Attaccata con bombe molotov la libreria antifascista di Centocelle

Attentato nella notte a Roma. Distrutti la saracinesca e gli interni de «La Pecora Elettrica»

Si è sentito un boato in via delle Palme, nel quartiere romano di Centocelle. Siamo a sudest della capitale, tra la Prenestina e la Casilina. Qui i partigiani tennero comizi e volantinaggi prima ancora che il fascismo cadesse, proclamando una specie di repubblica autonoma. Il valore della lotta antifascista in questo territorio è stato riconosciuto ufficialmente poco meno di un anno fa, quando Centocelle ha ricevuto la medaglia al valore civile per il contributo dato alla Resistenza. Adesso in queste strade si consuma una strana forma di gentrification: locali alla moda aprono i battenti in mezzo ai palazzoni di un quadrante della città che nonostante tutto mantiene la sua identità popolare. Una partita a scacchi tra città pubblica e piccole speculazioni.

In questo contesto il boato. Che è divampato nel cuore della scorsa notte, quando il 25 aprile era iniziato da qualche ora, e quando è stata incendiata parte della libreria indipendente La Pecora Elettrica. Le fiamme hanno colpito uno dei posti del quartiere che hanno aperto proprio con l’intenzione di diffondere cultura indipendente. «La libreria vuole essere un luogo che, seppur radicato nel contesto sociale, sappia offrire esplicitamente la possibilità di sognare», si legge nelle linee programmatiche del progetto. Il fuoco è divampato insieme allo sconcerto. «Il locale ha subito ingenti danni – raccontano i gestori, sconvolti dall’accaduto – Al nostro arrivo la soglia in marmo era distrutta, le serrande divelte e all’interno una squadra di vigili del fuoco stava spegnendo le fiamme che hanno devastato gli spazi e bruciato i nostri preziosi libri. All’arrivo delle forze dell’ordine, il registratore di cassa è stato trovato aperto. Ma non è stato sottratto denaro né altro ad eccezione di un computer».

I primi rilievi confermerebbero che l’incendio ha origine dolosa. Qualcuno avrebbe divelto la saracinesca per entrare nella libreria. I rilievi della scientifica stanno ricostruendo la dinamica dell’accaduto, ma par di capire che le fiamme siano state appiccate anche all’interno e da diversi punti. «Ne ha fatto le spese soprattutto il settore dedicato ai libri per bambini, cosa che a vedersi fa una certa impressione» racconta Danilo Ruggeri, uno dei gestori. Lui e i suoi soci non avevano ricevuto alcun tipo di intimidazione, neanche screzi coi clienti. Per questo non avrebbero mai immaginato una cosa del genere fin quando nel cuore della notte sono l’inquilino del primo piano, che abita proprio sopra i locali occupati dalla libreria e che si è accorto dell’incendio in corso, non ha dato l’allarme. «Non possiamo sapere se questo incendio ha una matrice politica – dice ancora Danilo – Di sicuro c’è questo: una cosa del genere è accaduta il 25 aprile. Ciò ha un significato politico».

* Fonte: Giuliano Santoro, IL MANIFESTO

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