? Alexis Tsipras, leader del partito greco Siryza e candidato alla presidenza della Commissione Europea

Altra Europa. I garanti si dividono su Sonia Alfano e Luca Casarini, Andrea Camilleri ritira la sua candidatura. Oggi all'Ordine dei giornalisti di Roma presentazione delle candidature alle Europee. Dei 73 nomi previsti solo 14 sono stati indicati dai partiti
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Lista Tsipras, al via tra le polemiche, anche se c’è voglia di unità

? Alexis Tsipras, leader del partito greco Siryza e candidato alla presidenza della Commissione Europea

Altra Europa. I garanti si dividono su Sonia Alfano e Luca Casarini, Andrea Camilleri ritira la sua candidatura. Oggi all’Ordine dei giornalisti di Roma presentazione delle candidature alle Europee. Dei 73 nomi previsti solo 14 sono stati indicati dai partiti

? Alexis Tsipras, leader del partito greco Siryza e candidato alla presidenza della Commissione Europea

Altra Europa. I garanti si dividono su Sonia Alfano e Luca Casarini, Andrea Camilleri ritira la sua candidatura. Oggi all’Ordine dei giornalisti di Roma presentazione delle candidature alle Europee. Dei 73 nomi previsti solo 14 sono stati indicati dai partiti

CONDIVIDIAll’apparenza è un con­flitto tra carat­teri. In realtà potrebbe essere anche uno scon­tro tra idee poli­ti­che diverse tra i «garanti». Motivo in più per auspi­care la defi­ni­zione di un mec­ca­ni­smo più col­le­giale, e par­te­ci­pa­tivo, della lista «Altra Europa con Tsi­pras» che oggi a Roma pre­senta le 73 can­di­da­ture alle pros­sime ele­zioni euro­pee, di cui 14 ade­renti a par­titi come Sel e Rifon­da­zione Comu­ni­sta e 59 dai movi­menti, dall’associazionismo e dalla «società civile».

L’attesa della pre­sen­ta­zione è stata tur­bata da una pole­mica che ha con­trap­po­sto la can­di­da­tura di Sonia Alfano, euro­par­la­men­tare eletta nel 2009 con l’Idv e oggi ade­rente al gruppo dei libe­rali nel par­la­mento euro­peo e di Luca Casa­rini, ex por­ta­voce delle tute bian­che e dei cen­tri sociali del Nord Est, can­di­da­tura con­si­de­rata in quota Sel. Sonia Alfano non è stata can­di­data in base ai cri­teri posti dai «garanti» della lista Andrea Camil­leri, Paolo Flo­res D’Arcais, Luciano Gal­lino, Marco Revelli, Guido Viale, Bar­bara Spi­nelli, a cui si è aggiunto il lea­der greco di Syriza Ale­xis Tsipras.

I can­di­dati dell’«Altra Europa» non pos­sono avere rico­perto inca­ri­chi poli­tici negli ultimi dieci anni. Un cri­te­rio che è stato fatto valere anche per altre can­di­da­ture, in maniera a quanto sem­bra con­di­visa. Nel caso di Sonia Alfano ha invece sol­le­vato un pol­ve­rone. Dome­nica scorsa (e poi ieri sull’home page di Micro­mega) la can­di­da­tura di Camil­leri è stata smen­tita. Ieri Sonia Alfano ha pro­te­stato viva­ce­mente con­tro chi avrebbe posto un «veto» sul suo nome. Una deci­sione che «ha pena­liz­zato chi come me ha lavo­rato con­cre­ta­mente con risul­tati ogget­tivi»: l’istituzione della com­mis­sione anti­ma­fia euro­pea, ha detto l’eurodeputata. Un’opposizione è stata espressa anche sul nome di Casa­rini, ma non per­chè rite­nuto incan­di­da­bile rispetto alla norma dei «garanti».

Nei retro­scena si dice che Paolo Flo­res lo abbia con­si­de­rato troppo legato ad un pas­sato di movi­mento. In più Casa­rini sarebbe un rap­pre­sen­tante indi­cato da un par­tito, Sel appunto. La que­stione è stata tra quelle discusse per giorni dai garanti. È stata risolta a mag­gio­ranza, e non all’unanimità. Il voto di Tsi­pras, insieme a quello di Spi­nelli, Revelli e Viale avrebbe tagliato il nodo. Il malu­more si è fatto tut­ta­via sen­tire dal 2 marzo in poi, quando sono state comu­ni­cate le can­di­da­ture di Spi­nelli, Moni Ova­dia, Adriano Pro­speri e Camil­leri, che poi si è riti­rato uffi­cial­mente ieri sera. La pre­oc­cu­pa­zione è che le pole­mi­che tra­pe­late sui gior­nali potreb­bero nuo­cere ad una lista tra­sver­sale ai primi passi che si rivolge a chi non si rico­no­sce nell’offerta poli­tica dei par­titi esi­stenti, nel Pd che governa attra­verso le mag­gio­ranze varia­bili con Ange­lino Alfano e Ber­lu­sconi, o nei 5 Stelle.

«Leggo di que­sta vicenda sui gior­nali, non ne so nulla – inter­viene Casa­rini – Credo che dovrebbe essere un dato cul­tu­rale ormai acqui­sito il rico­no­sci­mento dei con­flitti sociali. Un conto però è essere con­dan­nati per­ché si rea­gi­sce a leggi ingiu­ste, cer­cando di appli­care i diritti fon­da­men­tali e esten­dere quelli costi­tu­zio­nali. Un altro conto è essere con­dan­nati per cor­ru­zione o per le nefan­dezze del potere. Pre­ciso che oggi io non rap­pre­sento alcun movi­mento. A cinquant’anni ho fatto altre scelte, ma voglio con­ti­nuare a fare poli­tica». Al di là delle spie­ga­zioni mini­ma­li­ste («Lo scon­tro — si diceva ieri — è det­tato dai carat­teri diversi dei garanti») è pro­ba­bile che l’alternativa mal­po­sta tra Alfano e Casa­rini (rispetto alle regole sta­bi­lite dai garanti) derivi da un’idea di lista che si rivolge più all’elettorato deluso dei 5 Stelle e che in pas­sato ha con­di­viso le bat­ta­glie anti-mafia e giro­ton­dine e un’altra idea che ritiene ugual­mente impor­tanti l’affermazione dei diritti sociali. Ele­menti che potreb­bero con­fluire in una nuova sin­tesi, ma oggi tra­du­cono linee diverse. Al momento c’è voglia di tenere unite espe­rienze, anche par­ti­ti­che, diverse e spesso confliggenti.

«Ci sono sem­pre opi­nioni diver­genti. In Siryza abbiamo avuto molti più pro­blemi di voi. Ci si scon­tra civil­mente e poi ci si ricom­pone. Dob­biamo fare una bat­ta­glia con­tro l’Europa dei ban­chieri e della Mer­kel e dob­biamo fer­marci su que­ste cose spic­ciole?» domanda Argi­ris Pana­go­pou­los, del dipar­ti­mento poli­ti­che euro­pee di Siryza.

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