Lista Balzani in pressing su Beppe Sala

Dopo il sofferto ma scontato appoggio di Sel a una lista arancione per sostenere più agevolmente Mister Expo, la vice sindaca rivendica un ruolo politico di peso nella prossima giunta

Palazzo Marino. Dopo il sofferto ma scontato appoggio di Sel a una lista arancione per sostenere più agevolmente Mister Expo, la vice sindaca rivendica un ruolo politico di peso nella prossima giunta e chiede all’ex manager un incontro urgente per parlare di liste e candidature. Milano in Comune nel frattempo continua a lavorare per la candidatura di Curzio Maltese, mentre il fantasma della candidatura dell’ex magistrato Gherardo Colombo mette in agitazione il variegato mondo della sinistra orfana di un progetto credibile

MILANO Grande è la confusione sotto il cielo della sinistra milanese a quasi un mese dalle primarie, e la situazione è tutt’altro che eccellente. Si vocifera da una parte e dall’altra, fervono le trattative per rinsaldare le posizioni di chi sta con Beppe Sala (Sel) e di chi con Sala mai (Prc, Lista Tsipras, Possibile). In più, come se non bastasse, si palesano nuovi ipotetici candidati che vengono agitati per confondere le acque: ieri il Corriere della Sera ha catapultato sulla scena l’ex magistrato di Mani Pulite Gherardo Colombo, una candidatura che alcuni esponenti poco soddisfatti di “area arancione” avrebbero sondato per terremotare il quadro. L’ipotesi sarebbe anche suggestiva — e qualcuno continua a salutarla come una buona notizia, “ci sta pensando” — ma in questa fase risulta poco percorribile, tanto più che in queste ore Sel sta serrando le fila attorno a una lista capeggiata da Francesca Balzani, e la lista Milano in Comune sta ultimando il percorso che dovrebbe portare alla candidatura di Curzio Maltese. Ognuno, insomma, prosegue per la sua strada.

Nel campo del centrosinistra tutti sembrano aver compreso che la partita con il centrodestra è tutt’altro che vinta, per cui è bene fare di necessità virtù. Sel, dopo aver tergiversato sul da farsi, solo ieri ha preso la decisione più ovvia. Accetta di stare nella coalizione appoggiando una lista a sinistra del Pd, ma continua a chiedere un confronto con l’ex manager di Expo, con la presunzione di condizionare le sue scelte. “L’assemblea — si legge in una nota — impegna quindi il coordinamento a condurre un confronto serrato anche con Sala con l’obiettivo di ottenere il pieno riconoscimento politico e sostanziale sul ruolo fondamentale che questa lista di sinistra e civica dovrà poter svolgere a partire dalla campagna elettorale che abbiamo di fronte”. I saluti ai cugini di Milano in Comune non sono simpatici: “Non è sottraendosi alla battaglia politica in cerca di improbabili purezze che si tutelano gli interessi di quei soggetti che vogliamo rappresentare”. Addio.

Sel cerca di sopravvivere nello “spazio arancione” che “non è né un campo di macerie né un deserto”, e per fare questo ha bisogno dell’impegno di Francesca Balzani (con lista al seguito). E così sarà, stando a quello che dice l’attuale vice sindaca che sta lavorando per strappare la medesima poltrona fino al 2021. “Non ho ancora sciolto la riserva — spiega — e dico che è importantissimo risolvere questo tema della coalizione e delle liste, è importante che il candidato sindaco ci chiami per un confronto, perché io ho posto condizioni chiare”. La sua lista arancione dunque sembra cosa fatta, anche con il benestare del Pd nazionale. Si vedrà a giugno se questa mossa sarà sufficiente per convincere anche l’elettorato disorientato di Sel.

Chi sembra non avere dubbi è Sala, che spalanca le braccia per accogliere la parte più recalcitrante della coalizione. Come il lupo che si rivolge a Cappuccetto Rosso: “Apprezzo la serietà con la quale Sel ha sviluppato il suo percorso che fa seguito a 5 anni nei quali ha lavorato in squadra con Pisapia e le forze del centrosinistra. Sono pronto a ricambiare la loro disponibilità e a lavorare insieme nell’obiettivo di un centrosinistra unito e responsabile, la migliore garanzia perché la città non finisca nelle mani della compagnia che la destra propone”. Perché al netto di questi ultimi mesi di contorsioni incomprensibili, il fallimento della giunta arancione si misura proprio su questa ipotesi che sembrava incredibile: il centrodestra, dato per morto, potrebbe riconquistare Milano.

La Milano in Comune che si colloca fuori dal perimetro del centrosinistra nel frattempo sta ancora cercando di curare i mal di pancia di chi non gradisce Curzio Maltese (l’area socialista che sostiene Felice Besostri e “civici” vari). “Maltese — spiega il segretario milanese del Prc Prencipe — conferma la sua disponibilità e noi ribadiamo che non prenderemo in considerazione l’ipotesi di un apparentamento con Sala al secondo turno. Nei prossimi giorni continueremo a confrontarci con quell’area civica che ha espresso malumori e che appoggia la candidatura di Felice Besostri, un’ottima persona che potrebbe dare contributo al nostro progetto”.

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