L’avvocato dei «neri» tra escort ed esoterismo «Zorzi? Un mio amico»

ROMA — «Non nutro alcuna fascinazione per il Male, semmai per le escort, ma di alto livello: sono il mio unico lusso nella vita e voglio continuare a permettermelo. Anche se ormai sono vecchio, 63 anni, sebbene dicano che non li dimostro». Eccolo, dunque, l’avvocato «millantatore», come l’ha definito con un certo disprezzo il capo della comunità ebraica romana, Riccardo Pacifici.

ROMA — «Non nutro alcuna fascinazione per il Male, semmai per le escort, ma di alto livello: sono il mio unico lusso nella vita e voglio continuare a permettermelo. Anche se ormai sono vecchio, 63 anni, sebbene dicano che non li dimostro». Eccolo, dunque, l’avvocato «millantatore», come l’ha definito con un certo disprezzo il capo della comunità ebraica romana, Riccardo Pacifici.

Paolo Giachini, il legale di Erich Priebke ma anche di Michael Seifert, pure lui SS, alias «Mischa il boia di Bolzano», che estradato dal Canada morì pazzo in Italia nel 2010 a 86 anni. («Era recluso nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere — ricorda Giachini —. Le guardie mi chiamavano allarmate ogni volta che lui vedeva la Carrà in televisione. Dava letteralmente di matto alla vista di Raffaella»). Appassionato di esoterismo e di sciamanesimo tolteco, Giachini si definisce «un intellettuale» della destra e sta scrivendo un libro su Carlos Castaneda, l’autore peruviano di «A scuola dallo stregone». I suoi detrattori però pensano altro: che sia stato lui, per esempio, l’artefice delle fughe di notizie di questi giorni, per montare il caso del funerale e prepararsi all’incasso quando il video-testamento del Capitano sarà messo in commercio («Io non ho bisogno di soldi e questa cosa non succederà», replica). Pacifici però l’ha accusato di aver ingannato tutti, «in primis» le autorità, promettendo per Priebke un funerale tranquillo e permettendo invece l’arrivo di torme di naziskin fuori e dentro il priorato di Albano («Maurizio Boccacci lo ha fatto entrare la polizia…»). «Ha gestito la salma come fosse una cosa propria — ha rincarato Pacifici — mentre Giachini era solo un tutore». «Ho con me il mandato della famiglia — contrattacca —. Chiunque lo può vedere. In vita mia, è vero, ho aiutato Priebke, Mario Tuti, Concutelli, sono stato amico di Clemente Graziani: sempre dalla parte dei soldati sconfitti. Per non abbandonarli al vincitore. Ho un alto senso dell’onore militare: mio padre Bruno era generale dell’Esercito e così pure mio nonno Luigi, protagonista dell’ultimo duello con la spada. Mio zio Sandro era un alto ufficiale di Marina, Decima Mas, torturato dai partigiani». Sua madre Serenella non gli perdonò mai la scelta di ospitare Priebke in casa sua: «Non è vero, poi diventarono amici». E da 20 anni, infine, è l’avvocato di Delfo Zorzi, incriminato e poi assolto per la strage di piazza Fontana: «Sono stato anche suo partner d’affari nella moda, ma che c’entra? Il suo nome giapponese, Hagen Roi, vuol dire Croce Uncinata? Sciocchezze. Anzi adesso lo chiamo. Gli chiedo quando viene in Italia».

0 comments

Leave a Reply

Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.

Sign In

Reset Your Password