Cronologia generale dei contesti

1973 – 17 maggio ? strage questura di Milano ? Nell’anniversario dell’uccisione del commissario Luigi Calabresi

1973 – 17 maggio ? strage questura di Milano ? Nell’anniversario dell’uccisione del commissario Luigi Calabresi

al termine di una cerimonia commemorativa svoltasi alla questura di Milano alla presenza del ministro dell’Interno Mariano Rumor, viene lanciata una bomba che uccide quattro persone e ne ferisce numerose altre. L’autore dell’attentato, subito arrestato, è Gianfranco Bertoli, che si professa anarchico; ma molti anni dopo si scoprirà il suo nome nell’elenco dei collaboratori di Gladio, la rete clandestina anticomunista denominata Stay behind sorta nel dopoguerra in ambito NATO, su iniziativa di vari governi occidentali, compreso quello italiano, in ossequio alla “dottrina Truman”.

Bertoli viene condannato all’ergastolo e morirà in carcere. Molti anni dopo si aprirà un nuovo procedimento che vedrà accusati i neofascisti di Ordine Nuovo. Nel 2000 una sentenza di primo grado condanna all’ergastolo per la strage i neofascisti Carlo Maria Maggi, Giorgio Boffelli, Francesco Neami e il colonnello Amos Spiazzi e a 15 anni per depistaggio Gianadelio Maletti, generale del servizio segreto militare; nel 2002 la sentenza d’appello si conclude invece con l’assoluzione; nel 2003 vi è l’annullamento da parte della Cassazione e, infine, la sentenza del 22 febbraio 2005 che conferma l’assoluzione in base all’art. 530, II comma del codice di procedura penale (equivalente all’insufficienza di prove). La Suprema Corte – pur consegnando alla storia giudiziaria italiana un’altra strage senza colpevoli – sottolinea che per l’attentato alla questura milanese ci sono «alcuni punti fermi, indubitabili, della ricostruzione processuale» in base ai quali emerge che l’attentato «è stato voluto, organizzato e realizzato da Ordine Nuovo che ha all’uopo utilizzato Bertoli, il quale evidentemente ha avuto tutto l’interesse a non coinvolgere i suoi correi» ai quali era «legato da vincoli ormai indissolubili».

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