Vendola: «Caro Matteo, attento all’abbraccio del Caimano»

Il leader di Sel apre il congresso criticando Renzi sulle riforme. Alleanze: «Non ho intenzione di iscrivermi a nessuna corrente del Pd». Il nodo della candidatura Tsipras
Il leader di Sel apre il congresso criticando Renzi sulle riforme. Alleanze: «Non ho intenzione di iscrivermi a nessuna corrente del Pd». Il nodo della candidatura Tsipras

Provare a sciogliere i nodi, uscire dalla terra di mezzo. Lo dice anche Fabio Mussi, seduto tra i dirigenti di Sinistra ecologia e libertà in prima fila sulle poltroncine rosse del pala congressi di Riccione: l’obiettivo del congresso di Sel è questo. «Sapendo che non esistono soluzioni semplici o strade diritte, ma solo sentieri di montagna, in salita», dice indicando con gli occhi o forse con i baffi lo slogan che campeggia sul maxi schermo sopra il palco ancora vuoto, lo slogan del congresso: la strada giusta. Nichi Vendola arriva un po’ in ritardo a sala strapiena e prova a imboccare la direzione. Il suo lungo discorso cammina spedito ma le indicazioni più nette vengono dal gradimento dei passaggi chiave della sua relazione introduttiva durata oltre due ore. Due ore senza pause se non per accogliere la presidente Laura Boldrini e per alcuni lunghi applausi che interrompono e quasi sovrastano il flusso delle parole. Passaggi chiave che riguardano la collocazione europea, e quindi Martin Schulz o Alexis Tzipras, e il rapporto con il partito democratico.
È un’ovazione quando, dopo aver fatto gli auguri a Pier Luigi Bersani, Vendola confessa di trovare difficile orientarsi nella attuale geografia del Pd, tra quelle che chiama «le ragioni e gli oggetti della contesa interna». «Capisco soltanto dice che non ho alcuna voglia di iscrivermi a nessuna delle sue correnti interne, perché non è il mio e il nostro destino». «Sono il nostro interlocutore, sono il partito con cui governiamo parti rilevanti del Paese, non sono la nostra resa». Il presidente e fondatore di Sel non chiude la porta alla riapertura di quello che ai tempi di Bersani segretario veniva chiamato il cantiere della sinistra, un soggetto unico, ma sposta questa prospettiva in un eventuale futuro ora non esistente. Si rivolge poi direttamente a Matteo Renzi, atteso per oggi a Riccione e anche lì l’applausometro sale al rosso e pur riservandosi di valutare nuove alleanze locali per la prossima tornata di amministrative a partire da convergenze sui programmi, a Renzi manda un messaggio molto duro sulla proposta di legge elettorale «nulla di palingenetico in norme pasticciate e in odore di incostituzionalità» e sullo stile politico.
Parla di «livore nei confronti delle minoranze», ma «non è per una ragione di sopravvivenza ma di merito». Non ci sta a dover ambire solo a qualche diritto di tribuna e ricorda che Pietro Calamandrei, uno dei padri costituenti, fu eletto da un partito d’azione che riscuoteva appena l’1,5 per cento dei voti. Anche Sel, fa notare, pur con numeri modesti ha saputo imprimere anche svolte importanti e colpi a segno per tutto il centrosinistra. Sel lo dice chiaramente con nuovi applausi si presenterà con il proprio simbolo senza più il suo nome, «mi sono stancato di sventolare come bandiera», é la battuta. Molte, sostiene ancora, sono state le forze che hanno spinto e sono riuscite a far deragliare il treno di Italia bene Comune e si sono espresse in una «selvaggia lotta» anche dentro il Pd. Si trattava di seppellire definitivamente il Porcellum, non certo lo ripetono anche altri interventi attraverso una riforma con «abnorme premio di maggioranza e altrettanto abnormi soglie di sbarramento». Inoltre non è proprio piaciuto l’ultimo «spregiudicato accordo con l’avversario», quell’incontro «dai contorni opachi» con Silvio Berlusconi senza neanche ricordare il suo basilare conflitto di interessi. Si fa notare che non sono certo i piccoli partiti ad avanzare veti e ricatti, anzi si penalizza l’alleato piccolo grazie al quale si è finora raggiunto il premio di maggioranza. «Attento dice Vendola sempre rivolto a Renzi all’abbraccio del Caimano che risorge come una fenice».
In sala l’unico dirigente del Pd ad ascoltare le critiche aspre è Goffredo Bettini, che comunque, in qualità di osservatore renziano, non nota nella reprimenda di Vendola alcuna malevolenza che infici la presenza del segretario Pd, atteso per oggi. Se poi verrà o parlerà non è dato sapere, l’uomo è abbastanza umorale, si dice.
Quanto poi al nodo di come andare alle elezioni europee, il tema per il momento resta abbastanza ingarbugliato. L’invito è a guardare alla Luna, cioè agli equilibri tecnocratici che si stanno riformando in Europa con la prosecuzione delle politiche dell’austerity e il risorgere speculare dei populismi e dei movimenti neonazisti e di estrema destra, e non attardarsi sulla questione dei leader europei. Schulz per Vendola resta «una speranza», il Pse fondamentale per trovare equilibri politici più avanzati. Il segretario di Syriza in Grecia, un compagno di battaglia fin dai tempi di Genova nel 2001. Ma il problema è la Gue, il gruppo della Sinistra Europea che supporta e sponsorizza la sua candidatura come presidente e campione della resistenza alle politiche della troika. Questa sponsorizzazione della Gue, fa notare Vendola rivolgendosi direttamente a Barbara Spinelli che insieme ad altri intellettuali ha fatto appello per la creazione di una lista della società civile che lo sostenga, al momento «è una gabbia». Fa riferimento a un raggruppamento fortemente ideologico, a tratti nostalgico come ricorda Franco Giordano persino del muro di Berlino, e ne riduce la carica dirompente.
In serata, quasi a risposta alle parole di Vendola, lo stesso Alexis Tsipras fa sapere però di accettare la proposta di candidatura in Italia per una lista dei movimenti e comunque non strettamente targata Gue. Vendola però, passando in sala stampa, dice che dovrà valutare meglio cosa significa. Certo, i 900 delegati del congresso hanno applaudito il leader greco molto più del segretario dell’Spd. Vendola ci rifletterà nella notte, attendendo anche una telefonata che confermi o meno l’arrivo di Renzi oggi a Riccione.

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