Come cittadino, come storico del nazismo e soprattutto come triestino sono rimasto sconcertato, amareggiato e disgustato dalle dichiarazioni del Presidente Mattarella sulla questione delle foibe
10 febbraio, Giorno del Ricordo. Ecco il racconto del contesto che gli italiani non conoscono
Ci risiamo. La ricorrenza del 10 febbraio – il cosiddetto “Giorno del ricordo”, istituito con legge “bipartisan” Berlusconi imperante (l. n. 92 del 3 marzo 2004) – eccita gli animi, in modo ogni anno più parossistico
Lunedì prossimo a Trieste per il «giorno del ricordo» arrivano nel sacrario dell’eccidio Gasparri, Meloni, Salvini e le loro truppe. Un convegno sul Narodni Dom attribuisce agli sloveni l’incendio fascista
Un seminario organizzato dall’Anpi è stato «contestato» dall’estrema destra italiana che lo ha definito «un oltraggio agli esuli istriani e dalmati infoibati vittime dell’odio comunista»
Il gruppetto avrebbe voluto impedire l'intervento dell'Anpi in un'iniziativa sulle vicende del confine giuliano-dalmata durante la seconda guerra mondiale e intorno alla liberazione dal nazifascismo
I politici di turno si sono impossessati di una questione di forte impatto emotivo per alterare la storia e la memoria e sfruttare la credulità di una opinione pubblica anestetizzata dalla retorica patriottarda
I mancati conti col nostro passato fascista e l'assenza di una ridefinizione della complessità storica, fanno sì che le foibe vengano presentate come «pulizia etnica» o come violenza perpetrata contro gli italiani in quanto tali
Il revisionismo ha compiuto una lunga marcia, a partire dagli anni Sessanta, tra Francia, Germania, Italia, essenzialmente. In Italia ha riscosso notevole fortuna, e ha riguardato essenzialmente la vicenda del comunismo e del fascismo: alla squalificazione del primo, ha corrisposto, ...
Foibe. Respinto l’appello Anpi. Il comune nega il patrocinio al convegno dell’università