Convegni. L’eredità di un pensiero critico. A Padova un seminario sul populismo
È focalizzato sui populismi (anche «di sinistra») e democrazia post-rappresentativa il seminario inaugurale dell’Archivio Luciano Ferrari Bravo: oggi a Padova con inizio alle 14.30, nell’aula B1 di Ca’ Borin all’interno della storica sede di Scienze Politiche, ne ragionano il ricercatore della Normale di Pisa Loris Caruso, la filosofa femminista Ida Dominijanni e Marco Revelli, docente all’Università del Piemonte Orientale e saggista.
Un appuntamento che restituisce non solo l’originale e preziosa eredità di Ferrari Bravo, ma soprattutto permetterà di attivare la ricerca al di là di miopi orizzonti di potere. Padova, insomma, si candida ancora come «laboratorio politico» sul terreno dei movimenti, delle mutazioni e dei saperi conflittuali. Perché più che le alchimie istituzionali, elettorali contano sempre le analitiche consapevolezze sullo «stato di cose presente».
DA QUESTO PUNTO DI VISTA Ferrari Bravo è stato (e rimane) il pioniere del lavoro intellettuale come supporto indispensabile alla critica del «sistema». Nel filone dell’operaismo, ha coltivato fin dagli anni Settanta – insieme agli altri docenti di Scienze Politiche – la riflessione sulla crisi del fordismo fino a saper intuire sul versante giuridico e politico gli effetti dell’attuale governance più o meno globale.
Arrestato il 7 aprile 1979 da Pietro Calogero, subì oltre cinque anni di detenzione preventiva per poi essere prosciolto dall’accusa di insurrezione e reintegrato nell’Ateneo. Scomparso il 26 aprile 2000, finora i suoi saggi fondamentali erano raccolti in Dal fordismo alla globalizzazione (manifestolibri).
Ora finalmente l’intera produzione di Ferrari Bravo è accessibile on line all’indirizzo www.archivioLFB.eu grazie al lavoro collettivo di Serena Angelucci, Luca Basso, Giada Bonu, Beppe Caccia, Claudio Calia, Sandro Chignola, Stefano Crabu, Sebastian Kohlscheen, Omid Firouzi, Clara Mogno, Alberto Montaruli, Corinna Morini, Caterina Peroni, Luigi Emilio Pischedda, Devi Sacchetto e Stefano Visentin. Il sito contiene libri, articoli, materiali d’inchiesta e alcuni inediti che rappresentano la miglior «piattaforma» per le iniziative future, destinate ad alimentare ricerche e dibattiti sul neo-municipalismo, sul lavoro postoperaio e sull’effettiva consistenza di modelli come la logistica.
«L’ARCHIVIO LFB ha un’ambizione ulteriore rispetto a quella di fungere da punto di raccolta degli scritti di Luciano. L’attitudine sperimentale sulla quale battiamo muove dal presupposto che sia necessario tirare una linea rispetto al passato: fare un passo oltre i riferimenti identitari, le logiche di gruppo, la conseguente frammentazione soggettiva. Provando a riprodurre lo stile con cui Luciano aveva affrontato la sua epoca e anticipato la nostra» affermano i promotori dell’iniziativa di oggi.
«Tracciare una linea significa per noi ostinatamente ricominciare. Creare uno spazio dove sia possibile mettere in comune intelligenze e condividere strumenti, a beneficio in particolare di chi oggi si affaccia al mondo e vuole provare a trasformarlo, afferrandolo da un punto di vista di parte». Una bella scommessa, che si giocherebbe anche Ferrari Bravo.
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