Rojava. Due attivisti italiani fermati al confine turco-siriano

Rojava. La Carovana è partita il 13 maggio da Torino per portare solidarietà attiva e concreta alle popolazioni del Rojava

Nella notte tra il 20 ed il 21 mag­gio la Caro­vana per il Rojava ha ten­tato di rien­trare in ter­ri­to­rio turco attra­ver­sando il filo spi­nato che impe­di­sce il movi­mento di corpi e mate­riali tra le due zone del Kurdistan.

I mili­tari della gen­dar­me­ria turca (poli­zia mili­tare) hanno teso agli atti­vi­sti un agguato spa­rando un colpo di pistola e riu­scendo ad arre­stare due ita­liani, poi con­dotti nella gen­dar­me­ria di fron­tiera, e un ragazzo curdo, il cui destino è stato invece tra­gi­ca­mente diverso: con­vinti di non essere visti, i mili­tari tur­chi l’hanno pic­chiato sel­vag­gia­mente a basto­nate ed a lungo, reso scalzo, fatto rien­trare dal lato del Rojava e col­pito a pietrate.

I due atti­vi­sti della Caro­vana si tro­vano tutt’ora in stato di arre­sto presso un uffi­cio della poli­zia nella città di San­liurfa e quasi cer­ta­mente ver­ranno rila­sciato e riman­dati in Ita­lia solo nella gior­nata di mar­tedì della pros­sima settimana.

La Caro­vana per il Rojava è par­tita il 13 mag­gio da Torino con l’obiettivo di por­tare soli­da­rietà attiva e con­creta alle popo­la­zioni di Kobane e dell’intero Rojava. In undici tra com­pa­gne e com­pa­gni abbiamo rag­giunto il con­fine turco-siriano con­vinti della neces­sità di soste­nere l’esperienza di lotta ed auto­go­verno del Rojava, sup­por­tare la resi­stenza popo­lare nella guerra di libe­ra­zione con­tro lo Stato Isla­mico e orga­niz­zando una soli­da­rietà reale attra­verso i metodi della lotta e dell’autogestione.

Per que­sto, in poco più di tre mesi di ini­zia­tive bene­fit e di contro-informazione, abbiamo rac­colto 8.000 euro (impie­gati per la rico­stru­zione e per sup­por­tare il nuovo ospe­dale della città) e decine di chili di medi­ci­nali e mate­riale sani­ta­rio. Siamo riu­sciti a por­tare nei nostri baga­gli ben 55 chili di medi­ci­nali. L’obiettivo di por­tare aiuti alla città di Kobane è stato rag­giunto anche se que­sto ha signi­fi­cato vio­lare la chiu­sura delle fron­tiere tur­che, con la deter­mi­na­zione e la tran­quil­lità di por­tare soli­da­rietà a un popolo che per essere libero e per fer­mare l’avanzata dell’Isis ha dato tutto.

[con­tatto mail: carovana_?rojava@?inventati.?org]

You may also like

0 comments

Leave a Reply

Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.

Sign In

Reset Your Password