Marco Pannella è stato ricoverato ieri pomeriggio alle 18 in una clinica a Roma per le conseguenze dello sciopero della fame e della sete intrapreso da giorni per denunciare la situazione di totale illegalità  delle carceri italiane, ormai molto vicine al collasso. Dal 20 aprile scorso l'anziano leader Radicale si alimenta con soli tre cappuccini al giorno e dalla mezzanotte del 19 giugno ha deciso - a 81 anni suonati - di interrompere anche l'assunzione di liquidi.
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Sciopero della fame Pannella ricoverato

Marco Pannella è stato ricoverato ieri pomeriggio alle 18 in una clinica a Roma per le conseguenze dello sciopero della fame e della sete intrapreso da giorni per denunciare la situazione di totale illegalità  delle carceri italiane, ormai molto vicine al collasso. Dal 20 aprile scorso l’anziano leader Radicale si alimenta con soli tre cappuccini al giorno e dalla mezzanotte del 19 giugno ha deciso – a 81 anni suonati – di interrompere anche l’assunzione di liquidi.

Marco Pannella è stato ricoverato ieri pomeriggio alle 18 in una clinica a Roma per le conseguenze dello sciopero della fame e della sete intrapreso da giorni per denunciare la situazione di totale illegalità  delle carceri italiane, ormai molto vicine al collasso. Dal 20 aprile scorso l’anziano leader Radicale si alimenta con soli tre cappuccini al giorno e dalla mezzanotte del 19 giugno ha deciso – a 81 anni suonati – di interrompere anche l’assunzione di liquidi.

Una «iniziativa nonviolenta» condivisa da altre 13 mila persone, di cui 10 mila reclusi, in tutta Italia, entrati – a volte anche solo per un giorno – in sciopero della fame. La parola d’ordine è «amnistia»: una soluzione tampone ma necessaria, secondo i Radicali, «perché l’Italia torni a potere in qualche misura essere considerata una democrazia».

Ha perso 30 chili in sessanta giorni, Marco Pannella, ma ieri, in una giornata rovente e senza assumere liquidi, “il leone” ha deciso anche di unirsi alla deputata Rita Bernardini e a Sergio Rovasio (dell’associazione «Certi diritti») per una visita a sorpresa nel carcere di Montacuto, ad Ancona, dove al posto di 172 detenuti ne vivono stipati 417. Così al ritorno, stremato, ha dovuto soccombere volente o nolente alle richieste avanzate il giorno prima dai medici che lo avevano visitato trovandolo «in un discreto stato di disidratazione» e di «contrazione della diuresi», che «rappresentano importanti fattori di aggravamento delle patologie cardiovascolari di base e non lasciano margini di compenso». Pannella è sotto stretta sorveglianza per evitare il rischio di «temibili complicanze»,come recitava il comunicato emesso ieri dal collegio medico. Ma chi lo conosce sa che la sua lotta non violenta è solo all’inizio. Chi lo segue, come i detenuti che ieri lo hanno accolto entusiasti, confida in un intervento del presidente Napolitano.

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