Beppe Grillo, leader del Mcs
Il perfomer genovese invita all’analisi sui motivi degli attentati alle sedi dell’ente di riscossione: “Condannare non basta, è il terrore degli italiani”. Ma i commenti al post hanno toni molto più accesi
Beppe Grillo, leader del Mcs
Il perfomer genovese invita all’analisi sui motivi degli attentati alle sedi dell’ente di riscossione: “Condannare non basta, è il terrore degli italiani”. Ma i commenti al post hanno toni molto più accesi
ROMA – Beppe Grillo scrive ancora una volta di Equitalia, tema già affrontato molte volte sul suo seguitissimo blog. Ma stavolta, dopo gli attentati alle sedi dell’ente, e il pacco bomba recapitato al dg dell’ente, tocca un nervo particolarmente scoperto. Grillo usa toni moderati, prendendo le distanze dagli atti intimidatori, ma chiedendo analisi e interventi (“Non basta condannare la violenza, ne vanno capiti i motivi”). Ma alla Rete non basta, gli utenti del blog non condividono. E i commenti al post si infiammano, tra casi personali e denunce sulle modalità operative di Equitalia, che viene denunciata come un ente che “opera al di fuori della legalità”.
Grillo: “Il terrore di ogni italiano”. “Se Equitalia è diventata un bersaglio, bisognerebbe capirne le ragioni oltre che condannare le violenze”, scrive il performer genovese, leader del Movimento Cinque Stelle. “Un avviso di pagamento di Equitalia è diventato il terrore di ogni italiano. Se non paga l’ingiunzione ‘entro e non oltre’ non sa più cosa può succedergli. Non c’è umanità in tutto questo e neppure buon senso”. Grillo invita poi il presidente del consiglio Mario Monti, a rivedere “immediatamente il funzionamento di Equitalia. Se non ci riesce la chiuda. Nessuno ne sentirà la mancanza”. Grillo poi osserva: “continuano gli attentati contro gli uffici di equitalia, nelle ultime ore sono avvenuti a Foggia e Modena. Si può dire tranquillamente che stiano per sostituire i tradizionali botti di San Silvestro con la differenza però che durano tutto l’anno”.
La Rete inferocita. Ma alle parole moderate di Grillo rispondono i lettori del blog, molti con casi personali con Equitalia. E i toni cambiano, denunciando una tensione sociale esplosiva. E se il web fa da campione tornasole per la popolazione intera, in questo caso rivela un Paese inferocito con il “braccio operativo” dell’Agenzia delle entrate. Il denominatore comune di molti interventi è il “regime di illegalità in cui Equitalia si muove”, e la conoscenza perfetta di casi di cronaca eclatanti con protagonisti funzionari di Equitalia, ai danni dei cittadini. Spesso mutuati dal “terrore” che il nome Equitalia evoca, fino ad uscire dalle possibilità di intervento dell’ente. Una realtà fatta di cartelle dagli interessi esorbitanti, economie soffocate, imprese che chiudono, suicidi. Una valanga di rabbia che non trova sfogo. In uno scenario che tocca profondamente il tessuto produttivo del Paese, come denunciato dal sindaco di Bari, che ha sospeso la convenzione di riscossione con Equitalia, perché l’ente “distrugge le imprese”.
Insomma, al post di Grillo che anche ad una lettura sommaria appare tanto moderato quanto fermo nei contenuti, risponde una società esasperata dall’atteggiamento di Equitalia e dall’impossibilità del cittadino contribuente di far valere i propri eventuali diritti. In cui si vede tutta la tensione sociale accumulata nel Paese al tempo della crisi, la faccia operaia e precaria dei suicidi degli imprenditori. “Solo chi evade le tasse può pagare gli avvocati che servono per difendersi da Equitalia”, recita un commento. I cittadini “normali” sono quindi costretti a pagare anche magari ciò che non è dovuto, e avere a che fare con meccanismi di esazione kafkiani che aggiungono problemi a problemi.
0 comments