CasaPound, porte chiuse anche a Castano Primo

Anche Castano Primo, piccolo comune a 40 km di Milano si oppone alla festa nazionale dei fascisti del terzo millennio

Fascisti. Anche il piccolo comune a 40 km di Milano si oppone alla festa nazionale dei fascisti del terzo millennio. Il sindaco Giuseppe Pignatiello si è rivolto al prefetto di Milano per comunicare il divieto di utilizzo di una tensostruttura precedentemente assegnata: “La mia amministrazione ha concesso quello spazio ad una associazione sportiva, non a un raduno dell’estrema destra”. Applausi da tutta la sinistra milanese, giornata complicata per la Prefettura che oggi dovrà decidere come risolvere la situazione

Via da Milano, fasci­sti su Marte? Sarebbe bello ma è impos­si­bile. E que­sto è un tema urgente che certo non può essere liqui­dato appel­lan­dosi solo ai divieti della que­stura. La noti­zia, quasi desti­tuita di ogni fon­da­mento, da un paio di set­ti­mane aveva comun­que allar­mato la sini­stra mila­nese, più o meno isti­tu­zio­nale: Casa­pound avrebbe scelto pro­prio Milano per la sua festa nazio­nale (in pro­gramma da domani a dome­nica). Ma tutti, gli stessi fasci­sti del terzo mil­len­nio, i mili­tanti anti­fa­sci­sti, la que­stura, la pre­fet­tura e l’Anpi sape­vano che sarebbe bastata un po’ di demo­cra­tica e deter­mi­nata pres­sione per disin­ne­scare la mic­cia ancora una volta. Da que­ste parti, nono­stante l’effervescenza di Casa­pound e i rap­porti con la Lega di Mat­teo Sal­vini, vec­chi e nuovi fasci­sti non hanno mai avuto vita facile. Tant’è che quasi sem­pre (com­me­mo­ra­zioni di Ser­gio Ramelli a parte) i raduni festa­ioli dell’estrema destra si auto ali­men­tano gra­zie all’effetto annun­cio e poi ven­gono dirot­tati altrove. Pro­blema allon­ta­nato, sol­lievo generale.

Doveva andare così anche que­sta volta, se non fosse che la situa­zione è andata com­pli­can­dosi nelle ultime ore per via di una tar­diva ma sacro­santa presa di posi­zione del sin­daco di Castano Primo, la loca­lità a circa 40 km da Milano che solo ieri Casa­pound ha avuto il corag­gio di rive­lare durante una con­fe­renza stampa mila­nese, con Vit­to­rio Fel­tri ospite d’onore “incaz­zato” per “l’ostilità pre­con­cetta di certa sini­stra” e il lea­der Gian­luca Ian­none inter­vi­stato dai gior­na­li­sti come una star della nuova destra estrema dia­lo­gante. “Magari occu­piamo anche il Duomo, così viviamo al meglio la città”, ha rispo­sto a chi gli ha chie­sto lumi in caso di divieto.

Pro­prio que­sto è il punto. Anche a Castano Primo. Ieri, il sin­daco Giu­seppe Pignia­tiello (lista civica di cen­tro­si­ni­stra), forse colto un po’ troppo di sor­presa, ha scritto al pre­fetto di Milano per annun­ciare il suo rifiuto di ospi­tare la tre giorni di Casa Pound. Spie­gati gli ante­fatti, ha con­cluso così: “Que­sta ammi­ni­stra­zione, da me rap­pre­sen­tata, ritiene dun­que di non poter auto­riz­zare l’evento di che trat­tasi e per­tanto di non con­se­gnare le chiavi della strut­tura”. Pro­ble­mino, da risol­vere con una certa urgenza. E que­sta mat­tina, per prima cosa, il sin­daco dovrà ren­derne conto al pre­fetto di Milano Paolo Tronca. L’amministrazione comu­nale di Castano Primo — que­sta è la giu­sti­fi­ca­zione del sin­daco — aveva rila­sciato un’autorizzazione per l’evento orga­niz­zato dall’associazione spor­tiva La Focosa e solo in seguito (ieri) si è resa conto che il suo pre­si­dente, Mas­simo Tre­fi­letti, è anche il respon­sa­bile di Casa­pound Lombardia.

I fasci­sti del terzo mil­len­nio ci rimar­reb­bero molto male. Hanno pre­pa­rato dei dibat­titi di livello, sui marò e sull’immigrazione, con la par­te­ci­pa­zione di Ste­fano Dam­bruoso, depu­tato di Scelta Civica e già magi­strato in car­riera a Milano con la fissa dei fan­ta­smi di Al Qaeda. Hanno invi­tato diversi poli­tici, com­presi quelli di sini­stra che hanno repli­cato no gra­zie. Hanno pen­sato a un tor­neo di cal­cetto e anche a uno spet­ta­colo di bur­le­sque, nella sim­pa­tica cor­nice di tanti ban­chetti “regio­nali” pieni della solita mer­can­zia. Insomma, al pre­fetto di Milano, che ne farebbe volen­tieri a meno, il rifiuto del sin­daco Pignia­tiello potrebbe creare qual­che problema.

Che sia un gioco delle parti o meno in attesa della deci­sione della Pre­fet­tura, chiu­dere le porte in fac­cia ai fasci­sti rimane un gesto non scon­tato e apprez­zato dal cen­tro­si­ni­stra che pro­mette di dare man forte a qua­lun­que tipo di ini­zia­tiva volta ad impe­dire la festa di Casa­pound. Lo dice il Pd, con posi­zioni nette (un evento). “Il suo rifiuto — dice il segre­ta­rio di Milano Pie­tro Bus­so­lati — è la dimo­stra­zione che anche i comuni dell’area metro­po­li­tana respin­gono movi­menti che si ispi­rano a valori con­trari ai prin­cipi della nostra Costi­tu­zione”. Esprime la sua soli­da­rietà anche Ono­rio Rosati (Pd regio­nale): “In que­sto caso c’è poco da aprire dibat­titi, quando ci sono raduni di neo­fa­sci­sti biso­gna che le auto­rità li vie­tino e che i cit­ta­dini mani­fe­stino per impe­dire lo svol­gi­mento”. Sel e Prc chie­dono l’intervento del mini­stro degli Interni: “Lo deve vie­tare”. Nel frat­tempo, in attesa di capire quali “con­si­gli” rice­verà il sin­daco di Castano Primo, la loca­tion della festic­ciola è pre­si­diata dalla poli­zia. A Milano, invece, que­sta sera alle 17, pre­si­dio anti­fa­sci­sta in piazza Mercanti.

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