Marcetta su Roma del 28 vietata, ma Forza Nuova: si farà

Roma antifascista. Il leader Roberto Fiore conferma la manifestazione all’Eur contro lo ius soli e «gli stupri»

ROMA. La marcetta su Roma il prossimo 28 ottobre, a 95 anni da quella che servì come forzatura a Mussolini per imporsi al governo e che dette avvio al Ventennio fascista, ci sarà. Il leader di Forza Nuova ha risposto ieri sera, dalla sua bacheca Facebook, al divieto imposto dal Viminale, ribadendo che la manifestazione resta confermata, anche senza autorizzazione della questura di Roma.

LA RICHIESTA della piazza per la verità non era ancora arrivata ieri, quando il ministro dell’Interno Marco Minniti ha preventivamente dato disposizioni perché non fosse concessa alcuna autorizzazione. «Le dichiarazioni di Minniti dimostrano una volontà anti-storica e anti-italiana tipica di un governo sulla via del tramonto», ha risposto Roberto Fiore.

Lo stesso Fiore, in una specie di auto-intervista postata sempre sulla sua bacheca Fb, spiega anche che in ogni caso la sfilata del 28, inizialmente convocata «per dire no allo ius soli e fermare gli stupri degli immigrati», non doveva essere letta come una protesta contro il titolare degli Interni. «Non è contro Minniti ma piuttosto contro Soros», precisava, intendendo il miliardario George Soros accusato dai neofascisti di finanziare le ong umanitarie che fanno soccorsi a mare di migranti nel Mediterraneo.

FORZA NUOVA ha leggermente cambiato la motivazione della chiamata a raccolta. Prima aveva detto che non si trattava di una marcia «filofascista o nostalgica ma solo patriottica», ora, dopo il divieto, dice che sfilerà all’Eur «per la libertà d’espressione». L’appuntamento è per le 15, con partenza alle 16 da piazzale Pier Luigi Nervi, nel quartiere dell’Eur, costruito dal regime e ancora pieno di fasci littori e simboli fascisti, con recente scandalo della rivista più «cool» della Grande Mela, il New Yorker, che proponeva di abbatterli.

I forzanuovisti sostengono di aver già organizzato una cinquantina di pullman da altre città, che dovrebbero convergere a Roma nella data prefissata, scimmiottando così la pagliacciata di Mussolini e dei suoi ras più sanguinari, che quasi un secolo fa utilizzarono i treni, quasi tutti fermati fuori dalla capitale. Tenuti fuori dal centro storico e dai palazzi del potere dove si stavano concludendo le manovre giolittiane per dare l’incarico di formazione del nuovo esecutivo a Benito Mussolini, i camerati si sfogarono sul quartiere rosso e operaio di San Lorenzo, messo a ferro e fuoco, dove i morti della resistenza furono almeno quattro.

L’ANPI nazionale per il prossimo 28 ottobre rievocherà quei trascorsi con una lezione di storia nell’aula Giulio Cesare del Campidoglio alla quale parteciperà la prima cittadina Virginia Raggi insieme a esponenti di varie forze politiche. Mentre Pippo Civati di Possibile torna a chiedere lo scioglimento di Forza Nuova come organizzazione parafascista e quindi che viola «la Costituzione, la legge Scelba e la legge Mancino».

Anche Emanuele Fiano, deputato Pd, padre del ddl, approvato finora in prima lettura alla Camera, che allarga le fattispecie punibili per il reato di apologia del fascismo, ha definito la marcia convocata da Forza Nuova «una provocazione, offensiva e pericolosa».

LA SINDACA Raggi con un twitter aveva già dichiarato che la marcia «non può e non deve ripetersi». Nicola Fraoianni, segretario di Sinistra Italiana, dice di «prendere atto delle parole del ministro dell’Interno sulla possibile manifestazione neofascista del 28 ottobre a Roma» e aggiunge che il suo partito verificherà «se le parole di Minniti diventeranno atti concreti» .

Non è ancora chiaro se singole sezioni romane dell’Anpi o gruppi antifà organizzeranno nei prossimi giorni una contro manifestazione.

FONTE: Rachele Gonnelli, IL MANIFESTO

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