Niente giustizia per Sant’Anna Evita il processo uno dei carnefici

La procura di Amburgo rinuncia a perseguire il 93enne Gerhard Sommer

Non ci sarà giustizia, in Germania, per la strage nazista di Sant’Anna di Stazzema. Dopo un’interminabile serie di ritardi, la procura di Amburgo ha deciso di evitare il processo ad uno dei responsabili dell’eccidio, il novantatreenne Gerhard Sommer. Soffre di demenza senile, è stato annunciato, e portarlo sul banco degli imputati, con l’alta probabilità di una condanna, lo avrebbe trasformato in «un passivo oggetto di persecuzione pubblica».
Una scelta discutibile, che ha lasciato profondamente insoddisfatti i superstiti e i familiari delle vittime di un massacro efferato. Furono 560 i civili, tra i quali un centinaio di bambini, eliminati nell’agosto del 1944 dalla 16° divisione delle Waffen SS, la Reichführer, di cui Sommer faceva parte. Si trattò di una scelta precisa, che si inquadrava nella strategia nazista di terrorizzare la popolazione per stroncare i suoi legami con la Resistenza.
La magistratura tedesca, insomma, ha stabilito la necessità «proteggere» Sommer. E lo ha fatto, tra l’altro, sulla base della perizia di uno psichiatra che ha ascoltato solo le dichiarazioni del diretto interessato e della figlia. Va ricordato, comunque, che è trascorso inutilmente un lungo periodo di tempo durante il quale le condizioni dell’ex ufficiale si sono aggravate. Le richieste della magistratura italiana furono archiviate infatti nel 2012 dalla magistratura di Stoccarda, dopo dieci anni di attesa, alla luce di considerazioni che furono accolte in Italia con grande stupore.
Secondo la corte di Stoccarda non vi erano prove sufficienti contro i sospettati e non poteva essere accertato che quanto accadde nel borgo in provincia di Lucca sarebbe stato «un’operazione pianificata» contro i civili e non una rappresaglia di guerra. Grazie al lavoro della avvocato Gabriele Heinecke, la legale dell’associazione dei familiari delle vittime, il caso fu poi riaperto dalla corte federale di Karlsruhe e inviato nuovamente alla procura di Amburgo, la città dove Sommer risiede.
Questa lunga storia giudiziaria si è chiusa adesso definitivamente con la decisione (criticata ieri anche dal direttore del Centro Wiesenthal di Gerusalemme, Efraim Zuroff) di non ritenere processabile l’ex ufficiale nazista. «Le responsabilità storiche sono state scritte, ma se le vittime hanno un nome, hanno un nome i criminali che hanno ucciso questi innocenti. E questi nomi noi avremmo voluto che fossero scritti», è stato il commento del sindaco di Stazzema, Maurizio Verona. Meglio di così non si sarebbe potuto dire.
Paolo Lepri

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