Alba Dorata «rivendica» omicidio Fyssas, ma regge nei sondaggi

il leader dei centristi di Potami, Stavros Theodorakis, ha spiegato come d’ora in poi «ogni voto per Alba Dorata assomiglierà ad un sostegno a questo atto criminale»

Grecia. Parzialmente smentita dal diretto interessato poche ore dopo, la “rivendicazione” di Michaloliakos ha suscitato la reazione indignata e la condanna unanime di tutti i partiti, da Syriza a Nea Dimokratia, mentre il leader dei centristi di Potami, Stavros Theodorakis, ha spiegato come d’ora in poi «ogni voto per Alba Dorata assomiglierà ad un sostegno a questo atto criminale».

«Ammetto la nostra respon­sa­bi­lità poli­tica nella morte di Pavlos Fys­sas, ma nego che abbiamo avuto un qual­che ruolo penale nella vicenda che con­si­de­riamo come un atto ripro­ve­vole». Inter­vi­stato da Nikos Char­zi­ni­ko­laou, uno dei gior­na­li­sti più noti del paese, alla vigi­lia delle ele­zioni poli­ti­che anti­ci­pate di dome­nica, il pic­colo füh­rer dei neo­na­zi­sti greci, Niko­laos Micha­lo­lia­kos, ha rico­no­sciuto per la prima volta il coin­vol­gi­mento di Alba Dorata nell’omicidio del gio­vane rap­per anti­fa­sci­sta, avve­nuto il 18 set­tem­bre del 2013, a Kera­tsini, nella peri­fe­ria di Atene, per mano di un noto mili­tante dell’estrema destra.

Par­zial­mente smen­tita dal diretto inte­res­sato poche ore dopo, la “riven­di­ca­zione” di Micha­lo­lia­kos ha susci­tato la rea­zione indi­gnata e la con­danna una­nime di tutti i par­titi, da Syriza a Nea Dimo­kra­tia, men­tre il lea­der dei cen­tri­sti di Potami, Sta­vros Theo­do­ra­kis, ha spie­gato come d’ora in poi «ogni voto per Alba Dorata asso­mi­glierà ad un soste­gno a que­sto atto criminale».

Accre­di­tati al 6,5% dei con­sensi, dato che non si disco­sta troppo da quel 7% che ne segnalò la rumo­rosa irru­zione nella poli­tica elle­nica nel 2012 e che ne farebbe la terza forza del paese, gli estre­mi­sti di destra sem­bra­vano fino a que­sto momento reg­gere nei son­daggi mal­grado l’isolamento cre­scente subito pro­prio in seguito alla morte di Fys­sas. Inda­gando sull’omicidio, la magi­stra­tura ate­niese ha infatti arre­stato l’intero ver­tice di Alba Dorata, com­preso gran parte del suo gruppo par­la­men­tare. Scar­ce­rati, ma ancora in attesa che il pro­cesso fac­cia piena luce sulle loro respon­sa­bi­lità, i lea­der neo­na­zi­sti sono ora a piede libero e impe­gnati nella cam­pa­gna elet­to­rale. Molti degli impu­tati sono anche nuo­va­mente candidati.

La morte di Fys­sas ha però rap­pre­sen­tato uno spar­tiac­que, con­tri­buendo a rive­lare quale fosse la vera natura di que­sto par­tito, che a lungo molti media popo­lari e buona parte del cen­tro­de­stra ave­vano finto di non vedere. Le inda­gini della magi­stra­tura e la pres­sione media­tica hanno fatto dimi­nuire anche le azioni vio­lente con­tro migranti ed oppo­si­tori. Restano le cam­pa­gne all’insegna della soli­da­rietà xeno­foba, “solo ai greci”, nei con­fronti della popo­la­zione di alcuni quar­tieri della capi­tale, tal­volta in col­le­ga­mento con altre realtà dell’estrema destra: come quella che ha visto arri­vare di recente ad Atene una dele­ga­zione di Casa Pound.

In vista del voto, il par­tito neo­na­zi­sta ha così cer­cato di celare il più pos­si­bile il pro­prio volto truce, affi­dan­dosi ad uno spot che mostra ragaz­zini con la fac­cia pulita e ban­diere gre­che a riem­pire lo schermo, mal­grado il tutto sia accom­pa­gnato da slo­gan come «La Gre­cia appar­tiene ai greci» o «Non voglio diven­tare mino­ranza nel mio stesso paese». Ma ha soprat­tutto scom­messo tutto sulla dispe­ra­zione dei greci e sull’allarme immi­gra­zione, dive­nuto nel frat­tempo il tema poli­tico numero uno dell’intera Unione Europea.

Dopo l’esito delu­dente delle trat­ta­tive con Bru­xel­les, l’annuncio di misure sociali dra­co­niane e l’aumento della pres­sione di pro­fu­ghi e migranti verso le isole dell’Egeo, Alba Dorata cerca per­ciò di pre­sen­tarsi come «l’unica vera forza estra­nea al sistema», facendo dello slo­gan «no al memo­ran­dum, no all’immigrazione ille­gale» una ban­diera buona un po’ per tutti i set­tori della società greca. «Siamo il solo par­tito che si oppone ancora alle scelte della Ue, del governo di Atene e che lotta con­tro l’invasione degli immi­grati. I greci sanno che a difen­derli siamo rima­sti solo noi», sostiene Ilias Kasi­dia­ris, l’ex but­ta­fuori dei locali della movida del Pireo dive­nuto por­ta­voce dei neo­na­zi­sti in parlamento.

Resta da capire quanto la situa­zione sociale del paese possa effet­ti­va­mente gio­care a loro favore, e que­sto mal­grado l’ammissione di colpa di Micha­lo­lia­kos riguardo all’omicidio di Fyssas.

Secondo l’analista poli­tico Geor­ges Sefer­tzis, «potreb­bero rap­pre­sen­tare la peg­giore sor­presa di que­ste ele­zioni». Men­tre per il gior­na­li­sta Dimi­tris Psar­ras, che stu­dia da anni l’estrema destra, «mal­grado i suoi pro­blemi giu­di­ziari, Alba Dorata rie­sce ancora a sedurre una parte degli elet­tori gra­zie alla sua imma­gine estra­nea al sistema poli­tico tra­di­zio­nale e que­sta volta potrebbe anche riu­scire a pescare tra i delusi del cen­tro­de­stra come di Syriza».

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