Lo scrittore: "Non è democratico"

Gian Carlo Caselli, procuratore capo di Torino e tra i fondatori di Magistratura democratica (Md), la corrente di sinistra dell'Associazione Nazionale Magistrati, si è dimesso da Md. La notizia è stata pubblicata oggi da Repubblica.

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Gian Carlo Caselli lascia Magistratura democratica in polemica Erri De Luca

 Lo scrittore: “Non è democratico”

Gian Carlo Caselli, procuratore capo di Torino e tra i fondatori di Magistratura democratica (Md), la corrente di sinistra dell’Associazione Nazionale Magistrati, si è dimesso da Md. La notizia è stata pubblicata oggi da Repubblica.

 Lo scrittore: “Non è democratico”

Gian Carlo Caselli, procuratore capo di Torino e tra i fondatori di Magistratura democratica (Md), la corrente di sinistra dell’Associazione Nazionale Magistrati, si è dimesso da Md. La notizia è stata pubblicata oggi da Repubblica.

Il clamoroso gesto del magistrato, che rifiuta commenti sulla vicenda, è legato alla pubblicazione sull’agenda 2014 di Md di un articolo di Erri De Luca (scrittore ed ex responsabile del servizio d’ordine di Lotta Continua ai tempi dell’omicidio del commissario Luigi Calabresi) da tempo protagonista di dichiarazioni di solidarietà nei confronti del movimento No tav della Valle di Susa e soprattutto dei protagonisti più violenti della contestazione della linea Torino-Lione inquisiti e arrestati dalla procura guidata da Caselli (a sua volta contestato dai No Tav e oggetto di una campagna diffamatoria durante la quale è stato definito, con scritte sui muri del centro torinese, un “mafioso”).

“Se si dimette da Magistratura democratica vuol dire che non è più un magistrato democratico”, ha commentato Erri De Luca, sentito da Affaritaliani.it.

Nel suo testo, De Luca (che ha più volte esaltato il “sabotaggio” in Valle di Susa e ha detto di aver partecipato a blocchi stradali No Tav), rievoca gli anni di piombo con parole che sono state giudicate gravi dal procuratore capo torinese. “Si consumò una guerra civile a bassa intensità ma con migliaia di detenuti politici…”, si legge infatti nel suo scritto. Gli stessi curatori dell’agenda hanno cercato di prendere le distanze da quella pubblicazione con una sorta di diplomatica (e ‘buonista’) presa di distanza che sarebbe la vera causa delle dimissioni di Caselli da Md: “Dopo aver ricevuto e letto questo contributo è stata forte la tentazione di non pubblicarlo perché alcuni passaggi si prestano a interpretazioni ambigue che non vogliamo in alcun modo avvallare. Ma, per imitarne la conclusione, povero è il gruppo che censura uno scritto così bello, anche se altrettanto controverso. E così, eccolo qua…”.

Il gesto di Caselli assume così un significato clamoroso, se tiene conto del suo curriculum di magistrato (è stato il giudice istruttore dell’inchiesta al gruppo storico delle Brigate Rosse, il giudice che chiese l’incriminazione del presidente del Consiglio Francesco Cossiga, il procuratore di Palermo del ‘dopo Falcone e Borsellino’ che portò sul banco degli imputati Giulio Andreotti per concorso esterno nell’associazione mafiosa Cosa Nostra) e del fatto che ha sempre svolto un ruolo di prestigio in Magistratura democratica (fu eletto dalla corrente nel Consiglio Superiore della Magistratura) difendendola in questi anni con articoli e interviste dagli attacchi di Silvio Berlusconi (un gesto che gli è costato il posto di Procuratore Nazionale Antimafia in seguito a una legge “contra personam” votata dalla maggioranza di centrodestra).

La notizia delle sue dimissioni sta creando molto imbarazzo tra le file di Md e nel mondo della giustizia torinese. Il segretario piemontese di Md, Andrea Natale, ha spiegato: “È una voce che abbiamo sentito, ma credo che Caselli abbia comunicato una sua possibile decisione direttamente al presidente nazionale di Md, Luigi Marini”. A sua volta, Marini ha rilasciato a Repubblica una dichiarazione nella quale ammette. “Non è ancora ufficiale, ma ci sono state dichiarazioni che vanno in questo senso”.

Il commento di De Luca. “Se si dimette da Magistratura democratica vuol dire che non è più un magistrato democratico”. Questo il commento di Erri De Luca, interpellato da Affaritaliani.it, sulle dimissioni di caselli da Magistratura democratica. Il procuratore capo di Torino, infatti, avrebbe deciso di lasciare Md in seguito alla pubblicazione di uno scritto dello stesso De Luca sull’agenda 2014 della corrente. Uno scritto nel quale il romanziere sostiene il movimento No Tav e ricorda azioni di sabotaggio compiute negli anni ’70.

 

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