Le responsabilità per la morte di Carlo

Il 19 ottobre 2017 è stata pubblicata la sentenza della Corte d’Appello di Genova. Di chi sono le responsabilità per la morte di Carlo? La domanda, dopo sedici anni, per loro non ha ancora risposte

La Corte di Appello di Genova ha finalmente dato risposte a molti interrogativi sull’uccisione di Carlo Giuliani, che però, spiega il Comitato Piazza Carlo Giuliani “non possono essere considerate soddisfacenti”. 

Comitato Piazza Carlo Giuliani

Il 19 ottobre 2017 è stata pubblicata la sentenza della Corte d’Appello di Genova, che ha confermato la sentenza del 15/1/2015 del Tribunale di Genova che respingeva le domande della famiglia Giuliani tendenti ad acclarare le responsabilità per l’uccisione di Carlo.

La causa avanti al Tribunale era stata promossa nei confronti di quattro soggetti: il Vice Questore Lauro per le sue responsabilità nell’aver ordinato l’azione del contingente di carabinieri contro i manifestanti fermi in via Caffa all’altezza di via Tolemaide e in seguito alla quale il Defender con Mario Placanica a bordo si era trovato bloccato; Mario Placanica per aver sparato il colpo di pistola che colpì Carlo; il Ministero dell’Interno e il Ministero della Difesa (da cui dipendono Polizia di Stato e Carabinieri) perché Carlo morente era stato colpito da un sasso sulla fronte quando già era agonizzante; gli stessi Ministeri, quali “datori di lavoro” di Lauro e Placanica per le responsabilità nei fatti accaduti.

Nel processo di primo grado si è svolta una articolata istruttoria, con la visione del video che riepilogava in ordine cronologico gli avvenimenti e l’audizione di alcuni testimoni, tra cui gli alti ufficiali dei Carabinieri presenti in piazza Alimonda.

Con una decisione non contraria alla legge ma certamente contraria allo logica e al buon senso, la sentenza è stata redatta non dal giudice che aveva istruito la causa sin dall’inizio, ma da un altro giudice che lo ha sostituito all’ultima udienza.

La sentenza di primo grado è stata particolarmente approssimativa, in quanto si è basata essenzialmente sull’ordinanza del Giudice per l’Udienza Preliminare che nel 2003 aveva archiviato il procedimento nei confronti di Placanica con una ricostruzione largamente contraria a tutte le evidenze. Per questo la famiglia Giuliani ha deciso di presentare appello.

La sentenza della Corte d’Appello ha almeno il pregio di aver ricostruito gli avvenimenti con maggiore ampiezza e di aver sfatato alcuni miti che aleggiavano intorno alla vicenda. La Corte ha dato risposte a molti interrogativi, che però non possono essere considerate soddisfacenti.

Sui tre elementi su cui si basava l’azione della famiglia Giuliani queste, in estrema sintesi, le risposte della Corte:
a) Responsabilità del Vice Questore Lauro: la Corte, pur non negando (in relazione all’azione ordinata da Lauro contro i manifestanti fermi in via Tolemaide) che “l’azione sia stata effettivamente improvvida e imprudente” non vede tra tale azione e il colpo sparato da Placanica un nesso di causalità;
b) Responsabilità di Placanica: la Corte, pur avendo esaminato foto e filmati ed in presenza di una dichiarazione del medico legale che aveva definito il colpo di pistola “assolutamente” derivante da uno sparo diretto, ha ritenuto di dare maggior affidamento alla consulenza eseguita nel 2003 su incarico della Procura della Repubblica, secondo cui il colpo fu sparato dal basso verso l’alto ma venne deviato contro Carlo da un calcinaccio lanciato dai manifestanti;
c) La sassata sulla fronte di Carlo: secondo la Corte, pur essendo accertato che il colpo venne inferto dopo lo sparo, e che il passamontagna indossato da Carlo non presentasse alcun foro, non vi è prova certa su chi alzò il passamontagna, colpì Carlo alla fronte e poi riabbassò il passamontagna.

Fonte: Comune-info

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