La memoria della strage Un film rievoca l’eccidio di Monchio Cervarolo

«Sopra le nuvole» di Guigli e Stefani rievoca l’eccidio nazifascista del ’44 in cui furono trucidati 155 civili Presentato a Roma in occasione del 70esimo anniversario
UN PICCOLO FILM CONUNA GRANDE PROSPETTIVA: TENERE VIVA LA MEMORIA DI UNA DELLE TANTE STRAGI NAZIFASCISTE DIMENTICATE.

«Sopra le nuvole» di Guigli e Stefani rievoca l’eccidio nazifascista del ’44 in cui furono trucidati 155 civili Presentato a Roma in occasione del 70esimo anniversario
UN PICCOLO FILM CONUNA GRANDE PROSPETTIVA: TENERE VIVA LA MEMORIA DI UNA DELLE TANTE STRAGI NAZIFASCISTE DIMENTICATE.

Stiamo parlando, infatti, di Sopra le nuvole, opera autarchica e autoprodotta di Sabrina Guigli e Riccardo Stefani che ricostruisce l’orrore dell’eccidio di Monchio e Cervarolo sull’Appennino tosco-emiliano, quando tra il 18 e il 20 marzo del ’44, la brigata di Hermann Goering trucidò 155 civili (tra Monchio, Susano, Costrignano, Savoniero e Cervarolo) nelle province di Modena e Reggio Emilia.

Uscito nel 2009 dopo oltre due anni di lavoro, fatto di ricerche storiche e di testimonianze dei sopravvissuti, il film è stato presentato l’altra sera alla Casa del cinema di Roma in occasione del 70esimo anniversario della strage. Un’occasione per tornare sulla nostra storia, anche quella più oscura, in memoria tutti i civili vittime inermi e bersaglio di tutte le guerre.
Lo sforzo di Sopra le nuvole, infatti, è narrare l’irruzione della violenza e dell’orrore nella vita quotidiana di una comunità di contadini, povera, certamente, provata dalla guerra, ma comunque in grado di mantenere viva solidarietà, tradizioni e dignità, soprattutto. Storie di esistenze minute, di matrimoni che si fanno festa per tutto il paese, di nascite, di lavoro nei campi. Di uomini che tornano al paese, come Adriano, scampato ai bombardamenti di Genova, per esempio, che qui sull’Appennino ritrova la sua famiglia.
Ma la guerra, seppure sembra lontana in questa sorta di mondo agreste ed idilliaco, non tarda ad arrivare. Siamo nel ’44 e l’Italia vive la sua guerra nella guerra. La guerra di Liberazione, la resistenza, i partigiani sui monti e le truppe nazifasciste che massacrano e distruggono in ritirata. Fino a quel 18 marzo quando le mitragliatrici di Goering si accaniscono su donne, bambini, vecchi, lasciando a terra, massacrati, 131 civili. Due giorni dopo, il 20 marzo a Cervarolo, la stessa sorte per mano della stessa compagnia, tocca a 24 uomini, compreso il parroco. Apprezzato a suo tempo da Mario Monicelli, Sopra le nuvole ha ricevuto anche «l’apprezzamento » del presidente Napolitano («una preziosa occasione di riflessione ed impegno affinché ciò che è stato non abbia più a ripetersi»). Nel frattempo il Comune di Palagano (Mo) ha avviato la procedura per il riconoscimento della medaglia d’oro al valor civile.
Da venerdì a martedì 18 marzo, poi, si svolgeranno nei comuni dell’Appennino una lunga serie di iniziative commemorative: documentari, dibattiti, spettacoli teatrali aperti anche alle scuole. Perché la memoria parte anche da qui.

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