendi. Nella relazione semestrale sulla sicurezza del Paese, consegnata nei giorni scorsi a Palazzo Chigi e al Copasir, si fa espresso riferimento alla crisi economica in cui versano i servizi segreti italiani. Ma a denunciare la criticità dei bilanci delle due agenzie di informazione e sicurezza interna ed esterna è stato, nei giorni scorsi, al Copasir, anche il direttore dell´Aise, Adriano Santini. In sostanza, ha riferito il generale, mancano risorse per gli investimenti, per ammodernare in particolare le tecnologie che nel campo della sicurezza sono sempre in continua evoluzione. Per questo, è stato riferito al Copasir, c´è il rischio di non garantire più gli standard qualitativi dell´intelligence.

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