A Livorno il 23 gennaio

beni comuni

Nuova finanza pubblica. Una rete per mettere in “comune”, appuntamento a Livorno il prossimo 23 gennaio

Gli enti locali e le comunità territoriali sono da tempo diventati uno dei luoghi fondamentali di precipitazione della crisi. L’insieme delle misure relative ai parametri del patto di stabilità interno e del pareggio di bilancio, le politiche applicate con la trappola del debito pubblico, i tagli previsti dalle diverse spending review hanno da tempo costretto con le spalle al muro gli enti locali, mettendo a repentaglio la loro storica funzione pubblica e sociale. Oggi i Comuni sono stati trasformati in luoghi di mera facilitazione dell’espansione degli interessi finanziari e immobiliari, finalizzati a mettere le mani sul patrimonio pubblico, sui servizi pubblici locali, sul territorio.

Funzionale a questo nuovo ciclo di espropriazione è la progressiva sottrazione, formale e sostanziale, degli spazi di democrazia. Sindaci e amministratori sono dunque posti di fronte a un bivio: decidere se essere solo gli ultimi esecutori di un processo di privatizzazione che dalle politiche monetariste dell’UE discende verso i governi e scivola giù fino agli enti locali, o se riconoscersi come i primi rappresentanti degli abitanti di un determinato territorio e porsi in diretto contrasto con quei processi.

Anche le comunità locali, i lavoratori pubblici e i movimenti sociali sono chiamati a un salto di qualità: mettere al centro della propria riflessione ed azione concreta il tema della riappropriazione sociale, provando a rendere più forti le singole vertenze aperte sui temi dei beni comuni e dei servizi pubblici locali, attraverso un approccio «sistemico» alla comunità locale, capace di mettere radicalmente in discussione le questioni del debito locale, del patto di stabilità interno e il mantra del «i soldi non ci sono».

A chi si ostina a considerare come unico obiettivo il pareggio di bilancio monetario, occorre contrapporre la rivendicazione del pareggio di bilancio sociale, ovvero assumere la qualità della vita collettiva come priorità di ogni scelta politica territoriale; a chi si ostina a considerare come costo di bilancio il lavoro pubblico, occorre contrapporre la valorizzazione della sua funzione di utilità sociale; a chi persegue la mercificazione dei beni comuni, occorre contrapporre la riappropriazione sociale degli stessi e un nuovo «comune» come luogo della partecipazione dal basso, garanzia dei diritti sociali e motore di un nuovo modello di economia sociale territoriale, all’interno del quale la finanza torni ad essere strumento al servizio dell’interesse generale.

Su questi temi e su queste istanze, da tempo sono attive diverse realtà territoriali (da Livorno, con l’Osservatorio sul bilancio e il patrimonio comunale, a Parma, con l’audit sul debito cittadino; da Venezia, con lo studio sulle società partecipate, a Napoli con l’esperienza dell’ex asilo Filangeri e la realtà di Massa critica; a Roma, con l’audit su Acea e la Rete per il diritto alla città) che ora hanno finalmente deciso di incontrarsi.

Per allacciare le esperienze e costruire una rete fra le stesse, per generalizzare le azioni che ciascuno sta portando avanti e moltiplicarne gli effetti: Comune per Comune, riappropriandoci di quello che ci appartiene.

L’appuntamento per tutte e tutti è a Livorno, sabato 23 gennaio (ore 10.30–17.00, presso il Circolo Arena Astra di piazza Luigi Orlando 39), programma completo sul sito di Attac Italia.

Perché vorremmo capire come, partendo dai territori, si possa avviare un cambiamento profondo.

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