Il viaggio del lupo innamorato in cerca di una compagna

Corsa di 760 miglia. Concorso mondiale per dargli un nome

WASHINGTON — Non ha un nome. Per ora. Solo una sigla: OR7. Contraddistingue un lupo grigio al quale hanno messo — in febbraio — un collare con un segnalatore GPS. Allora era ancora con il suo branco, nei boschi dell’Oregon.

Corsa di 760 miglia. Concorso mondiale per dargli un nome

WASHINGTON — Non ha un nome. Per ora. Solo una sigla: OR7. Contraddistingue un lupo grigio al quale hanno messo — in febbraio — un collare con un segnalatore GPS. Allora era ancora con il suo branco, nei boschi dell’Oregon.

Da quel giorno, 0R7 ne ha fatta tanta di strada. Seguendo le sue mosse gli studiosi l’hanno calcolata in 1.224 chilometri. Zanna bianca è arrivato, attraversando foreste e montagne, fino ai confini della California. Un viaggio — forse solitario — verso l’Ovest alla ricerca di nuovi territori e di una compagna con cui accoppiarsi. Per questo OR7 è stato ribattezzato, con un po’ di enfasi, il «lupo innamorato».
La sua storia — raccontata dai media locali — ha appassionato i ricercatori. Se sconfinerà nel Golden State, OR7 sancirà il ritorno (ufficiale) del lupo in California. Una lunga assenza. Mancherebbe da qui dal 1924, quando sarebbe scomparso l’ultimo esemplare. Chi ha cuore per gli animali celebra la lunga marcia in un paesaggio maestoso. Si emoziona. Difficile non farlo. C’è una pagina Facebook dedicata agli «Oregon’s Wolves» e hanno lanciato una selezione online per dare un nome a OR7 che sarà annunciato a Capodanno. Cinque i «finalisti»: Max, Journey, Arthur, Lupin, Takota. Chi alleva pecore e mucche, invece, si preoccupa. E’ pur sempre un predatore — affermano i proprietari di ranch —, quando non gli basteranno più i cervi punterà sui vitellini. Ad aumentare i timori dei contadini il passato dell’animale. OR7, 2 anni e mezzo, fa parte del branco Imnaha, composto da quattro gruppi di lupi che hanno designato come loro «territorio» una zona nel Nord Est dell’Oregon. Una scelta determinata dalla comparsa di una femmina nel 1999. E con il tempo si sono moltiplicati. Una realtà interessante per gli studiosi ma anche agguerrita. Hanno bisogno di cibo e se lo prendono secondo le leggi della Natura. Dalla primavera del 2010 lo «Imnaha pack» ha banchettato facendo fuori una ventina tra mucche e vitelli. Assalti che hanno costretto le autorità a intervenire in un modo deciso: soppressione di quattro esemplari, è stata l’ordine. Sentenza eseguita a metà dai ranger. Una coppia di lupi è stata abbattuta ma altri due sono stati risparmiati in seguito alle proteste degli ambientalisti. Però è come se fossero nel braccio della morte, perché da un momento all’altro potrebbe arrivare l’autorizzazione «a finire il lavoro». Tortuose vie legali che si intrecciano con le orme di OR7. Uno dei lupi che rischia di essere liquidato è suo «padre», descritto con un animale fiero e combattivo.
Informazioni che arrivano dai dati in possesso del Dipartimento per la Natura che hanno accresciuto la sorveglianza sul branco. In febbraio i ranger, arrivati in elicottero, hanno narcotizzato OR7 al quale hanno poi applicato il collare con il GPS. Poi, con pazienza, hanno cercato di seguirlo. Il lupo è rimasto per un po’ nella zona, quindi — secondo le abitudini della specie — ha intrapreso il suo viaggio scendendo verso sud ovest. I ricercatori sono rimasti sorpresi dalla resistenza dell’animale, in grado di coprire fino a 30 chilometri per notte attraversando zone montuose. Il segnale elettronico, poi tracce sul terreno e infine qualche carcassa spolpata hanno permesso di localizzarlo ai confini della California. Se dovesse entrare sarebbe al sicuro. Lo stato è tra quelli che proteggono i lupi. Non è così, invece, in Montana e Idaho dove li prendono a fucilate. Ora gli studiosi si chiedono se OR7 abbia trovato compagnia. E’ strano — osservano — che sia ancora da solo. Ma forse non lo è più. Un auspicio: speriamo che lo lascino in pace.

 

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