I movimenti della casa: «Il 20 gennaio bloccheremo le città contro la crudeltà sociale del governo Letta»

Milleproroghe. Salta il blocco degli sfratti nell’omnibus di fine anno, 60.244 famiglie a rischio sfratto
Milleproroghe. Salta il blocco degli sfratti nell’omnibus di fine anno, 60.244 famiglie a rischio sfratto

«Cre­de­vamo che non si arri­vasse a que­sto punto, ma il peso della lobby del mat­tone conta di più anche del sem­plice buon senso». Wal­ter De Cesa­ris, segre­ta­rio nazio­nale dell’Unione Inqui­lini, denun­cia l’onnipotenza dei palaz­zi­nari che hanno strap­pato l’inconfessabile al governo Letta. Il Mil­le­pro­ro­ghe appro­vato dal con­si­glio dei mini­stri venerdì rin­via al 30 giu­gno 2014 gli sfratti abi­ta­tivi per finita loca­zione a poco più di un migliaio di inqui­lini. Risul­tano esclusi quelli morosi, che sono la stra­grande mag­gio­ranza. Il nucleo fami­liare deve avere un red­dito fino a 21 mila euro (in pre­ce­denza era fino a 27 mila), al suo interno deve esserci un figlio a carico, oppure per­sone ultra ses­san­ta­cin­quenni, malati ter­mi­nali oppure por­ta­tori di han­di­cap con inva­li­dità almeno al 66%. Il governo pre­cisa anche che que­sti nuclei non abbiano a dispo­si­zione un’altra abi­ta­zione nella stessa regione, risie­dano nei capo­luo­ghi di pro­vin­cia, nei comuni limi­trofi con oltre 10 mila abi­tanti. A que­ste con­di­zioni pos­sono essere rispar­miati dallo sfratto.

Secondo i dati del mini­stero dell’Interno, i nuclei che nel 2012 si tro­va­vano in que­sta situa­zione erano appena 6.394, pari al 9,4% del totale (67.790). La mag­gio­ranza degli sfratti è cau­sata dalla moro­sità incol­pe­vole, vale a dire dalla disoc­cu­pa­zione o dalla pre­ca­rietà dif­fuse nelle fami­glie: 60244 casi, in cre­scita dell’8,4% nel 2011. Pre­su­mi­bil­mente que­sti dati saranno aumen­tati nel corso del 2013, quinto anno della crisi. «Così facendo il governo ha mostrato tutta la sua cru­deltà sociale» con­ti­nua De Cesa­ris secondo il quale la pro­roga è troppo breve, ma soprat­tutto per­ché non riguarda gli sfratti per «moro­sità incol­pe­vole», «cioè la con­di­zione che causa il 90% delle nuove sen­tenze di sfratto» pre­cisa De Cesaris.

Dopo avere fatto i conti, disa­strosi, De Cesa­ris segnala anche un altro aspetto dell’incresciosa vicenda. «Que­sto governo non è solo miope ma anche bugiardo — afferma — Solo sei giorni fa aveva accolto due ordini del giorno, uno del Pd e un altro di Sel, che lo impe­gnava a varare la rpo­roga degli sfratti in vigore e a valu­tare la pos­si­bi­lità di esten­derla alla moro­sità incol­pe­vole». «In man­canza di solu­zioni alter­na­tive — annun­cia De Cesa­ris — Come scudi umani con­tro gli sfratti impe­di­remo fisi­ca­mente gli sfratti». Per il Sunia la pro­ro­ghetta degli sfratti «è un atto dovuto, ma asso­lu­ta­mente insufficiente».

«Valu­tiamo molto nega­ti­va­mente la misura sugli sfratti — aggiunge Paolo di Vetta, por­ta­voce dei Bloc­chi pre­cari metro­po­li­tani, uno dei movi­menti romani per la casa — Copre una pic­co­lis­sima parte di fami­glie a rischio di sfratto, men­tre le 1.300 fami­glie sal­vate dalla pre­ce­dente pro­roga diven­te­ranno ancora di meno». Secondo Di Vetta le deci­sioni del Cdm con­fer­mano «l’atteggiamento del mini­stro Lupi [incon­trato dopo la mani­fe­sta­zione del 19 otto­bre sulla «sol­le­va­zione gene­rale», ndr.] che aveva detto che il blocco degli sfratti è una misura pre­i­sto­rica, ma stiamo ancora aspet­tando il decreto che, aveva annun­ciato, avrebbe messo in campo risorse per l’emergenza abitativa».

I movi­menti per la casa annun­ciano bloc­chi stra­dali e mani­fe­sta­zioni in tutto il paese nella set­ti­mana tra il 15 e il 22 gen­naio. La data della mani­fe­sta­zione dovrebbe essere il 20: «bloc­che­remo le città» afferma Luca Fagiano, por­ta­voce del coor­di­na­mento lotta per la casa. Il 10 gen­naio a Roma i movi­menti incon­tre­ranno il pre­fetto per fare una veri­fica sulla deli­bera della Regione sull’emergenza abi­ta­tiva e sul decreto annun­ciato dal governo.

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