Foiba rossa, propaganda nera. Un fumetto revisionista nelle scuole del Piemonte

L’iniziativa dell’Assessorato piemontese si inserisce nei nuovi legami che il partito di Giorgia Meloni sta riannodando con l’estrema destra

Foiba rossa. Norma Cossetto, storia di un’italiana. Questo è il titolo del fumetto che l’Assessorato piemontese all’Istruzione guidato da Elena Chiorino, esponente di FdI, ha intenzione di distribuire in 540 Istituti superiori della Regione (6000 euro la spesa prevista) come «iniziativa culturale per costruire una memoria condivisa». A contestare, per primo, questa operazione è stato Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi, sostenendo che «questo testo ha due ordini di problemi uno formale e uno di aderenza storica dei fatti raccontati: il fumetto è pubblicato da Ferrogallico, casa editrice vicinissima all’estrema destra.

Gli autori inoltre sono Beniamino Delvecchio ed Emanuele Merlino, figlio di Mario Merlino, nome notissimo del neofascismo italiano». «Il secondo problema – afferma il consigliere – è la scarsissima aderenza storica, dal passato mitico puramente italico dell’Istria, con la presenza slava, pur millenaria, completamente rimossa, o la riproduzione di una falsa ordinanza di pulizia etnica anti-italiana firmata dall’imperatore austriaco Francesco Giuseppe e a un falso ordine di Tito che avrebbe ordinato di cacciare gli italiani dall’Istria». Queste sono alcune delle motivazioni di merito che stanno destando indignazione per l’iniziativa «revisionista» contestata anche dai ragazzi del «Treno della Memoria» che, per questo, hanno annunciato di voler distribuire, gratuitamente, davanti alle scuole superiori «La Rosa Bianca» fumetto che ha come protagonisti degli studenti dell’Università di Monaco che tra il ‘42 e il ‘43, tentarono di opporsi in maniera non violenta al regime nazista e che, per questo, vennero decapitati.

L’iniziativa dell’Assessorato piemontese si inserisce nei nuovi legami che il partito di Giorgia Meloni sta riannodando con l’estrema destra. L’assessora Chiorino è una fedelissima del deputato di FdI Andrea Delmastro, uno degli anelli di congiunzione a livello nazionale tra la destra «istituzionale» post missina e il neofascismo extraparlamentare, in previsione della strutturazione di un’area «identitaria» in quel partito. La ricostruzione di questo legame la si già potuta vedere, giovedì, all’Università di Torino dove il Fuan (universitari di destra) hanno contestato un convegno sulle foibe provocando la reazione dei collettivi universitari di sinistra e l’intervento della polizia.

* Fonte: Roberto Pietrobon, il manifesto

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