Daniele Lama, 49 anni, in passato si era occupato di antiterrorismo facendo parte della squadra che indagava sulla brigatista Cinzia Banelli. E’ anche scrittore di gialli
PISA – Il rapinatore arrestato lunedì sera dopo una rapina a un supermercato Conad di Lucca in cui si era fatto consegnare 4.500 euro in contanti, è un poliziotto della Digos di Pisa: Daniele Lama Trubiano, 49 anni. Il poliziotto era attivo nella sezione investigativa della Digos come assistente capo e in passato si era occupato di antiterrorismo facendo parte anche della squadra che si era occupata delle indagini sulle nuove brigate rosse e che portarono all’arresto della brigatista pisana Cinzia Banelli. Due anni fa con lo pseudonimo Daniele Lama aveva pubblicato il libro «Da grande voglio fare il tenente Colombo».
La pistola di ordinanza come arma
L’agente, secondo quanto si è appreso, avrebbe agito con la pistola di ordinanza e con la sua auto personale lasciata a poca distanza dal supermercato che aveva raggiunto a piedi. Ma nella pistola di ordinanza non c’erano i bossoli della pistola ma altri, calibro 9×21. L’uomo si è rifiutato di spiegare il perché del suo gesto.
Il poliziotto lunedì sera si è fatto consegnare l’incasso dai dipendenti del supermercato minacciandoli con una pistola, per poi darsela a gambe con un bottino pari a circa 4 mila euro, ma è stato inseguito dal personale stesso che è riuscito ad immobilizzarlo fino all’arrivo delle forze dell’ordine. Il fatto si è verificato attorno alle 20, alla chiusura del negozio: a fermare la fuga dell’uomo ci ha pensato la prontezza di riflessi e il coraggio dei dipendenti del supermercato, che si sono gettati al suo inseguimento senza paura.
Lo sconcerto del questore di Pisa
«Siamo sconcertati e davvero non sappiamo dare una spiegazione a quanto successo. Negli ultimi tempi non ha mai dato segni di nervosismo o altri segnali che lasciassero prevedere qualcosa di preoccupante». Lo ha detto il questore di Pisa, Alberto Francini, commentando l’arresto dell’agente della Digos. «Era rientrato in servizio – ricorda il questore – dopo un periodo di malattia ma le sue condizioni psicofisiche erano buone. È un fatto inspiegabile, che ci amareggia. Nessuno, neppure tra i suo colleghi più stretti, riesce a dare una motivazione al gesto che ha compiuto».
Agente sospeso
L’agente, in servizio nella squadra antiterrorismo della Digos, è stato immediatamente sospeso in attesa dell’esito del procedimento penale a suo carico che «già alla conclusione del processo di primo grado – ha sottolineato Francini – potrebbe portare in caso di condanna alla destituzione da poliziotto».
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