rapimento Moro

Nel saggio einaudiano di Miguel Gotor, «L’Italia del Novecento» , il secolo scorso, che qui appare lunghissimo, resiste al tentativo di essere consegnato a una storia definitivamente chiusa

Il coraggio di dirsi «verità sgradevoli» anche nei momenti più difficili. Con la morte di Togliatti nel Pci cessa qualsiasi analisi della Dc. Il compromesso storico nasce dai concetti approssimativi di un partito comunista debole

Il corsivo del 28 marzo 1978. In pieno sequestro Moro, Rossana Rossanda scrive un corsivo polemico con le interpretazioni sulla matrice delle Brigate rosse

È il 16 marzo 1978, una mattina in cui il presidente del Consiglio, Giulio Andreotti, si accinge a presentarsi alla Camera per chiedere la fiducia al suo quarto governo, nel quale prevede di coinvolgere il Partito Comunista Italiano
Fausto e Iaio

Una delle spiegazioni sull’assassinio a Milano di due giovani di sinistra a pochi giorni dopo il rapimento Moro punta l’indice sui servizi segreti «deviati» che avrebbero usato un gruppo romano di neofascisti in armi come esecutori

Hanno recuperato la Fiat 130 su cui viaggiava Aldo Moro e tutti i bossoli raccolti sulla scena dell’attentato. Conclusione: a sparare la mattina del rapimento furono solo le Br

La deposizione di Mennini: «Non sono mai entrato nel covo, ma tanto non mi crede nessuno»

Riem­pire le casse bri­ga­ti­ste con una cifra all’epoca enorme, desti­nata a tra­sfor­marsi poi in armi e basi, in morti e feriti, quello si poteva fare. Anche l’ostacolo a una trat­ta­tiva reale Men­nini lo ha indi­cato aper­ta­mente: il Pci non voleva

Editoriale del giornale" Senza Tregua" a commento del rapimento Moro, 1978

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