Datagate, violate anche milioni di sim card

Il sito The Intercept, grazie ai documenti di Snowden, svela l’operazione datata 2010

Sembra non arrestarsi mai il fiume di rivelazioni sull’attività  di spionaggio dell’Nsa, in collaborazione con il britannico Gchq, grazie ai documenti sottratti dall’ex analista Edward Snowden: come rivela il sito The Intercept, diretto da Glenn Greenwald, l’ex firma del Guardian autore dell’inchiesta sul Datagate, nel 2010 i servizi americani e britannici avrebbero rubato codici criptatidestinati alla protezione delle sim card, per spiare dati econversazioni di milioni di utenti in tutto il mondo.

Al centro dell’attacco di Nsa e Gchq i sistemi informatici diGemalto, la multinazionale olandese che produce ogni anno due miliardi di sim card, ha sede in 85 paesi e annovera tra i suoi clienti importantissimi clienti dell’universo tlc: a rivelarlo un documento segreto del Government Communications Headquarters (Gchq) – datato 2010 e dato da Edward Snowden al sito specializzato in giornalismo investigativo. Il braccio dell’operazione era il Mobile Handset Exploitation Team (Mhet), creato nell’aprile 2010 con la missioni di penetrare nei sistemi delle compagnie e dei provider di sim card.

Un’operazione complessa e ben strutturata che permetteva ai servizi di monitorare dati e comunicazioni mobili senza bisogno di alcuna autorizzazione da parte dei governi stranieri e delle società di telecomunicazioni e che, grazie al furto delle chiavi, avrebbe consentito di sbloccare comunicazioni che erano state acquisite in precedenza, ma che risultavano ancora protette dalla crittografia. Nemmeno mail e account dei dipendenti di Gemalto si sarebbero salvati dal pervasivo lavoro di cyberstalking attuato dalle due agenzie.

Come riporta il sito di Greenwald, che cita il management dell’azienda, c’è turbamento, ma anche voglia di capire “cosa è stato fatto esattamente, in modo da poter prendere tutte le misure affinché non accada ancora e fare in modo che non ci sia alcun impatto sugli operatori delle comunicazioni che abbiamo servito in maniera fiduciaria per anni”. Sul fronte delle agenzie che perpetrano il reato, nessuno commenta; all’epoca però, secondo le rivelazioni, c’era consapevolezza di “avere la loro intera rete” e soddisfazione “per i dati ottenuti finora lavorando attraverso una vasta quantità di materali”.

You may also like

0 comments

Leave a Reply

Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.

Sign In

Reset Your Password