Segnalata nella sede del gruppo sul lungotevere. Consegnata agli artificienti della questura. Sei giorni fa lo scoppio al secondo piano della sede centrale di Equitalia, in via Millevoi 10, all'Ardeatino e il ferimento del direttore generale

">

Equitalia ancora sotto tiro busta con esplosivo al Flaminio

Equitalia ancora sotto tiro busta con esplosivo al Flaminio

Equitalia ancora sotto tiro  busta con esplosivo al Flaminio

Segnalata nella sede del gruppo sul lungotevere. Consegnata agli artificienti della questura. Sei giorni fa lo scoppio al secondo piano della sede centrale di Equitalia, in via Millevoi 10, all’Ardeatino e il ferimento del direttore generale

Equitalia ancora sotto tiro  busta con esplosivo al Flaminio

Segnalata nella sede del gruppo sul lungotevere. Consegnata agli artificienti della questura. Sei giorni fa lo scoppio al secondo piano della sede centrale di Equitalia, in via Millevoi 10, all’Ardeatino e il ferimento del direttore generale

Una busta contenente un dispositivo esplosivo è stata intercettata negli uffici Equitalia di Roma, sul Lungotevere Flaminio, e consegnata agli artificieri della questura. Gli agenti hanno preso in consegna la busta accertando la presenza dell’esplosivo. Ed ora è in corso la bonifica.

Sei giorni fa uno scoppio al secondo piano della sede centrale di Equitalia, in via Andrea Millevoi 10, all’Ardeatino. E un bersaglio eccellente per la nuova offensiva di Natale della Fai, la Federazione Anarchica Informale: è rimasto ferito Marco Cuccagna, 51 anni, direttore generale della società che appalta la riscossione dei tributi, moglie e due figli e un curriculum blasonato con posti di grande rilievo in società italiane ed estere, da Metropolis Spa, gruppo Ferrovie dello Stato alla Hyp Solution Italia, dalla Iritecna/Fintecna Spa alla Audit all’Immobiliare Rio Nuovo (gruppo Deutsche Bank).

Trasportato d’urgenza al Sant’Eugenio, Cuccagna era stato operato per tre ore di seguito: “Abbiamo ricostruito il terzo, quarto e quinto dito della mano destra e una piccola parte del pollice – spiegava  il direttore sanitario Paolo Palombo – la funzionalità sarà recuperata al 95 per cento”. Il funzionario aveva alcune schegge di vetro conficcata negli occhi che sono state estratte dall’équipe del professor Romolo Apolloni: nessun problema per la vista. “Fortuna che non portavo gli occhiali, altrimenti sarei rimasto cieco” ha commentato Marco Cuccagna, stremato ma lucidissimo.

Nel pacco bomba (una busta di cartoncino giallo imbottita “a bolle” che conteneva un semplice ordigno con innesco a strappo) un volantino di rivendicazione molto simile a quello recapitato due giorni fa a Joseph Ackermann, presidente della Deutsche Bank e intercettato dai servizi di sicurezza. “Non suicidarti, ribellati: morte agli usurai” esordisce il testo che prosegue con l’annuncio di “tre pacchi bomba in viaggio in questi giorni contro banche, zecche e sanguisughe…” Gli investigatori, quindi, aspettano un terzo ordigno. Il questore Francesco Tagliente ha lanciato un appello: massima allerta con la corrispondenza in arrivo.

Il volantino di rivendicazione

Lo scoppio aveva squassato il secondo piano del palazzo di Equitalia, uno sgraziato rettangolo di vetro e cemento dove non c’è accesso al pubblico, alle 12,45 circa. La busta, mittente “Camusso Spa”, timbro postale di Milano (come quella spedita a Francoforte due giorni fa) era indirizzata personalmente a Marco Cuccagna. Il direttore generale l’ha appoggiata sul piano della sua scrivania di cristallo prima di aprirla con le mani: uno strappo e la linguetta che separava i due poli di una piccola batteria si è sganciata, provocando l’esplosione di una miscela di polvere nera e frammenti di metallo. Il piano della scrivania è andato in mille pezzi, le schegge sono schizzate ovunque conficcandosi nel viso del funzionario che si è accasciato a terra urlando di dolore. “Ho sentito un botto sordo, mi è sembrata una porta tagliafuoco che venisse richiusa di colpo” ricorda Marco Lotito, un impiegato che, in quel momento, si trovava al piano di sotto. Poi urla, lacrime, telefonate. “C’è stato uno scoppio, il direttore generale è ferito, c’è sangue dappertutto, correte” ha singhiozzato la segretaria di Marco Cuccagna a un operatore del 113.

In via Millevoi, una stradina appartata teatro, una ventina di giorni fa, di un altro fatto di cronaca (un uomo travolto con l’auto da un rivale in amore) sono piombate volanti, auto civetta della Digos e i Suv degli artificieri. Il volantino era protetto da una scatola di metallo: la stessa tecnica usata per la “campagna d’inverno” del 2003 e per quella dell’anno passato, quando gli anarchici spedirono tre ordigni alle ambasciate di Cile, Grecia e Svizzera dove un impiegato restò gravemente menomato.

IL PACCO SOSPETTO SCOPERTO IN VIA AJACCIO

E dopo il pacco esplosivo due lettere con proiettili erano state recapitate al sindaco Alemanno e al ministro della Giustizia Severino

0 comments

Leave a Reply

Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.

Sign In

Reset Your Password