Una commissione bicamerale sullo scandalo della Torino-Lione

Tav. Proposta di Airaudo (Sel), dopo 24 anni di contraddizioni e costi lievitati a dismisura. «Verificare responsabilità, utilità delle opere e il loro impatto ambientale»

Il pro­getto «Alta Velo­cità» in Ita­lia nasceva nel 1991 e così anche la società Tav Spa, incor­po­rata poi nel 2010 in Rfi. Alla rete di linee nazio­nali si affian­cava l’ormai cele­bre e trans­na­zio­nale Torino-Lione. Sono tra­scorsi ven­ti­quat­tro anni di con­trad­di­zioni e scan­dali e nel frat­tempo i costi dei vari can­tieri sparsi per la Peni­sola sono lie­vi­tati all’inverosimile: sette volte più del pre­vi­sto per la Torino-Milano (inau­gu­rata nel 2009) e per la Milano-Bologna (aperta al pub­blico nel 2008). Il Terzo Valico, tra Genova e Rivalta Scri­via, si è addi­rit­tura accor­ciato inver­sa­mente alle spese di 6,2 miliardi di euro. La linea Brescia-Verona finirà per costare 70 milioni al chi­lo­me­tro, bat­tendo ogni record inter­na­zio­nale. Intanto, le inda­gini giu­di­zia­rie sulle tan­genti nelle grandi opere si sono mol­ti­pli­cate, l’ultima è quella della pro­cura di Firenze che ha por­tato in car­cere Ercole Incalza, ex capo strut­tura di mis­sione del mini­stero delle Infra­strut­ture. L’inchiesta è par­tita dalla Toscana per­ché ini­ziata sugli appalti rela­tivi al nodo fio­ren­tino e al sotto-attraversamento del capoluogo.

Nono­stante que­ste estreme peri­pe­zie, la ber­lu­sco­niana legge obiet­tivo insieme ai governi di ambo i colori hanno riba­dito l’importanza delle mega opere. A gestire i vari pro­getti ci sono gene­ral con­trac­tor a cui era stata affi­data la guida senza nes­suna gara. Forse è venuto il momento di fare un bilan­cio sull’intero pro­getto di sistema fer­ro­via­rio ad alta velo­cità in Ita­lia, la pensa così Gior­gio Airaudo, par­la­men­tare di Sel, primo rela­tore della pro­po­sta per isti­tuire una com­mis­sione bica­me­rale d’inchiesta sulla que­stione. Ieri, alla Camera, ha avuto ini­zio l’esame della pro­po­sta di legge. «In Ita­lia, l’alta velo­cità costa sei volte di più che in Fran­cia e tre volte quanto spende il Giap­pone. Il cre­scere dei costi non ha por­tato un incre­mento dell’occupazione. Una com­mis­sione d’inchiesta – spiega Airaudo – potrà veri­fi­care le respon­sa­bi­lità e affron­tare la reale uti­lità delle opere e il loro impatto ambien­tale. Il Par­la­mento deve espri­mersi sull’argomento e sull’istituzione della Com­mis­sione. È que­stione di volontà poli­tica. Il mini­stro Gra­ziano Del­rio, se coe­rente con quanto recen­te­mente affer­mato, ovvero che biso­gna dire basta alle grandi opere per scon­fig­gere la cor­ru­zione, dovrebbe sol­le­ci­tare la pro­pria parte poli­tica, il Pd, ad appog­giare un’inchiesta parlamentare».

Il Movi­mento 5 stelle con il sena­tore val­su­sino Marco Sci­bona da tempo reclama una com­mis­sione sulla Torino-Lione. «La nostra pro­po­sta non è alter­na­tiva a quella del M5s – spiega Airaudo –, anzi ne incor­pora le istanze, allar­gando l’orizzonte. Non ver­te­rebbe solo sulla linea tran­sal­pina ma su tutto il pro­getto «Alta velo­cità» risa­lente al 1991. La mag­gio­ranza di Renzi non può far finta di niente».

La pro­po­sta di Sel, sul tavolo della com­mis­sione Tra­sporti della Camera, deli­nea i com­piti del futuro organo bica­me­rale, che, se isti­tuito, dovrà veri­fi­care le even­tuali ina­dem­pienze da parte dei sog­getti pub­blici e pri­vati, il rispetto delle nor­ma­tive e dei prin­cipi con­te­nuti nella trat­tato inter­na­zio­nale di Aarhus (con­ven­zione rati­fi­cata dall’Italia nel 2001) sulla par­te­ci­pa­zione del pub­blico ai pro­cessi deci­sio­nali in mate­ria ambien­tale. La Com­mis­sione d’inchiesta dovrà soprat­tutto veri­fi­care gli oneri com­ples­sivi dell’intero pro­getto «Alta velo­cità», indi­vi­duando i costi soste­nuti diret­ta­mente o indi­ret­ta­mente dallo Stato per la pro­get­ta­zione, la gestione delle rela­zioni con­trat­tuali e per altre opere stret­ta­mente cor­re­late. «Tra gli altri com­piti – aggiunge Airaudo – ricordo la veri­fica della rego­la­rità degli appalti, acqui­sendo i docu­menti dalla magi­stra­tura. Non­ché appu­rare lo stato dei costi dell’Osservatorio tec­nico Torino-Lione. E, inol­tre, una seria valu­ta­zione sulla rispon­denza tra i pro­getti del sistema fer­ro­via­rio ad alta velo­cità e ad alta capa­cità e le poli­ti­che infra­strut­tu­rali, le stra­te­gie orga­niz­za­tive e di mer­cato. E, poi, pren­dere in con­si­de­ra­zione poten­ziali alter­na­tive alla rea­liz­za­zione della Torino-Lione».

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