Il Ministro Castelli nella sua recentissima visita e durante i suoi incontri milanesi ha dato ufficialmente il via all’ «operazione San Vittore»
Non pensavamo di dover essere proprio noi a dover difendere l’ esistenza di un carcere. Lo facciamo a malincuore perché rimaniamo convinti che le carceri producano più danni e ingiustizie di quante pretendano di risolverne. Pure in questo caso siamo costretti a farlo.
Il carcere in questione è San Vittore. Sul carcere degli umani non vi è alcun particolare interesse. Un grande interesse vi è invece nel carcere degli affari, per l’ area del carcere; area centrale e quindi di grandissimo valore. Il Ministro Castelli nella sua recentissima visita e durante i suoi incontri milanesi ha dato ufficialmente il via all’ «operazione San Vittore». Operazione che invece di affrontare e di migliorare le condizioni di vita e lavoro, sia dei detenuti che degli agenti, nonché degli operatori penitenziari tutti, non fa altro che strumentalizzare lo storico degrado, di cui ora si finge di accorgersi, per fare business e speculazione edilizia. Queste purtroppo sono ormai le uniche ragioni che accendono un qualche perverso interesse e una pelosa attenzione sul carcere.
Chissà se in questo clima e con questo cinismo non si debba arrivare al punto che tocchi ai detenuti, «occupare» il carcere perché non venga chiuso. Magari insieme al direttore, con noi e con tutti i cittadini sensibili ai reali problemi di questa parte dell’ umanità. Anche se chiusa e nascosta dai mattoni.
la Repubblica, 6 novembre 2001
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